La Terapia Breve nel corso degli anni ha sviluppato numerose tecniche e stratagemmi per superare le difficoltà relative allo studio. Una delle caratteristiche di alcune Terapie Brevi (come ad esempio la terapia strategica) è quella di andare a identificare quei meccanismi disfunzionali, quelle strategie errate, quelle soluzioni che non funzionano e che non solo non risolvono il problema: lo complicano.
Generalmente possiamo dire che, a grandi linee, queste tentate soluzioni rispetto allo studio riguardano i tentativi di controllare e di superare le paure in vista dell’esame.
L’obiettivo di questo articolo è quello di permetterti di interrompere abbastanza rapidamente il circolo vizioso che ti impedisce di organizzarti e concentrarti nello studio e, di conseguenza, di dare gli esami.
Da dove iniziare?
1. Come peggiorare…giornalmente
Ci siamo già occupati della tecnica del “come peggiorare” in altri articoli e per diverse problematiche. Ma anche in questo caso può tornarci d’aiuto.
Come?
Ogni giorno compila una lista mattutina di cose da fare o da pensare per complicare ulteriormente la situazione studio. Trova tutti i modi che potrebbero accentuare il tuo disagio: cerca di individuare comportamenti molto concreti, come per esempio rimandare l’esame, non uscire più con gli amici, studiare di notte, ecc.
Quando hai completato la lista, devi metterla in un cassetto e disinteressartene. A conclusione della giornata ricontrolla la tua lista e spunta le cose che non hai fatto.
Questa “programmazione in negativo” ti permetterà di vedere in quali modi potresti rendere ancora più complicata la tua situazione, peggiorandola. In questo modo, sarai spontaneamente indotto ad evitare quei comportamenti ed a mettere in atto, invece, qualcosa che ti permetta di fare il contrario.
2. L’imperfezione è la chiave del successo!
Come dico nel mio articolo (Non) Devi impegnarti, iperanalizzare, integrare con più libri e materiale, porta a un solo risultato: affaticare le tue capacità cognitive con un sovraccarico di informazioni e un conseguente abbassamento delle tue performance.
Per metter un punto al tuo bisogno di perfezionismo, puoi provare a perfezionarti nello sbagliare perfettamente.
Che significa?
Semplicemente imparare a sbagliare! Potrà sembrarti assurdo, ma questo ti permetterà di acquisire un maggior controllo sulla possibilità di commettere errori in futuro, permettendoti di evitarli.
Quello che puoi fare è ritagliarti 15 minuti di tempo prima di iniziare a studiare (scegli sempre lo stesso orario per fare questo esercizio) in cui ti impegni a sbagliare qualcosa: scrivi una X della formula al posto della Y, traduci male una parola dall’inglese all’italiano, sbaglia volontariamente una definizione.
In pratica, inserisci volontariamente qualche errore in ciò che stai studiando.
In questo modo, andrai a ridimensionare le tue reazioni di fronte agli sbagli ed ai fallimenti ed, inoltre, abituerai la tua mente a percepirli come un gioco.
Niel Bors afferma “L’esperto è colui che ha fatto tutti i possibili errori che è possibile commettere in un determinato campo”.
3. La peggiore fantasia d’esame
La peggiore fantasia si applica per le sensazioni di ansia, sia per le situazioni che intimoriscono e spaventano. A prescindere da campo in cui essa viene applicata, questa tecnica si basa sul principio che evocare volontariamente ciò che spaventa ti può permettere di annullarlo, seguendo una logica paradossale.
Nel tuo caso, puoi applicare questa tecnica ritagliandoti mezz’ora al giorno in cui confinare tutte le tue peggiori fantasie sull’esame. In quel tempo devi esercitarti ad evocare volontariamente tutte le immagini e le sensazioni più preoccupanti che possono accaderti in vista dell’esame.
Puoi focalizzarti sulle sensazioni di ansia: tachicardia, sudorazione, sensazione di avere la testa vuota, ma anche sullo scenario: la situazione d’esame, l’esaminatore, esasperando l’imbarazzo, la paura, la vergogna di quel momento.
Per essere efficace, ti invito a ripetere l’esercizio tutti i giorni per almeno due settimane.
Dare libero sfogo alle peggiori fantasie, fa uscire fuori degli scenari così improbabili e impossibili tanto da rendere la situazione d’esame decisamente più fattibile.
4. Dal dichiarare il perturbante segreto…
Alcune persone si sentono a disagio nel mostrare agli altri la propria agitazione rispetto ad un esame, forse pensando di essere considerati ridicoli. Per questo, cercano in ogni modo di nasconderla a familiari, compagni per non parlare degli insegnanti o degli esaminatori… impensabile confessarglielo!
In questi casi può essere utile lo stratagemma del “dichiarare il perturbante segreto”.
In cosa consiste?
Nella situazione di esame cerca di valutare quanto sei in grado di gestire l’ansia in quel preciso momento. Cerca di darti delle misure: ad esempio puoi usare come riferimento una scala immaginaria che va da 0 a 10, dove 10 è l’essere completamente sopraffatto dall’ansia, mentre 0 è l’esatto opposto. Stabilisci quale sia la soglia critica e, se la superi, dichiara apertamente la tua agitazione all’esaminatore, anticipando le tue difficoltà e scusandoti per la tua emotività.
Mostrare apertamente le proprie difficoltà, spesso, predispone che ci ascolta verso un atteggiamento più protettivo.
5…alla congiura del silenzio!
Se, invece, hai il problema opposto, ovvero ogni scusa è buona per parlare, cercare conforto, lamentarsi o chiedere consiglio rispetto alla propria ansia relativa all’esame…in questo caso può esserti utile usare la tecnica della “congiura del silenzio”.
Come fare?
Devi assumere sul tuo problema una vera e propria congiura del silenzio, quindi potrai parlare con chi vuoi e di qualsiasi cosa, tranne che della tua ansia e delle tue difficoltà rispetto all’esame.
Smettere di comunicare la propria paura fa sì che la realtà si trasformi da subita in realtà gestita.
Ovviamente, le strategie e gli stratagemmi che hai letto possono essere molto utili per sbloccare problemi legati all’apprendimento e al superamento dell’esame, ma è bene ricordare che ogni vestito deve essere tagliato su misura per ogni cliente e, quindi, quanto sopra può essere efficace, ma magari non per tutti e non del tutto.
Proprio per questo, qualora dovessi aver bisogno di aiuto, puoi rivolgerti ad un professionista. In particolare, attraverso le Terapie Brevi potrai sperimentare concreti benefici anche dopo pochi incontri.
Bibliografia
Bartoletti A. (2013), Lo studente strategico, Milano: Ponte alle Grazie.
Cialdini R.B. (2016), Pre-suazione. Creare le condizioni per il successo dei persuasori, Firenze: Giunti.
Rampin, M. (2013). Come imparare a studiare. Milano: Salani.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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