E se esistesse una tecnica di terapia breve per smettere di arrossire davanti agli altri?
In effetti esiste, anzi ne esistono diverse, perché l’eritrofobia, cioè il timore di arrossire di fronte alle persone, è piuttosto diffusa e la psicoterapia breve si è interessata fin dagli esordi nel cercare delle soluzioni a questo problema.
E in effetti ci è riuscita.
Paradossi terapeutici
Se hai letto gli ultimi articoli (in particolare Affrontare la timidezza con uno stratagemma paradossale) sai già come il paradosso in psicoterapia può essere d’aiuto. In realtà ho sempre un po’ di remore a parlare di paradossi su queste pagine, perché non ho idea di cosa tu possa pensare.
Vorrei allora precisare che non si tratta di nulla di strano, nel senso di esoterico, spirituale, mistico o chessò. Anzi. In psicoterapia lo studio del paradosso vanta una lunga tradizione, con pubblicazioni scientifiche di rilievo. La “psicoterapia paradossale” o le “tecniche paradossali” sono concetti noti a tutti i terapeuti, benché non tutti le pratichino.
«Come mai?»
Ma guarda, è solo una questione di scelte. In psicoterapia ci sono tanti modi per aiutare le persone: questo significa che esistono tanti approcci differenti, da cui derivano differenti tecniche. Io, ad esempio, non interpreto i sogni, perché non ritengo la loro interpretazione un modo utile e rapido per raggiungere il risultato. Ma, come forse sai, l’interpretazione dei sogni è una tecnica terapeutica utilizzata in alcuni approcci (come la psicoanalisi).
Come usare il paradosso
Ma che significa “usare il paradosso”? Ecco, questo è più difficile da spiegare senza correre il rischio di sembrare strano o quantomeno riduttivo. Prima di tutto esistono diversi tipi di paradossi, ma evito di descriverteli. Diciamo che il paradosso, in sé, si ha tutte le volte in cui si manifesta contemporaneamente una cosa e il suo contrario. Ad esempio, è noto il famoso paradosso di Epimenide il cretese, che in una diceva: “I cretesi sono bugiardi”. Se dice la verità significa che lui non è bugiardo, ma allora avrebbe appena detto una bugia; se dice il falso, allora vuol dire che i cretesi dicono la verità, ma lui ha appena detto una bugia!
Negli anni ’50 si studiarono profondamente i paradossi pragmatici, cioè non i paradossi della logica (quelli che fanno strippare il cervello), ma quelli dovuti dai comportamenti. Di nuovo, senza entrare nei dettagli immagina che esistono delle situazioni in cui proprio ciò che viene fatto crea il suo opposto. Così, ad esempio, se io chiedo costantemente aiuto per qualche problema, la persona che mi aiuta da un lato, appunto, mi aiuta, ma dall’altro proprio con quell’aiuto mi sta confermando che io non sono in grado, quindi non mi sta aiutando.
Ora immagina due cose: la prima è che, involontariamente, puoi metterti tu stesso in un paradosso disfunzionale, cioè che non ti aiuta; e la seconda che chi ha studiato i paradossi ha trovato il modo di usarli a fini terapeutici.
Eritrofobia
L’eritrofobia può innescare un processo paradossale.
Se tu pensi: “Non devo arrossire, non devo arrossire, non devo arrossire…”, in realtà finirai per arrossire. Questo per diverse ragioni, tra cui il semplice fatto che concentrandoti sul tuo volto starai attento a tutte le sensazioni che ti manda e, di conseguenza, le amplificherai; oppure ti agiterai più del dovuto, mettendo in moto una serie di meccanismi fisiologici che produrranno il rossore.
Peraltro, se inizi ad evitare una serie di situazioni perché temi di poter arrossire starai facendo ciò che abbiamo detto poco fa a proposito dell’aiuto: ti stai comunicando che in quelle situazioni c’è il rischio che tu arrossisca, così quando ti ci troverai di persona finirai per concentrati su tutto ciò che potrebbe darti un segno che stai per arrossire… provocandoti il rossore.
Che casino eh?
