Durante questo lungo anno e mezzo di pandemia, fra le difficoltà e gli apprendimenti a livello mondiale, ci siamo trovati tutti a dover riorganizzare e delle volte a stravolgere completamente la nostra quotidianità.
E questi stravolgimenti così improvvisi e potenti, hanno comportato diverse conseguenze sul punto di vista della salute mentale, delle condizioni sociali ed economiche.
Ora siamo in grado di dire che la pandemia (e i suoi fattori correlati) stia causando non pochi problemi di salute mentale sia negli operatori sanitari che nelle persone comuni: le evidenze ad oggi registrate comprendono stress, ansia e sintomi depressivi (De Nardin, 2020).
Collegato con l’aumento di disturbi d’ansia e depressione è sicuramente il rimuginio costante, la ruminazione mentale e lo stress che il Covid-19 ha portato con sé.
Di cosa si tratta nello specifico?
A volte sono reti di pensieri collegati tra loro, che si inseguono, si incontrano e si scontrano quasi senza un legame: una trama di preoccupazioni ampia e distesa dentro la nostra mente.
Altre volte è un pensiero solo, fisso: il famoso tarlo. Scava, rode, morde gli altri pensieri e si nutre di loro, appropriandosi di tutto lo spazio della nostra mente, piazzandosi in mezzo con la sua stazza pesante, sempre più invadente, che finisce per inondare ogni minuto della giornata, stremandoci e consumando le nostre energie mentali.
Le preoccupazioni attuali, secondo diverse ricerche, riguardano soprattutto il futuro economico: oggi il 36% degli Italiani, con accentuazione tra i giovani, definisce “peggiore” la condizione finanziaria della propria famiglia mentre il 77% si dichiara pessimista sulla situazione economica generale dell’Italia.
In che modo sono connessi rimuginio, ruminazione e stress?
Il periodo che stiamo ancora passando mette a dura prova la nostra resilienza, ovvero la capacità di adattarsi a un evento mantenendo lo stato di salute.
Il fatto che sia un periodo prolungato e senza una fine ben definita rappresenta un fattore di rischio che porta le persone a pensare, rimuginare e ruminare ancora di più.
La ruminazione ed il rimuginio, a loro volta, comportano un aumento delle preoccupazioni che, conseguentemente fanno aumentare il livello di stress percepito.
Mettersi lì, incastrare i pensieri uno dopo l’altro come mille tasselli di un puzzle, cercare di farli combaciare a tutti i costi, spingerli, schiacciarli, forzarli finché non s’incastrano o finché, stanchi, non cerchiamo un altro pensiero, un altro tassello, magari tornando poi subito dopo a quello prima, sperando, prima o poi, di riuscire a completare il quadro generale.
Tutto questo processo non aiuta. Anzi, peggiora la situazione.
Un vero e proprio circolo vizioso che si autoalimenta.
Quando il ruminare diventa inarrestabile, incontrollabile e irrefrenabile, forse è il momento di rivolgersi a uno psicologo: in tempi brevi, infatti, puoi interrompere il rimuginio continuo attraverso strategie concrete, liberandoti da questa trappola micidiale.
Ricordati che puoi usufruire della terapia online, che ha la stessa efficacia di quella dal vivo.
Cosa puoi fare da solo per ridurre lo stress da Covid-19?
La vita è routine, alternanza. Ce ne siamo resi conto tutti o quasi nel momento in cui essa è cambiata radicalmente.
Occorre trovare una nuova quotidianità, scandita da tempi, modi, luoghi, orari. Questo ci rende interiormente più stabili, equilibrati, sicuri, meno soggetti ai moti emotivi dello stress.
Un’altra strategia utile può essere quella di selezionare le fonti di informazioni: mai come oggi le fonti di informazione si moltiplicano e dismisura.
Non sempre, però, esse si rivelano affidabili. Sempre più di frequente si assiste alla diffusione di notizie deliberatamente distorte o anche false, oppure con toni emotivi esageratamente accesi per suscitare attenzione. Queste informazioni possono essere benzina sul fuoco per il rimuginio e la ruminazione.
Infine, quando è possibile, cerca di collaborare con gli altri: se ci sentiamo inutili, soli, annoiati, dedicarsi (per quanto possibile) agli altri può rappresentare un’ottima alternativa in grado di ribaltare completamente le nostre sensazioni e percezioni.
Rendersi utili, darsi da fare, cooperare permette di riscoprire un nuovo senso di gratificazione, fa sentire parte di una comunità più ampia e riduce, almeno temporaneamente, ansia, stress, vissuti depressivi.
Bibliografia
Lai, E., & Bulgarelli, A. (2017). Correlati neurali della ruminazione nel disturbo da stress post traumatico. Retrieved from State of Mind
Nardone, G. (1993). Paura, Panico, Fobie. La terapia in tempi brevi. Milano: Ponte alle Grazie.
Watzlawick, P., Weakland, J., Fisch, R. (1974). Change. La formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio, 1975.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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