Come affrontare i litigi di coppia? Strategie dalle Terapie Brevi

Nell’articolo “Perché litighiamo sempre? Le Terapie Brevi rispondono” ho cercato di rispondere alla domanda sul perché, nelle relazioni, spesso si innescano i litigi e soprattutto quali conseguenze possono avere i litigi sul rapporto.

Tutti noi, quando pensiamo ai litigi, ci focalizziamo sulla parte nociva di questa parola. E’ anche per questo che molte coppie evitano i litigi. Tuttavia una premessa importante da attuare è che il conflitto è inevitabile, fa parte di noi esseri umani: prima comprendiamo questa realtà, prima capiremo che non possiamo evitare il conflitto, ma dobbiamo imparare a gestirlo bene.

Infatti la litigata può avere anche un funzione “terapeutica”, ma solo se riusciamo a portare avanti una discussione sana e funzionale, orientata a generare valore per entrambe le persone coinvolte. Dunque, il punto cruciale è: come facciamo a imparare quei comportamenti che fanno sì che la litigata passi da costruttiva a distruttiva?


Cosa non fare

Partiamo da una logica paradossale, quindi, in primis, ti elencherò tutte quelle strategie per fallire una comunicazione con il tuo partner:

1. Puntualizzare sulle condizioni, sulle situazioni, sulle parole, sulle emozioni. A prima vista potrebbe sembrare una strategia funzionale quella di puntualizzare, perché permette (apparentemente) di evitare equivoci. Ma, in realtà, se usata spesso può diventare un’arma pericolosa. Provate a mettervi nei panni del partner quando puntualizzate: può essere molto fastidioso sentirsi continuamente spiegare le cose, come sono o come dovrebbero essere. Puntualizzare manda un duplice messaggio: “Da una parte ti spiego affinché tu mi capisca meglio, dall’altro ti spiego perché penso che tu non possa capirmi”.

2. Recriminare, ovvero sottoporre l’altro ad un continuo processo in cui vengono puntualizzate tutte le sue colpe. Come se fosse costantemente al banco degli imputati. È comprensibile che se qualcuno si sente costantemente messo alle strette, prima o poi avrà delle reazioni negative: l’accusa fa emergere le emozioni di rabbia e di colpa e può portare l’altro ad aver voglia di aggredire o scappare. Le accuse sono facilmente riconoscibili: sono sempre alla seconda persona singolare “TU” e contengono parole come “sempre” e “mai”.

3.  Rinfacciare. Quello che succede quando ci viene rinfacciato qualcosa è percepire una grande rabbia nei confronti di chi vuole sottolineare un nostro errore, facendo la vittima della situazione. Immagina quanto questo può essere deleterio per la coppia, perché si viene a creare quella dinamica disfunzionale che prevede un copione ben preciso: l’aguzzino e la sua vittima. Se mi metto nel ruolo di vittima, l’altro occuperà necessariamente il ruolo dell’aguzzino. Con il risultato che si genera un grande conflitto e la situazione anziché migliorare, peggiora.

Parafrasando Wittgenstein: “le parole sono come pallottole”, dobbiamo quindi imparare a usarle accuratamente, per non creare danno a noi stessi e agli altri. Seguendo gli input di questo articolo, ti invito a fare un esperimento nelle prossime due settimane: cerca di notare tutte le volte che ricorri ad una o più di queste strategie fallimentari quando parli con il tuo partner. Nota se ci sono delle ricorrenze, quali strategie utilizzi di più e nota anche che effetto hanno sul partner. Se vuoi migliorare le tue capacità comunicative, inizia a riconoscere come comunichi con questo esercizio e poi, se ti va, dimmi cosa hai scoperto.


Come possono essere d’aiuto le Terapie Brevi?

Può succedere che delle falle comunicative non permettano di trovare un punto di incontro fra i partner e sembra non esserci un terreno favorevole per far riscattare la scintilla. Una falla nel ponte comunicativo nella coppia può generare malintesi, litigi e distanze. Quando le risorse della coppia, seppur esistenti, risultano insufficienti, sia per l’incapacità di vederle che per l’incapacità di metterle efficacemente in atto, può costituire un concreto aiuto consultare uno psicologo, affinché entrambi i partner possano riappropriarsi delle loro capacità comunicative e relazionali e ristabilire un rapporto equilibrato e soddisfacente per entrambi.

