A volte lo si desidera a lungo, a volte lo si programma, a volte capita: sono tanti i modi in cui una vita può essere generata, ma in ognuno di questi casi l’amore è una promessa che l’uomo e la donna fanno al loro figlio ed i bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa.
Sono così tante le cose da fare in quei nove lunghi mesi, sono così tante le preoccupazioni e sono innumerevoli i preparativi e i cambiamenti da mettere in atto. Una vera e propria rivoluzione, un vero e proprio terremoto, che spesso possono sconvolgere la coppia.
Il grembo che ospita la piccola vita è la prima “scuola” di comunicazione, fatta di ascolto e di contatto corporeo, dove si inizia a familiarizzare col mondo esterno in un ambiente protetto e al suono rassicurante del battito del cuore, ma cosa accade quando invece “lì fuori” il clima non è per nulla sereno?
Per la Terapia Breve, le risorse sono all’interno della coppia stessa: ed è da lì, infatti, che deve partire il cambiamento.
Cosa accade alla coppia in dolce attesa?
Jay Haley, uno dei pionieri della terapia familiare, ha definito ciclo di vita della famiglia il percorso “naturale” per tappe, che ciascuna famiglia segue nel corso della sua esistenza (Terapie non comuni, 1973).
Le fasi del ciclo vitale sono dei passaggi evolutivi “fisiologici” per ogni famiglia caratterizzati da specifiche sfide relazionali, veri e propri eventi critici che innescano processi di trasformazione, necessari al passaggio da una fase all’altra del ciclo di vita.
La futura coppia genitoriale si trova a cavallo tra due delle fasi che Haley descrive:
– la fase della costituzione della coppia coniugale, nella quale non si incontrano semplicemente due individui, ma due storie di vita vissuta con altrettante storie e relazioni alle spalle. Infatti all’inizio di una convivenza i partner si trovano a dover affrontare tre aspetti potenzialmente critici: la costruzione di una identità di coppia, per definire un “noi”, la cura delle reciproche differenze e la, non sempre scontata, differenziazione dalle famiglie d’origine.
– la fase della nascita di un figlio, nella quale il sistema cambia in modo permanente e definitivo. Infatti si stabilisce un legame, che a differenza di quello coniugale, non è dissolubile. In questo momento particolarmente delicato la relazione tra i coniugi si trasforma, così come vengono ricontrattati i confini con le famiglie di origine.
Da ciò si può dedurre che l’attesa dei 9 mesi non è soltanto un tempo fisiologico che permette al bambino di formarsi e di crescere, la gravidanza rappresenta anche un tempo di “gestazione” psicologica nell’arco del quale si modifica l’identità della coppia.
Perché si litiga durante un periodo così bello come la gravidanza?
La notizia di diventare genitori è sempre una piacevole sorpresa, ma è anche qualcosa di nuovo e di inesplorato, che può mettere fortemente alla prova. Inoltre la gravidanza viene affrontata in maniera diversa in base al punto di vista maschile o femminile.
Le motivazioni più comuni, per cui la coppia litiga durante la dolce attesa, sono generalmente due:
- Percezioni divergenti del pancione.
Le modificazioni ormonali, fisiche e psicologiche associate alla gravidanza portano la donna fin dall’inizio a richiamare energie e attenzione al nuovo stato in cui si trova. Ciò, nonostante sia spesso fonte di timori e preoccupazioni per la donna, è completamente differente per l’uomo, che invece può rimanere turbato e confuso dalla gravidanza della propria compagna, dato che vivendo esternamente la gravidanza può non riuscire a comprendere le sue esigenze, i dolori, le voglie, le preoccupazioni, gli sbalzi d’umore o le sensazioni, percependo la gravidanza come qualcosa di comprensibile alle “sole donne”. - Mamma o donna? Questo è il problema.
Continuare a sentirsi donne e partner di una coppia amorosa mentre si diventa madri può non essere facile, ci si può sentire emotivamente instabili, ansiose per la salute del nascituro, poco desiderabili o poco attraenti fisicamente tanto da diminuire anche il desiderio sessuale. Ovviamente ciò può avere delle ripercussioni nella vita di coppia. E proprio in questo vortice di cambiamenti e di emozioni per l’uomo può essere difficile comprendere i desideri della propria compagna. Infatti, nonostante egli voglia riconquistare la compagna, ricordandole quanto continui ad esser importante per lui, come donna oltre che come futura madre di suo figlio, si sente spesso inadeguato ed inopportuno.
Come calmare le acque prima che si rompano?
Oltre a preparare un’accogliente stanza, una morbida e calda culletta e delle graziose tutine, è premura dei genitori accogliere il nascituro tra le braccia di una coppia unita ed amorevole, capace di comunicare in maniera funzionale.
E quindi, come la Terapia Breve suggerisce, è ora di salire sul pulpito.
Il pulpito è una tecnica che permette di canalizzare in un unico spazio tutte le rabbie e le frustrazioni.
Anziché litigare durante il giorno, ci si dedica uno spazio di 30 minuti serali. La coppia va in una stanza della casa (non la camera da letto) dove uno dei due partner starà seduto, e l’altro in piedi. Si programma una sveglia a distanza di 15 minuti e, in quel lasso di tempo, il partner in piedi può tirare fuori tutte le cose che non vanno – ma proprio tutte e in tutti i modi (verbali!) possibili.
L’altro partner deve rimanere ad ascoltare in religioso silenzio.
Suonata la sveglia, stop! Si cambia il turno. Chi era in piedi si siede, chi era seduto si mette in piedi; e ovviamente carica la sveglia per suonare 15 minuti dopo e comincia a tirare fuori lui tutte le cose che non vanno, mentre l’altro ascolta in religioso silenzio.
Finiti i 30 minuti, non si potrà più parlare delle cose che non vanno, dei problemi di coppia, dei dissidi e dei litigi per le successive 23 ore e mezza, quando ci sarà il nuovo pulpito.
La forza del pulpito sta nel permettervi di liberare la giornata dai dissidi e dai problemi, poiché vengono concentrati in quell’unico spazio di 30 minuti. E, in più, consente di aiutare le coppie a tirare fuori veramente tutto: soprattutto tutte quelle che si è soliti tenersi dentro.
Bibliografia
Nardone G., Rampin M. (2015). Quando il sesso diventa un problema. Milano: Ponte alle Grazie
Zeig, J., Kulbatski, T. (2012). I dieci comandamenti della coppia. Milano: Ponte alle Grazie.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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