Paradossare il rossore e farlo scomparire in 2 mosse
Ti suggerisco una tecnica paradossale, utilizzata in alcune terapie brevi. Prima però, una premessa. Anzi, il solito tormentone che faccio ogni volta e dal quale non scapperai neanche stavolta: queste non sono ricette.
Se la psicoterapia fosse fatta di ricette tutti gli psicoterapeuti sarebbero scrittori. Lo scopo di articoli come questo è di darti uno strumento di aiuto, un po’ come la Vitamina C ti aiuta a prevenire o a combattere i sintomi dell’influenza. Ovviamente sai che se non ci riesce devi rivolgerti al dottore.
Se poi quello che vuoi è capire un po’ di più come funziona e soprattutto a cosa si collega allora puoi trovare diversi libri che ti aiutano a comprendere la paura di arrossire e i sentimenti ad essa collegati. Un esempio è un libro uscito da poco e a cui afferiscono molti autori, intitolato Vergogna. L’emozione dimenticata (a cura di Emanuela Novelli e Guglielmo Pallai). Non è un libro di pratica terapeutica, né di terapia breve, ma se appunto il tuo scopo è approfondire meglio certi concetti e dinamiche legate all’imbarazzo e la vergogna potrebbe interessarti.
Ok! Torniamo a noi: come utilizzare il paradosso, la tua Vitamina C, contro l’eritrofobia?
Semplice, devi fare 2 cose:
- Ogni giorno, più volte al giorno, per cinque minuti sforzati di arrossire. Questo è un allenameno quotidiano, una sorta di palestra. Semplice no? Dovunque tu sia, chiunque ci sia, qualunque cosa stia facendo, per cinque minuti cerca di arrossire volontariamente più che puoi. Non fa niente se tu ci riesci o meno, limitati a farlo, più volte al giorno (4-5 eh, non 37), ogni volta per cinque minuti.
- Quando ti trovi in una situazione in cui senti che stai cominciando ad arrossire, sbrigati ad amplificare il rossore più che puoi. Hai capito bene: anziché combatterlo, nasconderlo o scappare via, amplifica il rossore, amplifica per cinque minuti quelle sensazioni di arrossamento e imbarazzo il più possibile.
«Ma… sei sicuro che funziona?»
No, in realtà ti sto usando come cavia… Certo che sono sicuro! Se vuoi ti annoio citandoti tutti i casi presenti in letteratura scientifica, come gli studi di Lamontagne già nel 1978, quelli di Boeringa del 1983… che palle, vero? Ecco, ti devi affidare: ti avevo avvertito, dopotutto, che sarebbero sembrati strani no?
D’altronde questa tecnica è davvero semplice: da un lato devi allenarti ad arrossire più volte al giorno, per cinque minuti; dall’altro, quanto stai arrossendo davvero, devi sforzarti di arrossire ancora di più. Provala per due settimane e poi mi dici cosa ne pensi (puoi commentare qui sotto).
Terapia Breve dell’eritrofobia
Naturalmente ci saranno situazioni in cui questo non basta: la tecnica è una cosa, la terapia è un’altra. In tal caso, ti consiglio una terapia breve, perché comunque in poche sedute potrai imparare a superare del tutto l’eritrofobia. Tuttavia, in molte situazioni già questa semplice tecnica si rivela risolutiva. Provala e dimmi cosa ne pensi.
Se ti rendi conto di aver bisogno di un aiuto in più, puoi rivolgerti ad uno Psicologo. Ricordati che puoi usufruire della terapia online, che ha la stessa efficacia di quella dal vivo.
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Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia Seduta Singola
Ipnosi
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Riferimenti bibliografici
Novelli, E. (2017). Vergogna. L’emozione dimenticata. Roma: EUR.
