Uscire dal rimuginio: Cari pensieri vi scrivo, così mi distraggo un po’…

Nel precedente articolo “Un martello pneumatico: come fermare il rimuginio ossessivo” ho fatto un’ampia panoramica sul rimuginio ossessivo ed ho mostrato una prima piccola tecnica d’intervento.

Tuttavia, però, le Terapie Brevi raccolgono un vasto numero di tecniche, per tale ragione voglio darti una delle tecniche principe per il rimuginio. Essa si basa su un fondamentale strumento terapeutico: la scrittura.

Fiumi di parole o chiodi fissi: come il rimurginio blocca l’individuo

A volte sono reti di pensieri collegati tra loro, che si inseguono, si incontrano e si scontrano, quasi senza un legame: una trama di preoccupazioni ampia e distesa dentro la nostra mente.

Altre volte è un pensiero solo, fisso: il famoso tarlo. Scava, rode, morde gli altri pensieri e si nutre di loro, appropriandosi di tutto lo spazio della nostra mente, piazzandosi in mezzo con la sua stazza pesante, sempre più invadente, che finisce per inondare ogni minuto della giornata, stremandoci e consumando le nostre energie mentali.

Ma in ogni caso il nemico è sempre uno: il pensiero.

Perché la scrittura è utile per il rimuginio?

Il rimuginio ha due caratteristiche:

  • E’ pervasivo, infatti un pensiero occupa molto tempo all’interno della giornata, tanto da provocare un significativo dispendio di energie.
  • E’ incontrollabile, infatti quando il pensiero ricorrente viene percepito come ingestibile.

    Per tale ragione bisogna dare un argine a questo flusso prepotente.

Sarà necessario scrivere i pensieri anziché pensarli, però servirà un modo particolare per farlo. Ricorda che è sempre il come che fa la differenza: non deve essere, infatti, un diario serale ma una vera e propria costante applicazione alla scrittura.

Butta il tuoi pensieri… nella carta: la tecnica per differenziarsi dal rimuginio

Hai presente quei pensieri che hai costantemente? Ecco, anziché pensarli li devi buttare su carta. Semplice? Eh, non tanto!

La tecnica della scrittura in sé è semplice, perché devi scrivere pensieri su carta, non ci vuole molto, però devi prendere alcuni accorgimenti.

Te ne dico 3:

1) Non devi soltanto scrivere, ma devi farlo costantemente. Devi scrivere, scrivere, scrivere, devi farlo costantemente, devi bloccare questo corto circuito del pensare che porta a nuovi pensieri, quindi la costanza è tutto.

Inizialmente ti consiglio di scrivere per cinque minuti ogni ora.

2) Scrivi con carta e penna. Una serie di studi mostrano che i processi cognitivi coinvolti nello scrivere in carta e penna sono diversi o sono processati in modo diverso rispetto allo scrivere in digitale.

Porta sempre con te un taccuino, un’agenda, dei fogli, quello che preferisci, però l’importante è che lo fai con carta e penna.

3) Non rileggere. Le tecnica funziona per varie ragioni: distrae, blocca l’attenzione del pensare, rende certi contenuti più consapevoli, aiuta a modificare certe credenze.

Ricorda che stai scrivendo per gettare via quei pensieri, quindi se rileggi vai a nutrire di nuovo quel processo disfunzionale e vai a rimetterti in testa quei pensieri che avevi gettato su carta.

Spero di averti dato qualche spunto interessante per aiutarti…a non pensarci più.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

Vuoi rimanere aggiornato su tecniche, strategie e informazioni di Terapia Breve?
Oppure cerchi uno psicologo a Roma, Monterotondo o online?
Compila il modulo qui sotto:compila la parte “Come posso aiutarti” se vuoi un appuntamento, o lasciala vuota per iscriverti alla mia newsletter.

Bibliografia

Nardone, G. (1993). Paura, Panico, Fobie. La terapia in tempi brevi. Milano: Ponte alle Grazie.

Watzlawick, P., Weakland, J., Fisch, R. (1974). Change. La formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio, 1975.