La Terapia Breve può essere davvero di aiuto in questi casi, poiché attraverso semplici e specifiche manovre può dare la possibilità alla coppia di tornare in rotta anche dopo pochi incontri, portando la coppia ad individuare velocemente le interazioni che non funzionano. Lo Psicologo si pone al di fuori dalla coppia e dalle sue dinamiche, osservando punti di forza e limiti di entrambi i partner, non alleandosi con nessuno. Utilizzando tecniche di Terapia Breve appositamente pensate per le diverse crisi di coppia in poche sedute si riesce a sciogliere la massa calcarea che impedisce il fluire dell’armonia e del rispetto reciproco, e che porta a ingorghi e imbrogli che sfociano, presto o tardi, nel conflitto successivo. Ma vediamo degli stratagemmi pratici, tratti dai miei studi delle Terapie Brevi. Naturalmente è d’obbligo dire che è opportuno essere seguiti da un terapeuta che conosca bene queste tecniche e sappia come e quando utilizzarle:

1 – La stanza del litigio: come diceva Paul Watzlawick, quando ci si trova di fronte a un’escalation bisogna immettere un elemento che la disinneschi. Lo stratagemma della stanza del litigio è molto utile per quelle coppie che litigano di continuo, ed è molto molto semplice. Si decide insieme una stanza (non la camera da letto – io solitamente assegno il bagno) in cui litigare. Tutte le volte che scoppia un litigio bisogna fermarsi, andare nella stanza apposita, e riprendere. L’apparentemente incredibile effetto è che, da un lato, le coppie smettono di litigare e, dall’altro, cominciano a parlare civilmente del problema. La stanza del litigio spezza l’escalation e tutti quei comportamenti disfunzionali che, anziché dare vita a un contrasto costruttivo, lo infiammano e lo fanno diventare un conflitto incendiario.

2 – Il pulpito: ho letto per la prima volta di questa tecnica in un libro di terapia strategica del Mental Research Institute, e ho sentito poi il suo nome e l’attuale strutturazione da Giorgio Nardone. Il pulpito è una tecnica che permette di canalizzare in un unico spazio tutte le rabbie e le frustrazioni. Anziché litigare durante il giorno, ci si dedica uno spazio di 30 minuti serali. La coppia va in una stanza della casa (non la camera da letto) dove uno dei due partner starà seduto, e l’altro in piedi. Si programma una sveglia per suonare 15 minuti dopo e, in quel lasso di tempo, il partner in piedi può tirare fuori tutte le cose che non vanno – ma proprio tutte e in tutti i modi (verbali!) possibili. L’altro partner deve rimanere ad ascoltare in religioso silenzio. Suonata la sveglia, stop! Si cambia il turno. Chi era in piedi si siede, chi era seduto si mette in piedi; e ovviamente carica la sveglia per suonare 15 minuti dopo e comincia a tirare fuori lui tutte le cose che non vanno, mentre l’altro ascolta in religioso silenzio. Finiti i 30 minuti, non si potrà più parlare delle cose che non vanno, dei problemi di coppia, dei dissidi e dei litigi per le successive 23 ore e mezza, quando ci sarà il nuovo pulpito. La forza del pulpito sta nel permettervi di liberare la giornata dai dissidi e dai problemi, poiché vengono concentrati in quell’unico spazio di 30 minuti. E, in più, consente di aiutare le coppie a tirare fuori veramente tutto: in molte, spesso, uno o entrambi i partner si tengono troppe cose dentro, generando un cancro relazionale.


Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Frederick D.A., Lever J., Gillespie B.J., & Garcia. J.R. (2016). What Keeps Passion Alive? Sexual Satisfaction Is Associated With Sexual Communication, Mood Setting, Sexual Variety, Oral Sex, Orgasm, and Sex Frequency in a National U.S. Study. The Journal of Sex Research, 1.

Nardone, G. (2005). Correggimi se sbaglio. Milano: Ponte alle Grazie.

Zeig, J., Kulbatski, T. (2012). I dieci comandamenti della coppia. Milano: Ponte alle Grazie.