“Parlatene, parlatene sempre. Perché i silenzi diventano pietre. E le pietre diventano muri. E i muri, distanze incolmabili” dice Serena Santorelli, ma non sempre è facile avere un dialogo su certe questioni di coppia, a volte si finisce inevitabilmente a discutere e molte coppie hanno paura del conflitto.
Tutti sanno che in qualsiasi relazione che contempli un certo grado di intimità e impegno il confronto acceso è fisiologico, ma comunque lo si evita perché si ha paura di non essere in grado di gestire quel conflitto e di far andare la coppia alla deriva fino ad arrivare ad un punto di separazione.
Tuttavia l’indifferenza, l’ostilità silenziosa, l’atteggiamento passivo-aggressivo possono congelare la situazione in modo angosciante, inserendo nella coppia una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento. Molti non litigano per non lasciarsi, ma, così facendo restano intrappolati in alcuni problemi, che, a lungo termine, potrebbero comunque portarli a lasciarsi per saturazione.
Proprio per uscire da questo paradosso oggi voglio aiutarti a gestire i litigi di coppia con l’aiuto delle Terapie Brevi.
Non tutti i litigi vengono per nuocere
Contrariamente a quanto si pensi la coppia felice non è quella che non litiga mai, ma è quella che sa litigare bene: in una relazione affettiva i conflitti sani, quelli costruttivi dai toni e contenuti rispettosi, aperti e pacati, sono molto importanti, perché di volta in volta, insieme alle proprie ragioni si esprimono e rivendicano le proprie emozioni, i propri limiti, confini, e la propria identità.
Al contrario, il conflitto disfunzionale, distruttivo, denso di accuse, squalifiche, denigrazioni e umiliazioni reciproche, critica serrata, aggressività e violenza (verbale e/o fisica), discussioni inconcludenti e pretestuose, nate con il solo scopo di rivendicare il proprio potere piuttosto che trovare una soluzione, compromette irrimediabilmente le fondamenta della relazione, che sarà vissuta da entrambi i partner come pesante, soffocante, negativa, dannosa, malata.
Solo attraverso il confronto i partner hanno la possibilità di conoscere meglio se stessi e l’altro, di definirsi, di prendere consapevolezza delle vicendevoli differenze, in maniera tale da riflettere e maturare in un’ottica di crescita personale e relazionale. Il conflitto sano e costruttivo rinnova la volontà nell’impegnarsi e non dare l’altro per scontato, spinge a sviluppare nuove vie per la negoziazione e l’innovazione, portando la coppia a uno stadio d’intimità più profondo.
Infine discutere bene fortifica la coppia, poiché favorisce l’emergere di sentimenti di accettazione, comprensione e rispetto reciproci e poiché si crea uno spazio condiviso in cui ognuno si sente libero di poter essere se stesso e di esprimere punti di vista, idee, pareri e sentimenti.
Imparare a litigare
Per la maggior parte delle persone litigare equivale a districarsi in una giungla comunicativa, per aprirsi un sentiero che ti porta ad aver ragione. Invece la solidità della coppia si misura dal numero di conflitti affrontati e risolti, a prescindere dal pretendere di aver ragione. Come diceva Scott: “L’affetto è in grado di resistere a tempeste di energia molto violente, ma non a lunghe gelate polari di indifferenza”.
Inoltre, oltre a dover lasciare andare l’idea di litigare per avere ragione, bisognerebbe imparare a litigare sui contenuti, senza attaccare la persona. Non giudicare l’altro, ma concentrarsi sul contenuto specifico, così da trovare un accordo. Dare la colpa ha l’unico scopo di alimentare inutilmente il contrasto. Roosvelt diceva che “Le grandi menti discutono le idee, le menti normali discutono gli eventi, le menti piccole discutono le persone”.
Infine inserire qualcun altro nel conflitto, in particolar modo se è una persona significativa per entrambi o per uno di voi, è altamente deleterio. Gli scontri a tre (o più) spesso conducono alla creazione di coalizioni, con il risultato che uno si ritrova ad essere il capro espiatorio.
Spesso, oltre a ciò, la coppia cade nell’errore di confrontarsi generalizzando, si rifiuta ogni visione alternativa alla propria sullo stesso episodio, si è più concentrati sull’accusare e denigrare il “tu” piuttosto che l’esprimere l’“io” e le proprie emozioni.
In questi casi, cioè nei circoli viziosi più complessi, è consigliabile comunque affidarsi ad un professionista della coppia. Accade frequentemente di vedere coppie entrare in conflitto esattamente per gli stessi motivi attuando le medesime dinamiche da anni, in un infinito circolo vizioso che non si riesce a padroneggiare. Una vera e propria prigione figurata fatta di parole, frasi, gesti, comportamenti e schemi che si ripetono ad ogni “trigger”.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G. (2005). Correggimi se sbaglio. Milano: Ponte alle Grazie.
Zeig, J., Kulbatski, T. (2012). I dieci comandamenti della coppia. Milano: Ponte alle Grazie.