Come affrontare un’emergenza?

Quando ti dico “emergenza” sicuramente pensi ad un evento della tua vita o semplicemente questo periodo storico che stiamo vivendo, che ti ha spaventato, sorpreso e che ti ha fatto sentire in allarme, provando paura, agitazione, ansia e stress.

Ma che cos’è un’emergenza?

È un evento, o una situazione, minaccioso, spaventoso e inaspettato.

Gli elementi che caratterizzano l’emergenza sono generalmente 4:

  • la percezione di una minaccia,
  • un’attivazione rapida e rapide decisioni;
  • sentire di non avere abbastanza risorse per superare quel momento
  • provare una vasta gamma di emozioni.

Questi elementi e, soprattutto, il loro grado di intensità, differiscono da persona a persona. Infatti, ognuno vive l’emergenza a modo suo: le reazioni di qualcuno potranno sembrarti esagerate, mentre quelle di qualcun altro troppo lievi. Ma questo è del tutto normale: ogni persona è unica anche nel modo di esprimere emozioni e comportamenti.

Attualmente in tutt’Italia stiamo vivendo le difficoltà correlate alla diffusione del Coronavirus. Quando viene minacciata la sopravvivenza proviamo paura.

La paura è un’emozione potente e utile, allerta la tua consapevolezza e invade il corpo di sostanze chimiche naturali (come l’adrenalina) per renderlo pronto all’azione.

Se, però, questa paura prende il sopravvento e diventa totalizzante, ti costringe a vivere nell’allarme a discapito delle tue forze mentali e fisiche.

In che modo può esserti utile la Terapia Breve?

Stai vivendo qualcosa di spaventoso e mentre ti sforzi con tutto te stesso di non avere paura e di controllare la situazione…sei già ko!

Perché?

Il controllo razionale arriva sempre dopo la paura. Soprattutto, arriva dopo che il cervello e il corpo si sono attivati: mentre stai pensando a come fronteggiare ciò che ti spaventa, sei già in preda alla paura.

Forse ci sono delle cose, però, che potresti fare o evitare di fare che possono aiutarti a fronteggiare la paura data da un’emergenza, senza lasciarti sopraffare.

1. Più ne parli, più diventa reale

Hai presente quando nel tuo giardino bello e curato crescono delle brutte erbacce? Immagina che le erbacce siano l’ansia, la paura e l’allarme che stai provando in questo momento. Ed immagina che, ogni volta che ne parli, non stai dando l’acqua al tuo giardino, ma proprio a quelle maledette erbacce!

Qual è la conseguenza? Che il tuo bel giardino sarà invaso da arbusti e sterpaglie di ogni genere.

Questo per dirti che, più parli dell’ansia e del problema, più quel problema prende forma e prende vita, fino ad invadere del tutto la tua giornata.

Prova a limitare le discussioni rispetto all’emergenza ad un intervallo di tempo limitato durante la giornata, così da togliere l’acqua vitale a quei pensieri e quelle conversazioni.

2. Più ne parli, più ci pensi, più ti comporti come se fosse reale

Oltre al pensare e al parlare di cui dicevo sopra, c’è un altro aspetto importante: le tue percezioni sono influenzate anche dal tuo comportamento. Se ti comporti come se fosse la fine del mondo, questo determina la tua percezione. Questo non significa che non servano, come in questo periodo, le misure di prevenzione, ma solo che non bisogna adottare comportamenti estremi, come prendere d’assalto i supermercati o le farmacie.

E sui periodi di quarantena che costringono a interrompere le tranquille abitudini quotidiane?

Potrebbe essere l’occasione per avviare nuove attività o su quelle attività che non potevi coltivare come volevi per mancanza di tempo. Leggere, dipingere, scrivere: la quarantena forzata, potrebbe essere uno stato di beneficio per riprendere o completare cose importanti lasciate in sospeso.

Quando serve lo psicologo?

Lo psicologo serve quando si è arrivati a un momento di impasse, di blocco. Come con qualunque altro problema, abbiamo tentato, abbiamo provato con le nostre risorse, abbiamo cercato altre soluzioni… e solo a questo punto decidiamo di rivolgerci a chi ha studiato per farci risolvere quello specifico problema.

Per la paura vale lo stesso: disponiamo di molte risorse utili, interne ed esterne. Quando queste non bastano più, un sostegno temporaneo ci permette di riscoprirle e potenziarle, apprendendo nuove strategie efficaci.

Bibliografia

Bartoletti A., Nardone G. (2018). La paura delle malattie. Psicoterapia breve strategica dell’ipocondria. Firenze: Ponte alle Grazie.

Watzlawick, P. et al. (1974).  Change. Sulla Formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio, 1975.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

 

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