Stare insieme o separarsi?
Qual è la scelta migliore per i figli?
Molti genitori hanno questo dubbio ed è facile capire perché. Un uomo e una donna con dei figli hanno almeno due ruoli condivisi: quello da amanti e quello da genitori. E se a un certo punto l’amore viene meno, di certo non porta via con sé il ruolo da genitori.
E allora cosa fare?
Assecondare il bisogno personale di una nuova vita affettiva, o far fronte alla necessità di un bambino piccolo di avere entrambi i genitori presenti?
Gli psicologi hanno difficoltà a trovare una conclusione definitiva, ma qualche risposta ce l’hanno data.
Gli effetti negativi del divorzio sui bambini
Judith Wallerstein, dell’Università della California, ha condotto uno studio iniziato nei primi anni ’70 e durato ben 25 anni. Ha seguito la crescita di 131 bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 18 anni, i cui genitori avevano recentemente divorziato.
In queste due decadi e mezzo ha osservato attentamente la loro crescita per arrivare a un risultato poco incoraggiante: quasi tutti sono cresciuti col timore di non riuscire a vivere relazioni felici, ricche di amore, di intimità sessuale, sentendosi incapaci di impegnarsi in un progetto di matrimonio o di essere buoni genitori.
Il suo studio ebbe una forte eco e purtroppo non fu l’unico.
Elizabeth Marquart, del Center for Marriage and Families di New York, sostiene che il bambino ristruttura totalmente il proprio mondo di fronte a un divorzio e che i genitori non possono impedirlo.
Affermazione allarmante, ma da comprendere bene.
Non possiamo aspettarci che una separazione, comunque avvenga, passi come un fatto insignificante per un bambino. Tuttalpiù possiamo pensare a come lenirne gli effetti, tanto che la Marquart afferma che “un ‘buon divorzio’ è meglio di un ‘divorzio cattivo'”, senza però voler così lavare la coscienza ai genitori: in ogni caso, ‘nessun divorzio’ è meglio.
Restare insieme per il bene dei figli?
Alcuni studiosi sembrano tracciare questa strada, riassumendola così:
“Noi siamo gli adulti, loro i bambini: non possiamo pretendere di anteporre il nostro benessere al loro. Mentre noi abbiamo più risorse per far fronte ai problemi, loro ne hanno molte di meno e gli effetti di un divorzio o di una separazione saranno per loro più gravi di quanto possano esserlo per noi quelli di una convivenza con qualcuno che non amiamo più. Inoltre è meglio se ci andiamo noi in terapia, piuttosto che mandarci loro a causa nostra“.
Parole dure? Forse, ma c’è da ammettere che non sono delle totali fandonie, sebbene di sicuro contrastino col bisogno di indipendenza e autonomia proprio di quest’epoca.
Eppure, non tutti la pensano in modo così drastico.
La sociologa Christine Carter, anche lei dell’Università della California, ha letto diversi studi al riguardo e sostiene una cosa: non è tanto lo stare insieme o il divorziare che influenza in un modo o nell’altro la crescita dei bambini, quanto la qualità della relazione.
Che si rimanga insieme o meno, l’importante è curare delle relazioni sane. È l’esposizione dei bambini a conflitti, litigi, dispetti, discomunicazioni ecc. a causare i problemi. In altre parole: che stiano insieme o no, genitori infelici creano bambini infelici.
Nel loro libro I miei genitori si dividono. E io? Separarsi e divorziare tutelando se stessi e i figli, l’avvocato Armando Cecatiello e lo psicologo Carlo Clerici danno delle ottime linee guida, sia dal punto psicologico che legale, per evitare quelle emozioni e quelle dinamiche potenzialmente distruttive, che ledono se stessi, i figli e il loro futuro rapporto con entrambi i genitori.
Soprattutto, il libro nasce e si rivolge alla cultura e al contesto italiani, quindi è molto più efficace di scritture straniere utili ma decontestualizzate.
Su questa scia, molti psicologi ed esperti sono d’accordo nel sostenere che non è tanto il divorzio o la separazione a essere causa dei problemi, ma il livello di conflitto tra i genitori, tanto che molti consigliano di fare una terapia genitoriale anche da separati: lo scopo non sarebbe più quello di tornare assieme, ma quello di apprendere come non far star male i figli, aiutandoli a crescere nel miglior modo possibile nonostante la ferita del divorzio.
Ricordati che puoi usufruire della terapia online, che ha la stessa efficacia di quella dal vivo.
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia
Riferimenti bibliografici
Carter, C. (2012). The ‘Good’ Divorce. In Huffington Post (articolo del 4 marzo 2012)
Cecatiello, A. & Clerici, C. (2016). I miei genitori si dividono. E io? Milano: Red!
Marquardt, E. (2005). Between Two Worlds. New York: Crown.
Wallerstein, J.S., Lewis, J.M. (2004). The Unexpected Legacy of Divorce. Report of a 25-Years Study. In Psychoanalytic Psychology, Vol. 21, No. 3, 353-370.