Estate, periodo di relax e riposo?
Per certi versi sicuramente sì: vacanze, gite al mare e in montagna ci aiutano a staccare la spina e goderci del meritato riposo.
Ma mentre il nostro corpo è in vacanza, la nostra mente può non esserlo. Soprattutto per chi soffre di ansia o attacchi di panico.
Soffrire di ansia o attacchi di panico è una sensazione orribile, a volte davvero pervasiva e invalidante ed è ancora peggio del normale quando si è in viaggio perché si è già fuori dalla propria comfort zone.
A volte una vacanza può trasformarsi in un incubo!
Sotto la sabbia, però, possiamo trovare qualche interessante tesoro per migliorare la propria vita, grazie agli apprendimenti tratti dalle Terapie Brevi, di cui ti parlo in questo articolo.
Ma prima, devi sapere che…
Non sei l’unico!
Non è certo un problema solo tuo, anzi: secondo un sondaggio dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico del 2019, al quale hanno risposto oltre 700 soggetti tra i 19 e i 60 anni, il 79% dei partecipanti durante l’ultimo mese ha avuto manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia, mentre il 73% si percepisce come una persona molto apprensiva che si preoccupa facilmente di piccole cose/situazioni. Il 68%, inoltre, dichiara di avere non poco disagio quando si trova lontano da casa o da luoghi familiari.
Chi soffre d’ansia può sentire che i sintomi peggiorano a ridosso di un viaggio, complici le aspettative sulle cose da scoprire, cibi diversi, posti sconosciuti.
Ma anche l’idea di abbandonare le vecchie abitudini – uno dei più grandi desideri di tutti, ma allo stesso tempo un grande stress per chi ama vivere in modo regolare, in un ambiente familiare e con orari precisi.
“Ma perché proprio in estate? Perché proprio quando voglio rilassarmi e staccare la spina?”
In estate, una serie di fattori climatici come il caldo, l’afa, l’umidità concorrono a creare delle condizioni che assomigliano molto agli effetti dell’ansia: respiro affannato o difficoltà a respirare, vertigini, eccessiva sudorazione, sensazione di svenimento ecc…
Le persone con ansia e panico sono più suscettibili ed attente alle sensazioni corporee, rispondendo a questi cambiamenti con comportamenti di ripetuto controllo del proprio corpo, ciò genera un senso di allarme e tensione.
La maggiore vivacità e l’affollamento sia nelle città che nei luoghi di vacanza può essere avvertita come un’invasione, come uno sconvolgimento degli abituali ritmi di vita. Alcuni si possono trovare di fronte ad un eccesso di tempo libero che non sanno come gestire.
Come fare per gestire l’ansia in vacanza?
Sicuramente ci sono almeno 3 cose che devi evitare di fare se soffri di attacchi di panico:
1. Parlarne: lo so che sembra che ti sfoghi, ma in realtà più ne parli e più ti carichi; e più le paure diventeranno ingombranti e minacciose. Smettere di parlare di una cosa che ci spaventa ne riduce le dimensioni. Quindi, primo consiglio, se parli delle tue ansie e dei tuoi attacchi di panico, smetti immediatamente: attua una vera e propria congiura del silenzio su questo argomento.
2. Evitare: chi soffre di attacchi di panico spesso evita tutta una serie di situazioni per paura che possano scatenare gli attacchi di panico, anche in vacanza. Ma più eviti, più prepari la strada per il prossimo attacco. So che smettere di punto in bianco di evitare certe cose (strade, ponti, luoghi, persone, eventi ecc.) sembra impossibile, ma il consiglio è questo: comincia da qualcosa di molto molto piccolo; fai in modo di riguadagnare un pezzetto di terreno che ti è stato sottratto dagli attacchi di panico.
3. Farti aiutare: più ti fai aiutare, più ti confermi di non essere in grado da solo. Quando ti fai accompagnare, quando chiedi la presenza di qualcuno, quando chiami per sentirti sicuro… stai minando il tuo senso di auto-efficacia. Chiedere sempre aiuto ti indebolisce e ti conferma che tu non sei abbastanza. E non è vero. Anche qui, non pretendere di smettere di punto in bianco di chiedere aiuto, ma comincia, ad esempio, a ritardare la richiesta di aiuto di 5-10 minuti, o a provare a fare una cosa piccola e semplice, per la quale generalmente chiedi aiuto, con le tue forze.
Un ultimo semplice suggerimento
Oltre a smettere di fare queste 3 cose, un suggerimento pratico è quello di identificare tutte le situazioni in cui sei riuscito a superare spontaneamente un attacco di panico: ti sei distratto? hai scacciato i pensieri? ti sei messo a fare altro? ti sei tenuto impegnato? Prova ricordare, identificare una o due cose, e cerca di farle subito qualora dovesse tornare un attacco di panico. Le risorse migliori sono quelle che già hai.
Sei ancora non sei partito per le vacanze e vuoi provare ad eliminare l’ansia e gli attacchi di panico prima di partire, ti consiglio di rivolgerti ad uno Psicologo esperto in Terapie Brevi. Infatti, puoi liberarti dagli attacchi di panico in un numero ridotto di sedute (anche online), perché fin dal primo incontro si lavora attivamente per bloccare i comportamenti che mantengono in vita il problema e risolverlo velocemente attraverso strategie e strumenti concreti.
Bibliografia
Fiorenza, A. & Giovannini, C. (2015). Stop al panico. La terapia strategica breve per gli attacchi di panico. Ravenna: Giorgio Pozzi Editore.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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