Come ci si può liberare dall’irresistibile impulso a rubare qualcosa di cui, poi, non si ha nemmeno bisogno?
Questa è la cleptomania, un fenomeno non molto comune: in America interessa tra lo 0,3 e lo 0,6% della popolazione, e la maggior parte sembrano essere donne (Christianini et al., 2015). Non si tratta di “ladri”, nel classico senso del termine, poiché appunto non si ruba per il bisogno dell’oggetto. Si ruba per soddisfare un impulso.
Ma anche se raro, c’è chi ne soffre e non riesce proprio a farne impedirgli di sopraggiungere. Come può fare, allora? La Terapia Breve può dare una mano?
Sintomi della cleptomania
Possiamo proprio parlare di sintomi, perché si tratta, come detto, di un impulso a cui è difficilissimo resistere. Tra questi troviamo:
- tentativi ricorrenti di resistere a tale impulso di rubare qualcosa, impulso non collegato a un bisogno personale o finanziario
- una sensazione di tensione crescente che sfocia proprio nell’atto del rubare
- una successiva sensazione di piacere, gratificazione o sollievo subito dopo
- i furti non sono dovuti ad allucinazioni o deliri, e nemmeno a moti di rabbia o vendetta
In generale, poi, la persona che ne soffre non è vittima di altre problematiche, come il Disturbo Antisociale di Personalità o le condotte maniacali, che potrebbero spiegare il problema. No, il suo è un impulso forte, una tensione crescente, che nasce spesso d’improvviso e termina solo compiuto il gesto.
Cause della cleptomania
In realtà c’è da dire che spesso si è visto che la persona affetta da cleptomania è preda di altre problematiche: a volte dei tratti di personalità ansiosi o depressivi, a volte dei disturbi del comportamento alimentare o altre condotte impulsive.
Naturalmente non è una regola, è non è detto che si possa parlare di “cause”: sarebbe più corretto parlare di “fattori concomitanti”, cioè di altre problematiche che si manifestano spesso (ma non sempre) in associazione con la cleptomania.
Una causa precisa, a meno che non si vogliano scomodare opinabili teorie di conflitti inconsci irrisolti, non è determinata.
Terapia Breve della cleptomania
In realtà non si vedono molti cleptomani nello studio dello psicoterapeuta. Un po’ perché, come detto, sono pochi. Un po’ perché questo problema tende spesso a essere “a fasi”: c’è per dei periodi e poi scompare, per ricomparire forse più avanti. Ogni tanto, però, diventa cronico e continuo, e lì ci sono i problemi maggiori.
Rientrando in tutti quei comportamenti in cui c’è una difficoltà a controllare e trattenere i propri impulsi, la Terapia Breve riesce a lavorare molto bene con la cleptomania. Spesso si possono usare anche delle tecniche paradossali (vedi l’articolo collegato) che in breve tempo portano all’estinzione del problema una volta per tutte.
Generalmente si fanno mettere in atto delle strategie che, come un secchio di sabbia sul fuoco, tolgono ossigeno all’impulso e lo fanno spegnere sul nascere. Inoltre si identificano tutti quei comportamenti che, se messi in atto, anziché bloccare l’impulso lo alimentano.
Libri sulla cleptomania
Specifici libri sulla cleptomania, in italiano, non ce ne sono – non da consigliarvi su queste pagine, comunque. C’è però un interessante libro chiamato Perversioni femminili. Le tentazioni di Emma Bovary, di Louise Kaplan. Facciamo due precisazioni, però.
Innanzitutto “perversioni” qui è usato in senso tecnico: comunemente spesso lo associamo a qualcosa di “sessualmente abnormale”, ma in realtà “perversione” (da perversum, stravolto) è qualunque comportamento che devia dalla norma, cioè da come solitamente agiscono le persone – come lo è il rubare per via di un impulso a cui è difficile resistere.
E il fatto che parli di comportamenti “femminili” è perché il libro si concentra su tutta una serie di problematiche che più tipicamente si riscontrano nelle donne, come la cleptomania, l’anoressia, la dipendenza relazionale ecc. Se ti incuriosisce, delle problematiche che invece sono più tipicamente “maschili” sono il vouyerismo, il feticismo, l’esibizionismo ecc.
Cosa puoi cominciare a fare?
Se vuoi iniziare a provare qualcosa da solo, ecco 3 brevi suggerimenti:
- Scrivi: Nel momento in cui senti l’impulso, fermati e comincia a scrivere (anche su smartphone, ma meglio su carta – in caso tieni con te un taccuino) tutte le sensazioni e i pensieri che ti vengono in mente. Fallo a mo di flusso di coscienza, senza ragionarci troppo, ma assicurati di scrivere almeno per 15-20 minuti, e di tirar fuori i sentimenti che provi. Spesso questo aiuta a ridurre fortemente la tensione e a far scomparire l’impulso, o a renderlo più facilmente controllabile.
- Fai ciò che ha già funzionato: identifica delle situazioni in cui sei riuscito a ridurre o persino a vincere l’impulso. Come hai fatto? Hai spostato il pensiero? Ti sei tenuta occupata? Hai chiamato un’amica? O magari hai semplicemente girato i tacchi e sei uscito dal negozio, o ti sei allontanato da zone commerciali? Pensaci, e pianifica una strategia personale da poter mettere in atto quando arriva l’impulso.
- Usa l’auto-ipnosi: se hai letto il mio articolo sull’auto-ipnosi per ridurre lo stress, prova a mettere in atto quella tecnica. Allenati prima un po’ a identificare il tuo luogo sicuro, e poi, quando dovesse ripresentarsi l’impulso a rubare, richiamalo velocemente alla mente.
Conclusioni
Se metti in atto questi suggerimenti mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi e come li hai trovati. Naturalmente rimane il punto che se il problema diventa molto invalidante, o se in generale da sola non riesci a liberartene, una consulenza psicologica è il miglior modo per affrontare e risolvere la cleptomania una volta per tutte.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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Riferimenti bibliografici
Christianini, A. R., Conti, M. A., Hearst, N., Cordás, T. A., de Abreu, C. N., & Tavares, H. (2015). Treating kleptomania: cross-cultural adaptation of the Kleptomania Symptom Assessment Scale and assessment of an outpatient program. Comprehensive psychiatry, 56, 289-294.