Devi essere un buon marito o una brava moglie, ma anche una madre o un padre straordinario e, allo stesso tempo, devi avere una vita sociale attiva e ricca, perché il tempo fugge.
Non devi dimenticarti degli amici, ma devi ricordarti che anche i soldi sono necessari. Per questo è importante avere una casa ben arredata ed ordinata, degna di una rivista di arredamento, eccellere nell’arte dell’organizzazione, pensare a tutto e anche a quello che nessuno avrebbe mai pensato…
Brené Brown dice: “Il perfezionismo e cercare di fare il proprio meglio non sono la stessa cosa. Il perfezionismo è la convinzione che se viviamo in modo perfetto, abbiamo un aspetto perfetto e ci comportiamo in modo perfetto, potremo ridurre al minimo o evitare il dolore del biasimo, del giudizio e della vergogna. È uno scudo. È uno scudo di venti tonnellate che trasciniamo in giro pensando che ci proteggerà, mentre in realtà è ciò che ci impedisce di volare”.
Tuttavia, anche se sappiamo tutti che nessuno è perfetto, sono comunque molti quelli che cercano di esserlo. La ricerca della perfezione è presente ovunque. Ma a che costo?
Il perfezionismo porta inevitabilmente con sé delle perdite, che consistono ad esempio nella perdita di tempo di qualità trascorso con le altre persone e l’incapacità di riuscire a godere del momento presente.
Proprio per questa ragione, attraverso questo articolo ed attraverso le Terapie Brevi, voglio aiutarti ad uscire dalla trappola del perfezionismo.
Alla ricerca della… perfezione
Innanzitutto è utile capire cosa ti porta a ricercare il perfezionismo. Per capirlo potresti chiederti se senti la pressione di chi ti circonda, se dipende dall’educazione che hai ricevuto, se hai paura di essere giudicato o di non essere amato se non sei perfetto, se hai paura che gli errori del passato possano riaffiorare o se cerchi riconoscimento.
E poi potrebbe essere utile capire quale tra queste 3 tipologie di perfezionismo ti rappresenta di più:
1) Perfezionismo legato agli standard personali: cercare di essere perfetti per motivarsi a raggiungere obiettivi personali elevati.
2) Perfezionismo auto-critico: ti senti sempre inadeguato o come se non riuscissi mai a raggiungere i tuoi obiettivi. La mancanza di speranza può portare a forte stress, ansia, vergona e tentativi di evitare tutte le situazioni nelle quali si possono commettere degli errori.
3) Perfezionismo prescritto socialmente: la tendenza ad essere perfetti è dovuta ad una fonte esterna. Alcuni esempi possono essere lavori che richiedono la massima precisione oppure gli standard della società che porta a livelli sempre più alti di prestazioni e confronto con gli altri.
Se il tuo perfezionismo è orientato verso gli altri, accetta il fatto che gli altri non sono come te, che non è possibile che gli altri siano esattamente come vuoi e viceversa. Accetta di perdere il controllo (di tanto, in tanto). L’universo è caos: se non lo accetti, ne vieni travolto. Più sei rigido e più facilmente sarai spezzato dagli eventi dell’esistenza. Smettila di lottare, arrenditi: non puoi controllare tutto. Impara ad abbandonarti alla corrente della vita: limitati a dare qualche colpo di remo, quanto basta a mantenerti nella giusta direzione, ma non avere la pretesa di decidere ogni millimetro della tua traversata.
Invece, nel caso tu ti sia riconosciuto nel tipo di perfezionismo orientato verso sé stesso, sii più tollerante con te stesso: non puoi essere perfetto, ma ciò nonostante ricorda che hai un valore e sei amabile. Ascolta il tuo corpo e i tuoi sentimenti e dai un valore a quello che senti: i doveri non devono schiacciare i tuoi bisogni.
Riconoscere i costi del perfezionismo
Riconoscere quanto il perfezionismo è costato in diversi ambiti di vita può aiutare a far capire che i costi superano i benefici.
Infatti, a prescindere dalla tipologia di perfezionismo che si rincorre, si cerca di evitare di sbagliare o di non esporsi a situazioni nelle quali potrebbe risultare poco efficace o competente, ma paradossalmente si rischia ugualmente di commettere errori e di sentirsi quindi non voluti dagli altri e privi di valore, in quanto non impeccabili.
Invece provare a dilettarsi in attività nuove che possano aiutare ad accrescere l’autostima in se stessi e a disconfermare le credenze negative riguardo alla propria incapacità, genera resilienza. Un’idea potrebbe essere quella di iniziare da attività semplici che non generano eccessiva ansia, per poi, pian piano, passare ad attività più complesse in cui è anche possibile commettere errori e non essere perfetti.
Ricorda: “Meglio una bozza imperfetta che un perfetto foglio bianco” diceva Schuller.
Quindi ti auguro una settimana imperfetta. Una settimana in cui inizierai a lavorare/studiare anche quando tutte le condizioni non saranno perfette. Una settimana in cui ti concederai il lusso di sbagliare ed imparerai dai tuoi sbagli. Una settimana in cui rispetterai poche regole, ma soprattutto imparerai a rispettare te stesso. Buona settimana.
Ps. Hai trovato qualche errore di scrittura in questo articolo?
…Ti ha dato comunque delle informazioni utili?
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G. (2000): “Oltre i limiti della paura. Superare rapidamente le fobie, le ossessioni e il panico. Milano, Rizzoli.
Nardone, G. (2013: “Psicotrappole. Ovvero le sofferenze che ci costruiamo da soli: imparare a riconoscerle e combatterle”. Firenze, Ponte delle Grazie.