DIEGO
Salve , volevo condividere la mia situazione con lei. Una sera di un anno e mezzo fa , ero a cena con degli amici (da poco conosciuti) e al’improvviso durante la cena ho iniziato a sudare dalla testa tantissimo. Pensavo fosse solo un evento isolato. Da allora ogni qualvolta che mangio con anche con degli amici inizio a sudare. Ovviamente ormai prima di uscire il pensiero è sempre quello. Suderò anche sta volta? A volte va bene ma la maggior parte delle volte va male. E’ una cosa che mi crea tantissimo disagio. Sono stato pure da un psicologo per un paio di incontri. ho fatto i suoi homework ma non sono riuscito ad uscirne. Volevo sapere se la tecnica del paradosso potrebbe funzionare. Oppure se ha altri consigli per questa situazione. Da premettere che a livello di sudorazione ci ho sempre un po sofferto. Ma questa cosa di sudare mentre mangio non mi era mai capitata prima. Non sono un tipo estroverso ma neanche troppo timido. In alcune situazione ormai anche se incontro una persona che da tanto che non vedo e mi fermo a parlare capita la stessa cosa di iniziare a sudare in fronte. Grazie in anticipo.
flaviocannistra
Buongiorno Diego, grazie per la condivisione. Può capitare che problemi come questi si scatenino da un evento isolato, che a volte funziona come una sorta di innesco: da quel momento iniziamo ad esempio a porre più attenzione alle nostre reazioni fisiche, cosa che può portare a una maggiore attivazione delle stesse. Se non riesce a fronteggiare da solo il problema, la soluzione migliore può essere quella di rivolgersi a uno psicologo.
Spero di esserle stato di aiuto,
Dr Flavio Cannistrà
Massimo
Salve, a me capita anche di arrossire ma non gli ho mai dato molto peso. Piuttosto volevo chiederle se la balbuzie può trarre giovamento dagli stessi stratagemmi o se esiste qualcosa di più specifico.
Io balbetto solo con persone che hanno il diritto di darmi ordini, come i miei superiori sul lavoro, i miei genitori, le forze dell’ordine, i medici in camice bianco o gli insegnanti (quando studiavo).
Anche nel caso che mi trattino con gentilezza, una parte di me li percepisce comunque come “capi” e mi blocco, come se bloccare la parola fosse il mio modo di rispettarli e riconoscere la loro autorità.
Complimenti per il suo canale youtube che seguo sempre.
flaviocannistra
Ciao Massimo, si usano stratagemmi simili e possono essere molto utili. Naturalmente ogni cosa va adattata alla persona.
Grazie per i complimenti, sono contento che ti sia utile.
Un caro saluto,
Dr Flavio Cannistrà
Elvis
Articolo utilissimo! Ho provato a mettere in pratica il paradosso per combattere l’eritrofobia e ha funzionato. Questa psicopatologia mi ha tormentato per più di un’anno, e grazie a te Flavio, finalmente me ne sono liberato. Adesso quando mi trovo in situazioni che scatenano le reazioni psico-fisiologiche dell’arrossamento e della sudorazione, mi sforzo volontariamente di suscitarle, e non ci riesco. Appena un piccolo presentimento di eritrofobia sfiora la mia coscienza, invece di provare a scacciarlo, lo esaspero con determinazione.
flaviocannistra
Molto bene, Elvis, bravissimo!
Nicola
Salve, mi chiamo Nicola e ho 19 anni. Da qualche anno quando mi trovo in situazioni imbarazzanti tendo ad arrossire parecchio, e l’imbarazzo di diventare rosso provoca un suo peggioramento e conseguente sudorazione. La sensazione è orribile, mi sento quasi morire pensando che non riesco a controllare questo rossore e che le altre persone mi guardino giudicando. Ultimamente arrossisco solo per la paura di arrossire, il che rende praticamente impossibile qualsiasi attività che mi provochi il minimo imbarazzo dato che nel 99% dei casi il risultato è diventare rosso. Aggiungo anche che da quando ho iniziato il periodo adolescenziale soffro di iperidrosi e con il mio medico sto facendo degli esami dato che si crede sia provocata da un ipertiroiodismo. La mia domanda è se secondo lei queste patologie possano essere le cause del mio arrossire (dato che è sempre associato ad un’esagerata sudorazione in tutto il corpo) e se risolvendole possa risolvere anche il problema riguardante l’arrossire. La ringrazio in anticipo.
flaviocannistra
Buonasera Nicola, grazie del commento.
