Sembra che vi siate già detti tutto e che sappiate tutto l’una dell’altro. Si va sempre negli stessi ristoranti, si cammina per le stesse strade e si fanno sempre le stesse cose…
Non hai un motivo oggettivo per lasciare il tuo partner, non ti ha fatto niente e forse nemmeno ti fa mancare niente, ma dentro di te senti che c’è qualcosa che non va, senti che ti manca qualcosa.
Siamo esseri estremamente complessi e sempre in evoluzione e tutto questo si ripercuote sulla coppia.
Ti trovi in questo limbo? In bilico tra restare o lasciare andare? Allora forse questo articolo, attraverso l’aiuto delle Terapie Brevi, potrà esserti utile.
Amore o abitudine?
A volte, le persone possono rimanere in una relazione principalmente per abitudine o paura del cambiamento, anche se l’amore iniziale può essere sbiadito. Tuttavia, distinguere tra amore e abitudine in una relazione può essere un compito complesso.
Ogni giorno, funzionando con il pilota automatico, potremmo spesso agire senza intenzione consapevole. Un’ampia gamma di comportamenti possono entrare a far parte della nostra routine, compresi i comportamenti di cura, il sesso riparatore e le piccole premure quotidiane.
Un altro problema è che molto spesso, a causa delle pressioni sociali o dei nostri sogni, tendiamo a considerarci delle persone “con la data di scadenza”, come se, arrivati a una certa età, dovessimo per forza prendere quello che c’è, perché sennò non ci sarà più niente. Non è vero! Non c’è una scadenza: c’è sempre tempo per amare sé stessi e lasciarsi amare.
Ma ha senso rimanere dentro una storia d’amore che non ci soddisfa più e accontentarsi delle briciole? E’ meglio, pur di non deludere o ferire il partner, vivere un legame che, alla lunga, potrebbe diventare un rapporto tossico?
Mettersi in discussione non è un problema… anzi è la soluzione
Quando ci si interroga sulla questione, quando si mette in dubbio la qualità del rapporto, si prende coscienza della situazione attuale: questo può risultare positivo per la coppia, in quanto permette ai suoi membri di aggiustare il tiro e sistemare quello che non li fa sentire bene.
L’estraneità e la routine sono sempre in agguato se non si lavora alacremente a mantenere viva la relazione, a nutrirla di emozioni e azioni, di cose fatte insieme, sensazioni messe in comune, argomenti sviscerati nel dialogo. Ma tutto questo lo si deve desiderare. Da entrambe le parti.
Coltivare le relazioni è un lavoro duro. Entrambi i partner devono impegnarsi e crederci e nonostante questo, a volte, si può rimanere in una fase di stallo in cui può essere utile ricorrere a una terapia per capire meglio cosa si prova. Non si può infatti pensare di stare insieme per forza o per paura, ma se ancora si crede nella relazione e si ritiene che i propri sentimenti siano sopiti e non spariti, si può pensare di provare a recuperare il rapporto.
Si riesce ad amare profondamente quando si è già soddisfatti di sé, quando non ci sono vuoti da riempire ma solo nuovi spazi da conquistare insieme. C’è complicità, entusiasmo, rispetto reciproco, fiducia e desiderio di una comunicazione aperta che entrambe le parti si assumono la responsabilità di promuovere e coltivare. Nelle relazioni d’amore, c’è anche il desiderio di sostenere il successo e il benessere dell’altra persona, senza perdersi nel processo.
Se invece si comprende che i sentimenti sono irrecuperabili, un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione è quella di lasciarsi. Lasciare andare l’altro quando una storia è finita è in qualche modo un gesto d’amore, sia nei confronti di noi stessi che nei confronti dell’altra persona. Vuol dire rispettare sé stessi e i propri sentimenti, capire cosa si vuole davvero dalla vita e cos’è il meglio per noi.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G. (2005). Correggimi se sbaglio. Milano: Ponte alle Grazie.
Zeig, J., Kulbatski, T. (2012). I dieci comandamenti della coppia. Milano: Ponte alle Grazie.