La depressione bipolare e la maniacalità

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Depressione bipolare, cos’è?

Tecnicamente, niente. Perché il termine corretto è “disturbo bipolare”, ma oggi se ne parla tanto e così capita che ci si confonde.

D’altronde è un problema che va di moda, vuoi anche perché della “depressione bipolare” ne hanno sofferto tanti nomi noti. In Italia ricordiamo giusto Vittorio Gassman e Alda Merini, ma l’ultimo fatto di cronaca è quello di Sinead O’Connor, la brava interprete di Nothing Compares 2 U che alcune settimane fa ha tentato il suicidio e che pare appunto soffrire di tale disturbo.

Ma a cosa ci si riferisce con depressione bipolare?

Disturbi dell’umore

Innanzitutto, stiamo parlando di un Disturbo dell’Umore. Nella sfera della bipolarità troviamo più di un disturbo; precisamente abbiamo il Disturbo bipolare I e II, il Disturbo ciclotimico e il Disturbo bipolare non altrimenti specificato, che descrivono un’alternanza più o meno frequente, durevole o intensa di aspetti depressivi e maniacali. I primi li conosciamo già, avendoli visti Cosa Sente Il Depresso?. Soffermiamoci un po’ sui secondi.

La maniacalità, tecnicamente identificata nell’Episodio Maniacale e in quello Ipomaniacale, è un periodo in cui l’umore è elevato, espanso o irritabile in modo anormale e persistente. L’autostima si gonfia e cominci a credere fin troppo nelle tue capacità, incapace di sottoporti alla valutazione altrui e all’autocritica.

Sei euforico, inverosimilmente buono, eccessivamente allegro, tanto da fermarti a parlare col primo che passa o a dare consigli in campi che ti sono sconosciuti, o a intraprendere attività in cui non hai esperienza, fino ad arrivare anche a deliri di grandezza, in cui vanti relazioni speciali con persone famose o magari con Dio.

All’inizio questo tipo di persona potrebbe persino piacere, ma presto viene riconosciuta come troppo entusiasta, soprattutto da chi la conosce bene. Ma l’umore può essere anche irritabile, dicevamo, soprattutto quando i desideri della persona non vengono soddisfatti o vengono ostacolati.

Bipolare instancabile

Fisicamente, poi, sei instancabile. Non hai sonno, ti senti pieno di energie, potresti andare avanti giorni senza sdraiarti su un letto. Cominci a parlare come una macchinetta, ad alta voce, rapido, senza pause, spesso scherzando e facendo giochi di parole, o divenendo teatrale, o lamentoso, ostile, fino a sfuriare quando ti ostacolano. E con le parole anche i pensieri corrono e le idee fuggono; la sensazione è quella di guardare tre o quattro canali televisivi insieme. Cambi discorso, ti distrai, non distingui più ciò che è pertinente da ciò che non lo è.

Ed anche la libido aumenta, e l’eccitazione in generale. Fai di tutto, arrivi anche a lavorare ininterrottamente o a investire tempo, energie e soldi in situazioni discutibili, fino a coinvolgerti in attività ludiche, sociali e sessuali con un alto potenziale per conseguenze spiacevoli. Prima o poi, infatti, il controllo si perde…

Naturalmente tutti possiamo provare le sensazioni descritte. Conditio sine qua non dell’Episodio Maniacale è che sia sufficientemente grave da compromettere il funzionamento sociale o lavorativo o da richiedere l’ospedalizzazione – oppure che sfoci in manifestazioni psicotiche. A volte, nello specifico dell’Episodio Ipomaniacale, tale compromissione non c’è, e allora può essere giusto un campanello di allarme se il periodo è prolungato e se è insolito per le abitudini della persona.

Il supporto dello psicologo per il disturbo bipolare può orientarsi proprio sugli aspetti disfunzionali dell’umore, aiutando la persona a riconoscerli e a contenerli, per guidarla verso un nuovo equilibrio che ristabilisca delle percezioni di sé e dei comportamenti che non compromettano il suo benessere.

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Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

Riferimenti bibliografici
Jones, S., Hayward, P., Lam, D. (2008). Il disturbo bipolare. Milano: Springer.

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