E’ difficile stabilire se l’iperidrosi sia causa o conseguenza di una sottostante condizione psicologica.
Cosa dice l’esame della tiroide?
Se con un percorso di Psicoterapia Breve i sintomi si attenuassero notevolmente in poche sedute (3-4), o magari scomparissero addirittura, allora è più probabile che la componente psicogena giochi un ruolo maggiore.
Spero di esserti stato di aiuto.
Un caro saluto,
Dr Flavio Cannistrà
Alessandro
Salve dottore, la ringrazio per il suo interessantissimo articolo. L’unico dubbio che mi sorge nel mettere in pratica i consigli è il seguente: cosa significa esattamente “sforzarsi di arrossire?”. Chi è eritrofobico come me sa benissimo che la volontà c’entra ben poco sul divampare o meno del rossore. Di conseguenza anche farne un esercizio temo che, almeno per me, diventi impossibile, come anche il cercare di “amplificare” le sensazioni di disagio cui parla. Può darmi qualche consiglio più specifico in merito? La ringrazio.
flaviocannistra
Ciao Alessandro, grazie del commento.
La tecnica paradossale consiste proprio nel cercare di arrossire volontariamente: mettersi lì, durante una situazione sociale, e dirsi “Ora devo arrossire” e cercare di farlo. La volontà centra solo apparentemente poco. Spesso l’arrossimento eritofbico è proprio il risultato di un monitoraggio sottile ma costante del proprio volto, che diventa nel tempo un’abitudine quasi automatica: gli altri parlano, interagiscono, dialogano e noi, pur stando lì, siamo focalizzati sulle sensazioni del corpo (del volto, in particolare), pronti a cogliere segni di arrossimento. Quest’attenzione diventa in sé causa ed effetto dell’arrossimento: più controlliamo, più arrossiamo, più arrossiamo, più controlliamo, in un circolo vizioso che finisce per diventare un automatismo.
La tecnica mira a incrementare proprio quel comportamento, rimettendolo però sotto un’attenzione meno automatica e più legata alla volontà: in questo modo diventa più facile spezzarne il circolo vizioso.
Naturalmente, Alessandro, questo può essere solo un consiglio di un articolo: se ciò non dovesse essere sufficiente occorre rivolgersi a uno psicologo, che rimane sempre la figura di riferimento per questo tipo di problema.
Spero di esserti stato di aiuto,
Dr Flavio Cannistrà
Lucrezia
Salve dottore io soffro di eritrofobia da 3 anni. Quest’anno è l’ultimo anno di liceo ciò significa che dovrò affrontare la maturità e quindi l’esame orale.
É un anno e mezzo che vado dalla psicologa e vedo molti miglioramenti riesco a fare molte più cose… solo che ancora adesso quando sto in classe e devo sostenere un’interrogazione non sempre riesco a controllare questo rossore(non oso pensare all’esame orale).
Io credo che il motivo per cui ho iniziato a soffrire di eritrofobia é la classe in cui mi trovo attualmente dove la metà delle persone che ne fanno parte sono sempre pronte a giudicare qualsiasi cosa si faccia. Inoltre in secondo ho avuto un professore di italiano che mi faceva sentire stupida agli occhi della classe, ai miei occhi e soprattuto davanti ai miei genitori. Infatti da quell’anno in poi ho iniziato ad avere questi problemi…
Ho pensato all’ipnosi e ne ho parlato con la mia psicologa lei crede che protrebbe essere una soluzione a far cessare definitivamente questo problema?
flaviocannistra
Ciao Lucrezia, l’ipnosi è una tecnica e come tale può essere utile per risolvere il problema dell’eritrofobia. Non è l’unica, ci sono altri metodi, ma di sicuro può provarla e vedere velocemente se le dà benefici.
Elisa
Che meraviglia incappare casualmente – e paradossalmente – in questo paradosso.
Interessante davvero.
In autonomia ho sviluppato il secondo punto della tecnica.
Mi concentrerò sul primo.
Una che arrossisce tanto, ma per fortuna, ne ride!
