A tutti noi è capitato di essere stati lasciati, traditi o di aver ricevuto delle delusioni in amore.
E tutti noi abbiamo avuto, dopo questi eventi, la paura di fidarci nuovamente di qualcuno.
Ci vuole così tanta fatica a costruire la fiducia e, invece, basta molto poco per perderla.
Fidarsi, di per sé, non sempre è un compito facile. Ma è ancora più difficile se si soffre di pistantrofobia.
La pistantrofobia è caratterizata da una paura irrazionale di costruire una relazione intima e personale con gli altri a causa delle esperienze negative vissute in passato.
Le persone con questa condizione cominciano a pensare che tutti, prima o poi, li deluderanno o tradiranno. Diventano perciò estremamente diffidenti.
Attraverso le tecniche e le strategie della Terapia Breve si può uscire dalla pistantrofobia in modo definitivo ed in tempi brevi, a volte anche un unico incontro.
Il circolo vizioso della pistantrofobia
Le persone con questa condizione cominciano a pensare che tutti, prima o poi, li deluderanno o tradiranno. Diventano perciò estremamente diffidenti.
Sono spaventate all’idea che i dolori del passato possano essere ripetuti e non vogliono permettere che ciò accada.
E si chiedono: “Perché mi capita sempre la stessa cosa?”, “Resterò sempre solo/a?”, “Non avrò mai la felicità che desidero”.
Le misure di sicurezza adottate da queste persone, le portano a diventare asociali ed evitanti. Alcune di queste sono:
- evitano attività che implicano contatti sociali (palestra, luoghi di lavoro, corsi e vacanze di gruppo)
- si isolano perché temono le critiche e i giudizi degli altri
- non partecipano a eventi dove possono incontrare persone che non conoscono e alle quali possono non piacere
- non corrono il rischio di impegnarsi in relazioni interpersonali e si sentono nervose all’idea di aprirsi e farsi conoscere
- hanno paura di essere traditi
Ma più evitano e più confermano a loro stesse che non sono in grado di fidarsi, che non sono capaci di instaurare delle relazioni intime e che, quindi, sono destinate a stare da sole. Ed ogni evitamento prepara il terreno per l’evitamento successivo, fino ad arrivare ad un vero isolamento.
Un circolo vizioso.
Come iniziare ad uscirne?
Per chi soffre di pistantrofobia vivere con gli altri diventa davvero difficile: è come andar in barca se soffri di mal di mare: ci provi, ma a forza di vomitare e star male, ben presto smetti di farlo.
Attenzione, non è che non sei capace di andare per mare, perché se prendi una pastiglia per il mal di mare, tu vai tranquillamente. Non esiste la pastiglia per la pistantrofobia, ma è una condizione comunque risolvibile.
Per iniziare a risolverla, ti suggerisco questo semplice compito.
Voglio che tu, tutti i giorni, la mattina, mentre ti lavi, ti vesti, ti prepari… ti faccia questa domanda: ‘Cosa farei oggi, nella giornata di oggi, di diverso da quello che faccio usualmente, come se pensassi che il mio problema è completamente scomparso. E fra tutte le cose che ti vengono in mente e che potresti fare, scegli la più piccola, la più minimale e la metti in pratica.
Se ti va poi, scrivimi la lista delle cose che hai fatto.
Se pensi di essere colpito dalla pistantrofobia, prova a fare l’esercizio che ti ho suggerito. Ma se la paura persiste, è importante che tu non faccia finta di niente non pensandoci perché così è destinata ad aumentare, come una muffa in cantina. Piuttosto, rivolgiti ad uno Psicologo che può aiutarti ad uscirne in tempi brevi, anche online.
Bibliografia
Algeri D., Guarasci V., Lauri S. (2019), La coppia strategica. Guida pratica per un sano rapporto di coppia. Roma: EPC.
Nardone, G. (2003). Non c’è notte che non veda il giorno. Milano: Ponte alle Grazie.
Zeig, J., Kulbatski, T. (2012). I dieci comandamenti della coppia. Milano: Ponte alle Grazie.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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