Come ingoiare il cibo all’insaputa della mente: risolvere l’anginofobia

“Ho paura che ingoiando il cibo mi resti bloccato in gola, oppure che possa andare nelle vie respiratorie per poi così morire o qualcosa di simile…”, “Ho difficoltà a deglutire, a causa di un’esperienza di soffocamento, sperimentata qualche tempo fa”, “Faccio molta fatica a mangiare, specialmente la carne”*.

Sono queste le voci di chi, rivolgendosi allo psicologo, racconta la sua anginofobia. Forse anche tu ti sei accordato ad una di loro. La sensazione è quella di affogare, come in mare aperto e la paura è quella di non riuscire più a respirare perché il cibo, una pasticca o qualche altro liquido lo impedisce.

Nardone stesso disse che si può solcare il mare all’insaputa del cielo ed è per questo che oggi ti mostrerò, attraverso le Terapie Brevi, come affrontare paradossalmente questa problematica.

La dolcezza del miele per ingoiare il boccone amaro

Il poeta latino Lucrezio usò in una sua opera una bellissima metafora, che mai come nel caso dell’anginofobia, si accosta all’intervento della terapia breve strategica. Questa metafora consiste nel paragonare la sua filosofia all’assenzio, una medicina amara, che veniva di solito accompagnata da del dolce miele, affinché anche i bambini più piccoli potessero ingerirla senza sentirne il gusto sgradevole.

Il miele, infatti, permette a colui che assume la medicina di venire in un primo momento distratto per poi trarne giovamento.

L’affinità tra la squisita raffinatezza classica e la presente urgenza di intervenire sul problema che stai vivendo si trova nel fatto che la Terapia Breve Strategica, come un calice contornato di dolce miele, utilizza una graduale tecnica, che, lavorando sulla logica dei piccoli passi, permette di superare l’evitamento messo in atto dinanzi all’amarezza di quel terribile boccone da mandare giù.

La terapia breve strategica per l’anginofobia

Già in prima seduta, l’obiettivo sarà quello di ridefinire e comprendere il funzionamento del problema nel presente e individuare i meccanismi che lo mantengono, per poi procedere ad interrompere il circolo vizioso che causa la persistenza del problema.

Insieme al protocollo di trattamento d’elezione utilizzato in Terapia Breve Strategica per i disturbi fobici, verranno utilizzati nel trattamento di questo disturbo, in base al caso e in base all’età del paziente, delle particolari strategie che condurranno la persona a sperimentare dei piccoli e progressivi “rischi quotidiani” rispetto all’assunzione del cibo, ad esempio iniziando da bocconi piccolissimi per incrementare progressivamente le quantità.

Procedere attraverso piccoli rischi ci permette di far sentire la persona comunque in una situazione nella quale tocca il proprio limite, lo supera ma senza andare troppo oltre altrimenti si bloccherebbe di nuovo per la paura. Lavorando quindi attraverso l’esperienza concreta e diretta il paziente arriverà a modificare la sua percezione, trasformandola da disfunzionale in funzionale e sana.

Dr Flavio Cannistrà

Direttore dell’Italian Center for Single Session Therapy e dell’Istituto ICNOS

Psicologo, Psicoterapeuta

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Nardone G. (1993) Paura, panico, fobie. La terapia in tempi brevi. Editore: Ponte alle Grazie

Nardone, G. (2016). La terapia degli attacchi di panico. Editore: Ponte alle Grazie

*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.