Il termine borderline derivante dall’inglese “Border” (confine) e “line” (linea), fa riferimento in un senso più generico e ampio a qualcosa che non è esattamente definibile, che si trova cioè in una posizione intermedia tra due condizioni o stati ben definiti.
Da un punto di vista psicologico invece, per borderline si intende qualcuno che non solo soffre di sbalzi di umore, ma che soffre anche per l’immagine di sé, che ha la paura angosciante di essere abbandonato e che non riesce a non idealizzare o svalutare gli altri. Il tutto è poi pervaso da rabbia intensa e difficilmente controllabile. Le caratteristiche essenziali sono infatti l’impulsività e l’instabilità, nell’immagine di sé, nelle relazioni interpersonali e anche nelle emozioni.
Molti si chiedono se una situazione del genere è trattabile attraverso le Terapie Brevi. Non sarò io a dirtelo, ma lo lascerò scoprire a te in questo articolo e nel mio articolo “Non attraversare la linea gialla: disturbo borderline e Terapia Breve”.
Cosa fa chi è borderline?
Non mi soffermerò molto sul concetto di etichetta, ma sulle percezioni e, quindi, sui conseguenti comportamenti, che mette in atto chi è borderline.
L’instabilità dell’immagine di sé porta la persona a manifestare dei cambiamenti frequenti ed immotivati dei propri progetti, degli obiettivi, dei valori e anche dei pensieri. Spesso non riesce a mantenere una continuità negli studi, sul lavoro, nelle relazioni perché inizia una cosa e l’abbandona, poi ne inizia un’altra e abbandona anche quella e così via.
Le relazioni interpersonali che intraprende possono essere molto intense, ma anche estremamente instabili perché le altre persone vengono iper-idealizzate e svalutate con estrema facilità. Inoltre manifesta anche il timore di essere abbandonato dagli altri e questa paura, può portare a minacce o tentativi di suicidio o all’autolesionismo, quest’ultimo è infatti uno strumento che usa spesso per provare a sedare la sofferenza sperimentata.
Anche le emozioni e l’umore sono intensi ed instabili, quindi ci sono cambiamenti emotivi piuttosto frequenti. Inoltre, è presente una difficoltà a gestire la rabbia che, spesso, è inappropriata alle circostanze o comunque è troppo intensa. L’impulsività tipica del disturbo può portare la persona a mettere in atto comportamenti potenzialmente dannosi (il fare uso di sostanze, l’avere dei rapporti sessuali non sicuri, il guidare in modo pericoloso, l’abbuffarsi, il fare spese folli). Infine, spesso, avverte sensazioni di vuoto e idee paranoiche.
Si può risolvere il Disturbo Borderline di Personalità con la Terapia Breve?
Parliamo di una delle problematiche più ardue per qualunque psicoterapia, però il punto di vista della Terapia Breve è interessante. In questo caso, parliamo in particolare di una forma di Terapia Breve, la Terapia Strategica. Come ho precedentemente detto, l’ottica della Terapia Breve, anziché soffermarsi sull’etichetta, dà, una definizione molto operativa di questo problema. Infatti, si potrebbe dire che, la persona definita “borderline”, viene definita in Terapia Strategica come “multiproblematica”. Che vuol dire? Vuol dire che ci troviamo di fronte a persone che si presentano con una gran quantità di problemi insieme e spesso problemi al limite: dai disturbi alimentari a quelli sessuali, dagli attacchi di panico all’autolesionismo, fino alle dipendenze da sostanze. Chiaramente non è che debbano esserci tutti questi problemi, ma possono essercene diversi.
Inoltre, dato che, anche nella Terapia Strategica, si evidenzia l’instabilità di queste persone e quindi la loro difficoltà a rimanere centrate, come se fossero vittima delle correnti, si privilegia l’idea del “dare un colpo al cerchio e uno alla botte”. Ovvero si prende come “bersaglio” un problema, e lo si porta fino in fondo, si risolve quello prima di portare la propria attenzione su un altro problema da risolvere. Altre volte, invece, si fa il contrario: anziché avere un bersaglio unico, si sta di volta in volta su ciò che la persona porta. In entrambi i casi l’idea è quella di aiutarla a raggiungere un certo equilibrio.
Molti studi dimostrano l’efficacia della psicoterapia con i disturbi borderline: ho parlato del fatto che siano problematici, non impossibili da affrontare, però c’è tanto da approfondire, perché c’è tutto l’aspetto comunicativo, tutto l’aspetto relazionale che va considerato e la gestione di tutte le situazioni difficili, a rischio, veramente al limite, ma nonostante ciò è sempre possibile… rimanere in equilibrio.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone G., Balbi E., Vallarino A., Bartoletti M. (2017). Psicoterapia breve a lungo termine. Trattare con successo anche le psicopatologie maggiori. Ponte alle Grazie, Milano.