Capire e superare i disturbi sessuali

Psicologo a Monterotondo

psicologo monterotondo psicologo roma psicoterapeuta onlineSi può vivere bene con una cattiva sessualità?

Che la sessualità tocchi parti essenziali della vita dell’uomo è cosa nota. Passando dalle teorie di Freud fino alla rivoluzione sessuale di Reich, siamo arrivati nel nuovo millennio carichi di informazioni e appesantiti dalle incertezze.

Dieci anni fa il CENSIS conduceva un’indagine per dare una panoramica del comportamento sessuale degli italiani: i risultati parlavano di single con vita sessuale poco attiva, di maschi preoccupati delle proprie prestazioni, di durate variabili tra i 3 e i 30 minuti.

Tremende verità? No, dati statistici.

Capiamo meglio e prendiamo qualche spunto dalle Terapie Brevi.

Il sesso è ovunque

Lo sanno bene i pubblicitari, che lo utilizzano nel marketing di qualsivoglia genere di prodotti, e già da qui intravediamo lo spazio occupato dalla componente psicologica: uno spazio enorme, che ci fa dire che “è tutto nella testa”, o in buona parte almeno.

Se il ruolo della psiche è così importante, dati come quelli del CENSIS hanno un potere enorme, soprattutto quando li caliamo nell’esperienza quotidiana. Uno dei problemi principali nei disturbi sessuali, infatti, è il continuo sforzo, cosciente o volontario, di provocare o inibire delle reazioni di per sé spontanee e naturali. Lo spiegano in modo eccellente Giorgio Nardone e Matteo Rampin nel loro libro Quando il sesso diventa un problema.

È il famoso paradosso del “Sii spontaneo, dove cerchi spontaneamente di produrre sensazioni o reazioni naturali, magari riferendoci a standard mediatici e pareri di psicoesperti che poi facciamo nostri.

L’opinione che abbiamo di una cosa finisce così per spaventarci e creare più problemi di quanto non farebbe la cosa in sé, come diceva Epitteto. Arriviamo allora a produrre contraddizioni figlie della società moderna, che è passata da un periodo di repressione dei costumi sessuali a un’attuale sorta di anarchia sessuale.

Al di là di posizioni ideologiche, ciò che è chiaro è che tanto l’eccesso di controllo quanto la perdita di controllo sfociano in effetti disfunzionali. Il tutto viene guidato da un’illusione, da un’insana competizione con noi stessi.

Conseguenze? Il processo Illusione → Delusione → Depressione.

Disturbi sessuali: cosa fare?

I problemi legati alla sessualità (quali disturbo dell’erezione o impotenza, eiaculazione precoce o ritardata, vaginismo, dispaurenia, disturbo del desiderio, ecc.) divengono vere e proprie complicazioni della vita quotidiana. Problemi sessuali sono all’origine di divorzi, separazioni, sofferenze nella coppia, oppure la conseguenza di tali vicissitudini.

Il sesso, d’altronde, è uno degli indici di valutazione del benessere personale.

Il depresso ha un desiderio sessuale molto ridotto o del tutto assente; l’eccitazione maniacale porta a una sessualità spesso caotica e scarsamente controllata; altri problemi, come i disturbi d’ansia, hanno effetti negativi sulla sessualità, e lo stesso vale per l’abuso di sostanze come alcol e droghe. Arrivando all’estremo, il sesso è anche causa o concausa di comportamenti criminali.

Come risolvere i problemi sessuali?

Una delle idee alla base di alcune terapie psicologiche è quella di risalire alle cause dei disturbi. Si sono spese molte teorie sul perché, alcune delle quali hanno prodotto affascinanti spiegazioni per la comprensione della complessità umana. Ma la terapia è altro, la terapia è risoluzione dei problemi.

Come diceva l’antropologo Gregory Bateson, compito della scienza non è quello di costruire castelli teorici perfetti, ma di mettere a punto efficaci modalità di intervento per raggiungere gli obiettivi preposti. Così, approcci e modelli come quelli di terapia breve strategica (descritto nel libro Quando il sesso diventa un problema)  si occupano di individuare quelle soluzioni che risolvono effettivamente il problema.

Solo allora, inoltre, potremo capire cosa l’aveva causato. Come a dire che trovando il modo di aprire la porta capisco com’è fatta la serratura.

Il problema è che spesso tendiamo a usare una chiave che forse entra nella serratura, ma che di fatto non apre la porta; oppure usiamo una chiave che ha funzionato in passato, ma che ora non è più adatta, perché la mente e il comportamento umano non sono così meccanici.

Così, soprattutto nei problemi sessuali, dove molto è dato dalla spontaneità, i problemi si risolvono bloccando proprio quei comportamenti che continuiamo a mettere in atto… cercando  di risolverlo! Ad esempio tentare di avere un’erezione spontanea o un forte eccitamento: questi due comportamenti sono paradossali (non puoi provocarti spontaneamente il desiderio o un’erezione) e in realtà producono proprio l’effetto opposto.

Qui, appunto, il problema è dato da 2 paradossi: il paradosso “Sii spontaneo” (dove la volontà interferisce sulla spontaneità) e il paradosso “Se non te lo concedi sarà irrinunciabile” (dove lo sforzo di evitare delle sensazioni produce l’effetto opposto). Siamo così bloccati in tentativi di soluzione che non funzionano, ci irrigidiamo in pochi modelli di risoluzione e non vediamo gli altri possibili. Ed è qui che, con poche sedute mirate al problema, si andrà a incentrare il lavoro dello psicologo.

Come dire: le chiavi ce le hai, bisogna solo ritrovare quella giusta.

Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

 

 

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Letture consigliate:
Nardone, G., Rampin, M. (2015). Quando il sesso diventa un problema. Milano: Ponte alle Grazie.
OsservatorioSessualita.it. CENSIS 2000. I comportamenti sessuali degli italiani. Falsi miti e nuove normalità.