Nell’articolo “Una tecnica doc delle Terapie Brevi: se fai 1 fai 5” ho spiegato come questa tecnica può essere utile ed efficace nei casi di disturbo ossessivo compulsivo, che si basano su delle compulsioni messe in atto per un certo numero di volte. Questa tecnica segue la logica dell’incrementare per ridurre, ma cosa significa? Significa dissolvere una cosa aumentandola fino al punto di rottura.
Giorgio Nardone racconta di un uomo che per paura di contrarre l’Aids, aveva l’ossessione di sterilizzare tutto. Si lavava le mani di continuo dopo aver toccato la mano di qualcuno, o sterilizzava qualunque oggetto per paura che avesse tracce di sangue, e così via! Così Nardone gli prescrisse questa tecnica: ogni qualvolta avesse lavato o sterilizzato qualcosa per paura di poter contrarre l’Aids, avrebbe dovuto farlo per cinque volte.
Questa è proprio una classica prescrizione del sintomo, formalizzata in questo modo nella terapia breve strategica e molto utile per i problemi di compulsioni.
Un altro esempio che mi viene in mente è quello di una persona* che viene da me per la classica serie di compulsioni, doveva controllare più volte se il gas fosse chiuso, se la porta fosse ben chiusa a chiave, se l’oggetto messo a posto era stato messo a posto nel posto giusto, e così via! E anche lì gli dissi che nelle due settimane tra il primo e il secondo incontro avrebbe dovuto fare esattamente quelle cose ma avrebbe dovuto farle per 5 volte.
La tecnica non è tutto
Un aspetto fondamentale di questa tecnica è la struttura verbale con cui è costruita. Nardone l’ha realizzata con questa formula: “Da qui alla prossima volta in cui ci vedremo, tutte le volte in cui dovrai fare x (quindi ad esempio lavarsi le mani, spostare l’oggetto, ecc..) dovrai farlo per 5 volte, non una di meno, non una di più. Puoi non farlo, ma se lo fai lo fai 5 volte, non una volta di più, non una volta di meno”.
È importante usare questa formula comunicativa, perché da un lato puoi non farlo quindi puoi lasciare il sintomo, se poi invece vuoi farlo, lo devi fare 5 volte.
Milton Erickson spiegava che un sintomo è per definizione qualcosa che va fuori il tuo controllo, quindi se inizi a farlo volontariamente lo spogli del suo valore. In pratica se esegui volontariamente qualcosa che è per definizione un sintomo involontario, lo spogli della sua involontarietà e diventa più facile metterlo sotto il tuo controllo.
Gli effetti della tecnica
Spesso già in seconda seduta vedi che il sintomo si stà incrinando, che tutto il sistema sta collassando su se stesso e che il problema è quasi risolto.
A quel punto che devi fare? A quel punto aumenti la dose! Vai avanti fino a che non hai estinto del tutto il sintomo…
Per approfondirla ti consiglio il libro recente “Ossessioni compulsioni manie” di Nardone e Portelli, se no va beh, l’intramontabile “Change ” di Watzlawick e colleghi, o l’Opera Omnia di Milton Erickson.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Mancini F. (a cura di) (2016). La mente ossessiva. Curare il Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Milano: Raffaello Cortina Editore
Nardone, G., Portelli, C. (2013). Ossessioni, compulsioni, manie. Capirle e sconfiggerle in tempi brevi. Milano: Ponte alle Grazie.
Watzlawick, P. et al. (1974). Change. Sulla Formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio, 1975.
*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.