Casi clinici: Un amore da manuale

“Dottore esiste un manuale d’amore?”.
A volte è difficile capire anche il manuale degli elettrodomestici, non c’è mai scritto quello che ti serve. Eppure dovrebbe essere semplice, sono solo delle macchine…

Immagina, perciò, quanto potrebbe essere difficile scrivere un manuale d’amore e basarlo sulla molteplicità delle nostre storie, delle nostre personalità, delle nostre caratteristiche uniche ed irripetibili.

E come si potrebbe stimare la durata di ogni coppia? Si potrebbe fare un’estensione di garanzia? Ma cos’è precisamente una garanzia quando si parla di persone?

Una persona ha in media 60 battiti al minuto, ma quando questa persona è innamorata… molti di più… Per questo credo che se l’amore riesce ad essere così anarchico da sovvertire la scientificità biologica, allora non sarà così docile da essere rinchiuso in un misero manuale, ma oggi voglio raccontarti un mio caso clinico, che racconta di una relazione difficile e che ho trattato attraverso le Terapie Brevi.

Certi “amori” non finiscono (sfortunatamente)

Entrò nel mio studio una donna*, che mi raccontò che “stava” con un uomo dominante, squalificante ed anche sessualmente violento. Chiaramente ho subito cercato di comprendere meglio la sua realtà, facendomi spiegare cosa significassero per lei questi termini, traducendoli in azioni concrete. Ad ogni modo lei mi disse che era riuscita a lasciarlo e che aveva trovato un’altra persona, ma anni dopo lui era tornato all’attacco. Lei, in cuor suo, pur sapendo che tornare insieme a questa persona non fosse la cosa migliore per lei, iniziò lo stesso a rifrequentarlo, spinta da una forte attrazione.

Io le chiesi le sue migliori aspettative, per centrala sui suoi bisogni e sul suo concetto di “Stare bene”. Infatti lei ammette di essere stata bene anche precedentemente senza di lui e proprio per questo le chiesi cosa le faceva dire che era stata bene senza di lui, indagando il suo futuro desiderato.

Il fatto di esplorare con lei il suo futuro desiderato le aprì uno scenario che le permise di vedersi e di percepirsi autonoma, capace ed indipendente. Ella scoprì le proprie risorse e decise di non vedere più il suo ex, chiudendo attivamente con lui.

Come slegarsi da un amore vincolante

Spesso le persone affermano di non riuscire a liberarsi da un rapporto e dalla persona, dalla quale si sentono legati, a tal punto da far perdere loro la testa. I tentativi di cessare tale relazione, messi in atto più volte, falliscono poiché l’altro si mostra sempre in grado di “riacchiappare la sua preda” ed inchiodarla nella sua ragnatela. Infatti, a volte, il solo fatto di rispondere all’altro, riallaccia il legame.

Per questo stoppare completamente ogni tipo di legame, non rispondere alle chiamate ed imparare a dire: “Basta non ci vediamo più”, possono essere le prime mosse da compiere.

Inoltre lo stratagemma del “creare dal nulla”, è efficace, poiché per uscire dal problema è necessario che nell’immediato la persona inizi a definire una nuova realtà amorosa, quella cioè da lei desiderata e quindi di andare definitivamente oltre il problema.

Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Nardone, G., Balbi, E., Solcare il mare all’insaputa del cielo. Lezioni sul cambiamento terapeutico e le logiche non ordinerie, Ponte alle Grazie, Milano, 2008

Nardone, G., Salvini, A., Il dialogo strategico, Ponte alle Grazie, Milano, 2004

Nardone, G., Watzlawick, P., L’arte del cambiamento, Ponte alle Grazie, Milano, 1990

Watzlawick, P., Beavin, J., Jackson, D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, 1971

Watzlawick, P., Weakland, J., Fisch, R., Change, Astrolabio, Roma, 1974

*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.