Saluti a tutti.
flaviocannistra
Bravissima Elisa!
Monia
Salve dottore.
Io ho questo problema più o meno da 4/5 anni però nell.ultimo anno si è accentuato molto…
Sembra che più io vada avanti con gli anni e più peggiori. ..penso già alle occasioni importanti che dovrò affrontare nella mia vita e se ne sarò capace !
Proprio come dicevo prima fino a qualche anno fa non mi comportavo come ora.per esempio al mio esame di stato …beh è stato inizialmente imbarazzante ma poi è finito tutto appena ho iniziato a parlare.
Credo fortemente che questo mio problema sia stato causato dal mio ex fidanzato che nella mia adolescenza trasformava le cene e i pranzi a casa sua con la sua famiglia un calvario per me.guardavano sempre il mio piatto.. se mangiavo oppure no…se mi piaceva qualcosa oppure no..anche forzandomi a volte..e ovviamente imbarazzata della situazione familiare diventavo rossa ..e lui puntualmente lo sottolineava davanti a tutti.
Crescendo e non avendo più a che farr con queste persone pensavo che la cosa migliorasse ma soprattutto nell ultimo periodo l avverto molto di più. Sto provando a fare come ha detto lei ma non vedo risultati. Aiuto! Grazie
flaviocannistra
Buongiorno Monia,
negli articoli cerco sempre di dare suggerimenti molto pratici, derivati dalla mia esperienza clinica. Però, ahimè, hanno il limite di essere “articoli” e di poter arrivare fino a un certo punto.
E’ possibile che il suo problema sia stato accentuato dalla situazione che ha descritto, certo. Il mio suggerimento è quello di rivolgersi velocemente a uno psicologo, in modo da evitare che si strutturi sempre di più. Così potrà liberarsene in tempi più brevi.
Spero di esserle stato di aiuto,
Flavio Cannistrà
sara
salve dottore , vi racconto un pò quando è nata questa mia paura di arrossire.
In pratica è nata circa due anni ,fa quando mi ritrovavo all’improvviso in situazioni dove, una qualsiasi persona , anche mia madre se si rivolgeva all’improvviso facendomi anche una semplice domanda , io arrossivo anche non sentivo la domanda ma solo nel vedere mia madre che mi rivolgeva la parola e così ancora oggi. Io incomincia col dire tra me e me ma come è possibile una cosa del genere ? perchè mi succede questo ? Io non sono mai stata così?
E’ capitato a volte, prima che succedesse a me , di vedere mia sorella che lo faceva e io dicevo , ma perchè gli succede questo? e tra me e me decidevo di non farla imbarazzare e la evitavo…
Poi però è successo a me e credetemi che veramente mi mette a disagio , ho paura di parlare , di incontrarmi con le persone , di esprimermi , di tutto quello che mi provoca imbarazzo e quindi paura di arrossire …
La causa scatenante non so quale sia , la prima può essere i vari problemi che ho potuto affrontare , tipo mio padre che giocava d’azzardo e avevano bisogno di soldi che chiedevano a chiunque , oppure la perdita del mio cane che ho assistito fino alla fine dovendo ricorrere all’eutanasia , oppure frequentavo una famiglia del mio fidanzato che era una famiglia al quanto dittatoriale, autoritaria , impicciona e altrettanto era lui non in questo senso , ma mi metteva ansia su tutto non ero libera abbastanza
In queste poche righe vi ho riassunto tutte quelle che potrebbero essere le cause scatenanti prima che succedesse questa fobia di arrossire
la prego di aiutarmi a superare questa paura e magari se è possibile darmi consigli su come affrontarla … io avevo pensato di andar in palestra
grazie in anticipo
Flavio Cannistrà
Buonasera Sara, grazie della sua condivisione.
La paura di arrossire è un problema più comune di quello che si pensi e, come ha mostrato anche lei, piuttosto invalidante.
A volte la causa è chiara, a volte no, ma in realtà non è rilevante ai fini di una Terapia Breve.
