Casi clinici: Cosa ti piacerebbe vomitare?

Oggi voglio raccontarti un caso, trattato da Giorgio Nardone, che si trova nel libro “Al di là dell’amore e dell’odio per il cibo”, che tratta un caso di vomiting, disturbo di cui ho parlato nell’articolo “L’amante nel bagno: scopri cos’è il vomiting”. Ti parlo di questo caso specifico perché il vomiting è molto presente nel mondo adolescenziale.

Lo trovo interessante per vari motivi: ad esempio perché, oltre ad essere un caso di vomiting, è anche un caso di Terapia Breve Sistemica Indiretta, cioè terapia dove non c’è il paziente designato dentro la stanza del terapeuta e si usa il sistema – in questo caso i genitori – per produrre il cambiamento nel paziente non presente. Quindi i genitori vengono eletti come co-terapeuti, con lo scopo di portare la figlia in seduta, ma anche col risultato di andare a produrre una notevole riduzione del comportamento sintomatico.

Inoltre voglio raccontartelo perché, come già detto nell’articolo “Stop vomiting: come smettere di vomitare con la Terapia Breve Strategica”, voglio farti conoscere in che modo le Terapie Brevi possono intervenire sul problema.

Cosa vuoi oggi da mangiare e… vomitare?

Due genitori arrivano disperati dal terapeuta: hanno scoperto che la figlia adolescente si abbuffa e vomita in modo consapevole e compiaciuto. “Abbiamo provato di tutto” dicono “A darle spiegazioni, a chiedere spiegazioni a lei, a controllarla, a urlarle contro… Nulla ha funzionato”. Sono preoccupati ed è evidente il perché.

Il comportamento della figlia si sta evidenziando sul suo corpo. Allora il terapeuta ascolta attentamente, chiede i dettagli e poi dice la sua: “Penso di potervi aiutare, di poterlo fare anche in tempi brevi, ma dovrete fare ciò che vi chiedo. Non è nulla di difficile, forse giusto un po’ bizzarro, ma se mi seguite vedrete i risultati”.

I genitori, ormai disposti a tutto, annuiscono in silenzio. “Nelle prossime settimane, ad ogni pasto, dovrete andare da vostra figlia e porle questa domanda: cosa vuoi oggi da mangiare e vomitare?”. I due esclamarono sorpresi: “Ma dobbiamo chiederglielo noi?”. E il terapeuta annuisce.

Lo stop and go del vomiting

Dopo due settimane i due tornano con una novità: la ragazza è rimasta sorpresa da questa richiesta, anzi di più: si è velocemente arrabbiata, non capendo la natura di questa domanda. Ma i genitori non hanno mollato ed hanno continuato imperterriti, anche quando lei ha preso il cibo e l’ha nascosto nell’armadio. Il terapeuta si congratula e li invita a proseguire. Nel giro di un altro incontro il comportamento si riduce ulteriormente: sia le abbuffate che il vomito diminuiscono sensibilmente, tanto che la ragazza dice ai genitori che le hanno rovinato tutto.  Il problema non si risolve così, ma è lo sblocco per far venire la ragazza in terapia di fronte al terapeuta: gli incontri successivi serviranno infatti per far sparire del tutto abbuffate e vomitate.

Questo caso è interessante anche dal punto di vista della tecnica utilizzata: un’ingiunzione paradossale, dove si chiede alla persona che presenta il sintomo di metterlo volontariamente in atto. E’ interessante perché si può leggere a più livelli: da un lato la prescrizione interrompe i comportamenti disfunzionali dei genitori, che pur animati da un comprensibile e corretto buon senso, rischiavano di mantenere in vita il problema, dall’altro mostra come chiedere alla persona di mettere in atto ciò che noi riteniamo problematico finisce per ridefinirlo e questo avviene sia a livello individuale che relazionale.

A livello relazionale il comportamento, messo in atto sotto richiesta, non è più una forma di espressione di autonomia o di potere se sono i genitori a chiedere di farlo. Invece a livello individuale ridefinisce il rapporto tra la persona e il suo comportamento: se prima vomitare era un piacere, adesso è una richiesta esterna, quindi è un piacere “rovinato”.

Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Nardone, G. (2003). Al di là dell’amore e dell’odio per il cibo. Milano: BUR.

Nardone, G. (2007). La dieta paradossale. Milano: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., Verbitz, T. & Milanese, R.
 (1999). Le prigioni del cibo. Milano: Ponte alle Grazie.