La potenza dell’impotenza: vincere la disfunzione erettile con le Terapie Brevi

Avere un’erezione dà all’uomo un senso di virilità e di forza. E’ per questo che fare esperienza di una mancata erezione, o di una sua scomparsa durante il rapporto sessuale, può creare nell’uomo un vero e proprio dramma d’identità, suscitando in esso sentimenti di sconfitta e preoccupazioni riguardanti malattie fisiche gravi e incurabili.

A volte molti uomini affrontano la drammaticità di queste situazioni cercando di negare il problema o di trovare delle spiegazioni razionali in qualche modo rassicuranti: “Ero molto stanco”, “Mi sono deconcentrato”, “Lei, come al solito, non partecipava e non mi ha stimolato abbastanza”.

In altri casi, la persona affronta la situazione come se nulla fosse, ma evitando, magari anche per anni, di sperimentarsi in un nuovo rapporto, oppure, al contrario, inizia a volersi “mettere alla prova” per verificare di non essere impotente.

A prescindere da quello che si fa, ognuno di questi comportamenti attiva un’ansia da prestazione, che va a inibire i processi neurovegetativi implicati nell’erezione, realizzando così la profezia negativa, che la persona stessa temeva.

Si genera un circolo vizioso in cui la persona rinforzando la convinzione della propria incapacità, eleva il suo livello d’ansia ad ogni nuova esperienza, con la conseguente inevitabilità del fallimento. Come si esce da questo circolo vizioso? Provo a spiegartelo con l’aiuto delle Terapie Brevi.

Come capire se la disfunzione erettile è organica o mentale?

La disfunzione erettile consiste nella difficoltà di iniziare, o di portare a termine, rapporti sessuali, raggiungendo o mantenendo l’erezione. È un problema, dopo l’eiaculazione precoce, tra i più frequenti. Si parla di un 10% circa di diffusione nella popolazione generale.

Come tutti i problemi sessuali, anche la disfunzione erettile può avere cause fisiologiche ( ad esempio problemi vascolari, neurologici, endocrini ecce cc…).

Inoltre anche i fattori ambientali possono influenzare più o meno gravemente la capacità erettile (ad esempio l’uso di farmaci, l’assunzione di alcol, il fumo di sigaretta, ecce cc…).

Proprio per questi motivi consultare l’andrologo o l’urologo è il primo passo da fare per escludere la possibilità che la disfunzione erettile abbia cause organiche.

Ma cosa fare una volta escluse le cause organiche?

Se il problema non è organico, non dipende da fattori ambientali e si riesce a raggiungere l’erezione in altre situazioni ad esempio con l’autoerotismo, o spontaneamente durante il sonno o al risveglio, allora ci si può rivolgere ad uno psicologo.

Come lo psicologo interviene nella disfunzione erettile con le Terapie Brevi?

L’uomo che ha una disfunzione erettile ne fa spesso un “chiodo fisso”. Ci pensa durante la giornata fino a non riuscire a dormirci la notte. Vive ogni contatto intimo con ansia e forte stress, ovvero l’esatto contrario del piacere e del sentirsi a proprio agio, aspetti fondamentali per un rapporto sessuale soddisfacente.

Vergogna, timore, umiliazione e inadeguatezza sono tra le sensazioni provate più frequentemente da chi soffre di disfunzione erettile. E spesso ciò viene camuffato dietro una finta forza, per nascondere le proprie fragilità emotiva, per cercare ugualmente di dare il massimo, di far contenta la propria partner e di non deluderla mai.

Si cerca disperatamente di attivare o mantenere l’erezione, ma si finisce con il perderla. È la trappola dello sforzarsi di rendere volontario ciò che dovrebbe avvenire spontaneamente. Ci si concentra sulla propria prestazione, distogliendo completamente la propria attenzione dal corpo della sua partner, dalle reazioni e dall’andamento dell’eccitazione di lei.

Il rapporto sessuale non viene più visto come un’attività condivisa, né come fonte di piacere e arricchimento reciproco. Diventa piuttosto un calvario da sopportare e da superare. Per questo spesso la disfunzione erettile finisce per diventare un problema non solo della persona, ma della coppia.

Con la Terapia Breve Strategica il primo passo consiste nell’interrompere le tentate soluzioni disfunzionali, che la persona ha cercato di mettere in atto, ovvero tutto ciò che, anziché risolvere, ha solo peggiorato il problema. Perciò si comincia con il liberare il momento dell’atto sessuale da tutti quei tentativi di controllarlo e controllarsi, dalle pratiche e dai pensieri che lo hanno fatto diventare solo un momento di forte stress.

Successivamente, usando tecniche basate sulla contraddizione, si guida la persona a capire che “in ambito sessuale ciò che più si cerca, meno si trova”. Solo così si potrà provare nuovamente il piacere dell’atto sessuale, inteso nella sua totalità e non solo come penetrazione, e di conseguenza le erezioni torneranno in maniera naturale, seguendo ciò che per natura deve accadere, senza che la mente ci si debba impegnare. Grazie a questo protocollo si ottengono risultati positivi in oltre il 94% dei casi.

Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Nardone, G., Rampin M. (2015). Quando il sesso diventa un problema, Milano: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., Rampin, M. (2005). La mente contro la natura. Milano: Ponte alle Grazie.