Non riesci a fare una o più di queste cose senza provare ansia:
- parlare in pubblico, anche con un gruppetto ristretto di persone
- mangiare davanti agli altri
- in generale stare con gli altri
- o addirittura essere osservato da qualcuno, o stare in situazioni in cui puoi esserlo
Forse, allora, il tuo problema ha un nome: “fobia sociale”.
Posto che i nomi e le etichette a me non piacciono (perché a volte suonano come una condanna), il problema di non riuscire a fare o vivere tutta una serie di cose in pubblico per via dell’intensa ansia o del persistente disagio che provocano, è molto comune.
Vediamo un po’ di capirci qualcosa e soprattutto di come liberarsene con la Terapia Breve.
Sei in compagnia… anche se ti spaventa
L’ironico paradosso è che chi soffre per l’ansia di stare con gli altri… è in compagnia. Infatti, secondo l’ESEMeD (European Study on the Epidemiology of Mental Disorders, cioè lo studio che evidenzia la prevalenza dei disturbi mentali in Europa), in media il 2,1% degli italiani soffre per la fobia (o ansia) sociale.
2 italiani su 100.
Non è poco.
Vuol dire che di sicuro conosci qualcuno che ne soffre (anche se magari non lo sai).
Alcuni soffrono di una vera e propria ansia, con manifestazioni fisiche (sudorazione, tremori, gola secca, nausea ecc.) anche importanti (si può arrivare fino all’attacco di panico).
Altri vivono più un disagevole e perenne stato di inquietudine.
Altri ancora si sentono “solo” molto timidi, limitando di conseguenza le proprie interazioni sociali – e vivendo per questo un senso di insoddisfazione.
In particolare le femmine (2,6%) tendono a soffrirne più dei maschi (1,6%), e c’è chi afferma che il problema è in aumento nella società digitale in cui viviamo. Infatti le tecnologie digitali, se da un lato possono essere utili per stabilire contatti con gli altri, dall’altro diventano proprio degli alleati di questo problema.
Atrofia delle competenze sociali
L’atrofia di un muscolo è quel processo per cui, non usandolo più, questo comincia a calare di peso, di volume, e a perderne in elasticità, forza, ecc. (beh, l’atrofia è un po’ più complessa di così, ma passatemi la sintesi).
Bene, anche le competenze si atrofizzano.
Vuoi una prova?
Pensa a quanti numeri di telefono ti ricordi oggi, rispetto a quanti te ne ricordavi vent’anni fa (se vent’anni fa avevi almeno 10-15 anni).
All’epoca i cellulari non erano ancora esplosi e se volevi ricordare il numero di casa, di nonna, di zia, degli amici, del ragazzo, del negozio X ecc. dovevi tenerli a mente, o scriverli sulla rubrica. E il fatto di doverli leggere e digitare ogni volta, e magari di infastidirti all’idea di dover andare sempre a prendere la rubrica per trovarli, facilitava il tuo processo di apprendimento.
Oggi quanti numeri ricordi?
Quello del tuo partner?
Quello di casa?
…il tuo?
Discorso simile per le competenze sociali. Le tecnologie digitali, se usate eccessivamente, non favoriscono certo le competenze sociali vis-à-vis. Anche perché molte di esse sono diverse da quelle utilizzate su Facebook, WhatsApp e compagnia, o anche solo attraverso telefonate e SMS (esistono ancora gli SMS?).
Addirittura, come un cane che si morde la coda, chi soffre di ansia sociale si rifugia sempre più sul web, dove le sue competenze sociali si atrofizzano e dove può sviluppare vere e proprie patologie legate a internet (internet abuse, come hanno mostrato nel 2012 i ricercatori australiani Bianca Lee e Lexine Stapinski).
4 errori che commette chi soffre di ansia sociale
Il problema è che se soffri per l’ansia di stare con gli altri, puoi mettere in atto una serie di comportamenti che non solo non la faranno passare, ma l’accresceranno ancora di più. Eccone 4 tra i più comuni:
- Eviti le situazioni che ti creano ansia: è abbastanza comprensibile, solo che tutte le volte che lo fai cosa ti starai comunicando, che sei più forte tu o che è più forte l’ansia?
- Con gli altri ti controlli o ti sforzi di risultare “normale”: magari ti sforzi di non apparire goffo, impacciato, inadeguato… solo che controllare i comportamenti spontanei è il modo migliore per apparire strano.
- Ti chiudi e riduci l’interazione o la comunicazione: l’idea è “Sto con gli altri, ma non comunico”, solo che può diventare insostenibile, anche perché spesso gli altri, per cercare di coinvolgerti, ti faranno più domande e cercheranno di più l’interazione (facendoti sentire più a disagio), oppure a un certo punto, stanchi, smetteranno di coinvolgerti (facendoti sentire escluso).
- Usi costantemente sostanze o farmaci: sostanze (droghe, alcol ecc.) e farmaci (come gli ansiolitici) sono due cose estremamente diverse, e ovviamente i secondi possono essere terapeutici, mentre le prime di sicuro no. Il problema di entrambi è che diventano una stampella: ti poggi su di essi e deleghi a loro il compito di farti sentire competente… ma di fatto, svanito l’effetto, non ti ci sentirai – anzi, avrai la conferma che per non sei competente proprio perché hai dovuto ricorrere a elementi esterni.