Il fatto di andare in palestra, per esporsi gradualmente, può essere una buona idea (naturalmente non posso dirle se è adatta a lei: questo me lo potrà dire lei stessa). Il consiglio principale è quello di contattare uno psicologo, dato che è la figura più adatta per risolverla. Ha mai provato?
Lorenzo
Buongiorno a tutti,
io ho ottenuto ottimi risultati con la tbs per il problema del rossore legato alla bassa autostima. La tecnica che si è rivelata vincente, ma sempre all’interno di un rapporto psicoterapeutico di grande fiducia, è stata quella di dichiarare anticipatamente, cioè prima del manifestarsi dei sintomi di cui stiamo parlando, la mia propensione al diventare rosso e dimostrare facilmente imbarazzo nel relazionarmi con gli altri. Certo all’inizio è stato difficile, ma cercando di usare un po’ di ironia nel dichiarare il mio disagio, iniziando a farlo ovviamente con le persone e nei contesti in cui mi sentivo più a mio agio, ho risolto gran parte del problema. Sono diventato molto più padrone di me stesso, più sicuro, ed ho imparato a notare con molta più obiettività le paure e le fragilità altrui, che appaiono evidenti non appena si riesce a conoscere le persone libere dal proprio disagio/imbarazzo.
Come mi disse il terapeuta: “la fragilità dichiarata diventa punto di forza se non negata ma gestita e utilizzata a proprio vantaggio”.
Per questo consiglio la tbs, ma soprattutto il giusto terapeuta.
Flavio Cannistrà
Lorenzo, grazie mille per questa preziosa testimonianza.
milena
salve, sono Milena, io la tbs l ho fatta per circa due anni e oltre a non aver risolto il problema, l ho amplificato a dismisura, e ora sto malissimo, vivo una vita da incubo, ho questo dannato rossore che costella la mia intera giornata. Non voglio, né posso evitare le situazioni che mi causano il rossore anche perché vorrebbe dire chiudermi in casa e non uscire più. Ma garantisco che faccio una fatica disumana. Sto meditando di ricorrere all’operazione chirurgica , ma ho una paura tremenda che possa non essere risolutiva, sento e leggo cose al riguardo molto discordanti.
Ho pensato anche all’ ipnosi, potrebbe quella essere una via percorribile? grazie
Flavio Cannistrà
Ciao Milena, grazie per aver scritto.
L’ipnosi è un tecnica molto utile e per l’eritrofobia può andare molto bene. Mi spiace che il problema sia peggiorato, ma non desistere: puoi trovare sicuramente un professionista adeguato e capace di aiutarti. Ti posso suggerire di consultare il sito della Società Italiana di Ipnosi (http://www.societaipnosi.it/index.php?option=com_assoweb&view=visualizzasoci&id_status_list=0&Itemid=117) dove puoi trovare gli iscritti divisi e selezionarli a seconda della città. Così puoi vedere chi c’è vicino a te e, poi, fare una ricerca online tra quelli per vedere chi ti convince di più. E magari puoi contattarli per chiedergli se si occupano specificatamente di eritrofobia.
Spero di esserti stato d’aiuto,
Dr Flavio Cannistrà
Marzia
Non funziona, arrossisco come prima.
Flavio Cannistrà
Ciao Marzia, innanzitutto complimenti per esserti applicata: spesso si sa o si studia cosa si può fare per migliorare e stare bene, ma non tutti si sentono in grado di mettersi alla prova. E’ una qualità rara.
La tecnica così come l’ho descritta funziona molto bene nella grande maggioranza dei casi, ma naturalmente possono esserci delle situazioni in cui va adattata alla persona specifica: ognuno in fondo ha caratteristiche proprie, particolari, e il terapeuta in quel caso necessita di dover adattare la tecnica giusta alla persona giusta.
Ti faccio una proposta, se vuoi: ti offro un incontro con me, di persona o via Skype. Mi spieghi come hai applicato la tecnica e ti dico come aggiustarla, e vedi come va. Naturalmente non sarai vincolata in nessun modo, non proverò nemmeno lontanamente a suggerirti altri incontri: se funziona, bene, se non funziona, amici come prima 🙂
Decidi tu.