Ortoressia: l’ossessione verso il cibo sano

Prima di definire che cos’è l’ortoressia, rispondi mentalmente a queste domande:

  1. Spendi più di 3 ore al giorno riflettendo sulla tua alimentazione?
  2. Pianifichi i tuoi pasti diversi giorni prima?
  3. La possibilità che i cibi che assumi ti facciano ingrassare è sempre più importante del piacere di mangiarli?
  4. Hai eliminato radicalmente diversi cibi che ti piacevano in favore di cibi più salutari?
  5. Ti senti in colpa quando non mangi in modo corretto?

I sintomi che caratterizzano l’ortoressia sono molteplici. C’è, però, un denominatore comune che è proprio l’ossessione marcata e reale verso il cibo “salutare” e sano.

Nell’articolo spiego quali sono i sintomi e i comportamenti principali in una persona che soffre di ortoressia e, soprattutto, alcune strategie di Terapia Breve per iniziare ad uscirne.

La Terapia Breve, infatti, attraverso delle strategie e degli strumenti mirati, permette di uscire da questo problema definitivamente in tempi brevi, a volte anche in un singolo incontro.

Quali sono i comportamenti di chi soffre di ortoressia?

Ci sono dei comportamenti tipici che chi soffre di ortoressia mette in atto nella sua relazione con il cibo.

Vediamo quali sono.

1. Pianificazione maniacale

I pasti hanno una rigida pianificazione, non solo quelli principali, ma ogni volta che introduci del cibo deve essere fatto in un certo modo e seguendo dei parametri molto precisi.

Se succede un imprevisto e qualcosa sfugge dalla tua programmazione, il non sapere cosa mangerai ti fa andare in ansia e panico, perché non hai la certezza di poter mangiare uno dei cibi consideri “giusti”.

2. Cibi puri e impuri

Hai iniziato senza nemmeno accorgertene, il più delle volte eliminando i cibi che ritenevi nocivi. All’inizio possono essere stati pochi e i più comuni: dolci, carne rossa, carboidrati, zuccheri e farine raffinate…

Con il tempo, però, questa lista è diventata sempre più ristretta ed oggi comprende quasi esclusivamente frutta, verdura, soli farine integrali e l’abolizione totale di qualsiasi tipo di grassi.

Andare a fare la spesa sta diventando molto faticoso e ti porta via grande energia e tempo. Leggere ogni etichetta di ogni prodotto, scegliere solo prodotti bio, selezionare con cura i cibi che provengono da Paesi che consideri giusti…Ogni alimento della tua lista viene selezionato con una attenzione estrema.

3. No al cibo condiviso

Ti chiama il/la tua migliore amico/a in preda al panico perché ha rotto col partner. E ti supplica di andare a mangiare una pizza insieme perché non ce la fa a rimanere a casa a disperarsi.

Nonostante tu voglia molto bene al/alla tuo/a amico/a … il tuo primo pensiero va al cibo!

“La pizza? Non posso assolutamente mangiare la pizza, non è sana. Il pomodoro, la mozzarella…IL GLUTINE! Troppe proteine, grassi e non parliamo poi dei carboidrati… insomma, non posso mangiare questa pizza, o sarà tutto perduto. Avrò fallito”.

La tua regola è una e chiara: Evitare ogni contatto con i cibi proibiti ad ogni costo! Anche se questo si traduce in evitare di frequentare quelle persone che ci obbligano a mangiarne. Pena la perdita totale di controllo.

Come uscirne?

“Tutto ciò che è assoluto appartiene alla patologia”

Friedrich Nietzsche

Se vuoi iniziare a muovere i primi passi per uscire dall’ortoressia, ti suggerisco di mettere in pratica queste strategie:

1. Violazioni giornaliere. Per imparare a godere nuovamente dei piaceri del cibo e tornare a mangiare con maggiore serenità e spensieratezza, prova, ogni giorno, ad introdurre in modo programmato una piccola violazione rispetto al tuo regime alimentare previsto; ad es. assaggiare un a piccola porzione di gelato, uno spicchio di pizza, mezza porzione di pasta, un cioccolatino etc.

2. Accetta piccoli “imprevisti”. Periodicamente prova ad assaggiare nuove pietanze o scegli nuovi ristoranti senza consultare prima il menù.

3. Evita di raccogliere informazioni riguardo il cibo su internet, blog o altre fonti poco attendibili, prima di tutto perché rischieresti di incorrere in informazioni infondate. Inoltre, andare a ricercare informazioni ha un effetto amplificatore sul pensiero del cibo: più cerchi info e più pensi, più pensi e più le difficoltà col cibo sembrano ingigantirsi e per mettere a tacere sensazioni spiacevoli derivanti dai pensieri, diventi più rigido e controllante verso il cibo. E questo ti fa sprofondare nuovamente in un circolo vizioso di evitamento e controllo dell’alimentazione.

In conclusione…

L’ortoressia è una problema che può avere delle ripercussioni importanti sulla tua vita. Se ti rendi conto di aver provato diverse strategie, ma nessuna ha funzionato, valuta l’idea di consultare uno Psicologo. Attraverso la Terapia Breve, fin dalla prima seduta si lavora attivamente per bloccare i comportamenti che mantengono in vita il problema e risolverlo velocemente attraverso strategie e strumenti concreti.

Bibliografia

Nardone G., Valteroni E. (2014). Dieta o non dieta. Per un nuovo equilibrio tra cibo, piacere e salute. Ponte alle Grazie

Milanese R., Milanese S. (2019). Alimentazione: falsi miti e inganni del marketing. Alpes

Spintoni G. F., Aureli S. (2018). Quando il cibo sano diventa un’ossessione. Carocci Faber

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

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