Superare la fobia sociale con la Terapia Breve
Si può superare la fobia sociale. Nessuno di noi ci nasce. Forse da bambini possiamo essere stati più introversi, ma ciò che fa la differenza è fino a che punto è stata rinforzata questa caratteristica. Tutti abbiamo amici introversi, ma la maggior parte di loro non soffrono per la fobia sociale!
Il problema non è sentirsi ansioso durante un’interazione sociale. Il problema è mettere ripetutamente in atto dei comportamenti come quelli appena visti, i quali mantengono e alimentano sempre di più il problema stesso, fino a portarlo a livelli inaccettabili e invivibili.
Con la Terapia Breve si aiuta la persona a vivere meglio i propri stati emotivi, e con piccole strategie semplici e mirate, a riacquistare un pezzettino alla volta il proprio dominio sulla timidezza e sul problema, riuscendo a diventare sempre più capaci di allenare e utilizzare le proprie competenze sociali nei modi preferiti.
Niente di traumatico: è un processo molto graduale, seppur veloce nei risultati, mirato a sviluppare le proprie risorse interne.
3 semplici stratagemmi
Per vincere la fobia sociale non c’è una ricetta: bisogna calzare la strategia sulla persona e sulle sue risorse, in modo che possa farcela nei modi e nei tempi (comunque brevi) migliori per lei. Tuttavia, se il problema non è ancora divenuto eccessivamente grande, puoi provare a mettere in pratica 3 piccoli stratagemmi terapeutici che possono aiutarti.
Naturalmente due suggerimenti sono che 1) devi applicarli con costanza, se vuoi vedere dei risultati, e 2) se non ottieni dei risultati in tempi ragionevoli, forse è meglio farti una chiacchierata con uno psicologo, figura d’elezione per questo tipo di problemi.
Venendo a noi, ecco i 3 stratagemmi che puoi cominciare ad applicare fin da subito per sconfiggere la fobia sociale:
- Usa il telefono: sì, sembra una contraddizione rispetto a quanto ho detto poco più su, ma ciò che intendo è: “Usa le telefonate, non la chat”. Le competenze sociali che attivi al telefono non sono le stesse che usi di persona, ma sono sicuramente superiori a quelle usate in chat e nei messaggi. Perciò, impara a usare di più la tua voce e ad ascoltare di più quella degli altri, riappropriati cioè di una tua risorsa.
- Anticipa l’imbarazzo: questa è una tecnica fantastica, che faccio usare di continuo con grande successo. Tutte le volte che, in una situazione sociale, vorresti dire/fare qualcosa ma provi un forte imbarazzo, anticipalo! Anziché chiuderti, evitare o forzarti di sembrare spontaneo (errori che, come abbiamo visto, alimentano il problema), ammetti, prima dell’interazione, il tuo imbarazzo/disagio. Bastano frasi di questo tipo: “Guarda, forse quello che sto per dire magari sarà veramente sciocco, ma…”, o “Mi sento un po’ stupido nel dire questo, però ascolta…”, o ancora “Senti, io a fare questa cosa [ad es. mangiare] mi imbarazzo un sacco, quindi ora divento di sicuro rosso, ti avverto”. E via dicendo. Sembra controintuitivo, ma come abbiamo visto nascondere finisce per aumentare l’imbarazzo; così, rivelarlo, finirà per renderlo vano.
- Sottoponiti a piccole interazioni quotidiane: in particolare a quelle per te un poco imbarazzanti (magari integrando la tecnica di prima). Ogni giorno, una piccola interazione: che sia chiedere l’ora a qualcuno, fare una chiamata, compiere una commissione ecc. Così come nell’allenamento fisico i muscoli devono subire microlacerazioni per poi poter accrescere, in quello sociale sottoporti volontariamente a piccole interazioni che ti riescono difficili aumenterà pian piano la tua capacità di farvi fronte.
A questi puoi aggiungere la lettura di un libro, che ti faccia comprendere meglio il problema e aggiungere altre risorse per iniziare a risolvere. Io posso suggerirti Come vincere l’ansia sociale. Superare le difficoltà di relazione con gli altri e il senso di insicurezza, molto semplice e pragmatico, pensato proprio per chi soffre del problema e scritto da una persona che è riuscita a liberarsene.
Fuori dalla fobia sociale
Dalla fobia sociale se ne esce. Esempi estremi come l’hikikomori (di cui magari parlerò più avanti) sono purtroppo casi reali, ma non destini certi. La psicoterapia, e in particolare la Terapia Breve, si rivelano il modo migliore per superare, in poche sedute, questo disagio. A volte possono servirne un po’ di più, soprattutto quando dura da tanto tempo, ma se seguite con attenzione già in poche sessioni si otterrà lo sblocco, e si tornerà a stare con gli altri, senza problemi.
Se vuoi, puoi usufruire anche della Terapia Online, che è efficace come la terapia in studio. Contattami per avere maggiori informazioni.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia Seduta Singola
Ipnosi
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Riferimenti bibliografici
de Girolamo, G. et. al (2004). La prevalenza dei disturbi mentali in Italia. Il progetto ESEMeD-WMH. Una sintesi.
Lee, B. W., & Stapinski, L. A. (2012). Seeking safety on the internet: Relationship between social anxiety and problematic internet use. Journal of Anxiety Disorders, 26, 197-205.