“La vita è un’autostrada a senso unico di marcia, impossibile invertire né tornare indietro e folle sarebbe accelerare” diceva Sergio Leone, ma esattamente lungo questo tragitto si può rimanere bloccati, terrorizzati proprio dal fatto di essere alla guida.
Amaxofobia: dal greco amaxos, cioè il carro, e fhobos, ossia paura.
Dato che l’evoluzione dall’Antica Grecia ad oggi non ci mette più alla guida del carro, ma delle macchine, possiamo definirla, genericamente, come la paura di guidare. Anche se il DSM-5, più che genericamente, la ingloba nella categoria delle fobie specifiche.
Tuttavia anche di fronte a questo caso la Terapia Breve può guidarci fuori dal problema…
Pensieri senza servosterzo: quando il guidatore va fuori strada
La paura di guidare è piuttosto comune: alcune ricerche dimostrano che è superiore alla paura di volare, ma in parte è dovuto al fatto che molte persone che soffrono di aerofobia evitano sia lo psicologo che l’aereo.
La paura di guidare invece è più difficile da ignorare e ha diverse varianti: c’è chi non guida sulle autostrade, chi non riesce a guidare nemmeno in città, e chi addirittura non sopporta nemmeno di stare in macchina mentre guidano altri.
E così il guidatore spaventato ha sempre una tentata soluzione di scorta nel bagagliaio, ti faccio degli esempi:
- Farsi accompagnare: è la tattica più comune perché, illusoriamente, ti permette di raggiungere l’obiettivo, ovvero di riuscire ad arrivare alla meta desiderata, tuttavia, però, la presenza della persona accanto a te ti manda un sottile messaggio: “Io da solo non sono in grado di farcela”.
- Studiare percorsi alternativi: si possono evitare le autostrade, i cavalcavia, le salite o il traffico, ma ogni volta che si intraprende un percorso alternativo stai ingrandendo l’immagine della strada evitata, che diviene come un’ombra che cresce di evitamento in evitamento, confermando sempre di più la sua minacciosità – e la tua presunta incapacità ad affrontarla.
- Guidare con ansia, tensione e pensieri ansiogeni: c’è chi comunque affronta il viaggio, ma lo fa con continui pensieri angosciosi, tesi a tenere sotto controllo il percorso, oppure le proprie sensazioni fisiche. Un ottimo modo per salire a bordo allacciando le cinture di (in)sicurezza.
3,2,1, via… la tecnica giusta per ripartire in pole position
L’amaxofobia, essendo un problema di matrice fobica, può manifestarsi sia nella realtà sia nelle fantasie anticipatorie, può cioè accadere che lo stato di disagio sia vissuto semplicemente pensando di guidare oppure ricevendo stimoli, reali o immaginari, connessi all’atto di guidare.
Per tale ragione non ti chiederò di guidare, ma di lasciarti guidare dalle tue peggiori fantasie…
Per una settimana devi prenderti uno spazietto di 15 minuti in cui, comodo comodo sulla poltrona o sul letto di casa, senza che nessuno ti disturbi, devi immaginare di guidare proprio lì, su quel tipo di strada che ti fa paura. Carica una sveglia, poi, per quei 15 minuti immagina di guidare e cerca di farti venire delle sensazioni ansiose, proprio come se fossi lì: sforzati il più possibile, mi raccomando. Se vengono o non vengono, devi comunque rimanere lì per 15 minuti, ok? Quando suona la sveglia: stop! Alzati, torna coi piedi (e la mente) in salotto o dove ti eri accomodato, datti una sciacquata e riprendi a fare le tue cose.
A questo punto, dopo una settimana passata così, prendi una mappa della città, una di quelle di carta (no Google Maps): so che è una richiesta un po’ vintage, ma ti assicuro che puoi trovarle in alcune edicole o librerie, o nei punti informazione. A questo punto, scegli la zona o il punto in cui non vai per paura e segna una bella X proprio nel punto in cui ritieni che la tua paura incominci.
Almeno 2 volte a settimana prendi la macchina e, mentre ti avvicini a quella zona, rievoca i 15 minuti di paura! Arrivato al punto in cui hai messo la X, prosegui e monitora la tua ansia. Appena arrivi alla tua soglia di intolleranza stradale, fai questa cosa: guarda che giorno è, sommalo col numero del mese, e prosegui approssimativamente per quell’ammontare di metri. A quel punto accosta un attimo, segna sulla mappa con una X il punto dove sei arrivato, e poi torna indietro.
Ti lascio, ritornando alla metafora del viaggio sull’autostrada della vita…
Concordo sul fatto che più strada fai più fossi prendi, ma se resti a casa sai quanti tramonti perdi?
Ricorda che l’unico vero viaggio possibile è quello dentro di te, che dici? Ora possiamo mettere in moto?
Riferimenti bibliografici
Directline (3 novembre 2015). Amaxofobia: quando la paura afferra il volante.
Napoli, L. & Giannini, M. (2016). La paura di volare e la paura di guidare. Milano: Franco Angeli.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Vuoi rimanere aggiornato su tecniche, strategie e informazioni di Terapia Breve?
Oppure cerchi uno psicologo a Roma, Monterotondo o online?
Compila il modulo qui sotto:compila la parte “Come posso aiutarti” se vuoi un appuntamento, o lasciala vuota per iscriverti alla mia newsletter.