“Il sonno della ragione genera mostri” diceva Goya, eppure ci sono momenti in cui anche durante il sonno la nostra mente plasma veri e propri mostri: gli incubi.
Gli incubi sono molto ricorrenti nei bambini, forse lo ricorderai, forse era proprio il motivo per il quale riuscivi ad intrufolarti nel lettone grande. Ma ora sei adulto e il tuo lettone grande è spesso teatro di scene terribili, che ti fanno svegliare affannato, scosso, disperato, o che peggio, non ti fanno addormentare per paura che possano ripresentarsi un’altra volta ancora.
Ma come ci si libera degli incubi ricorrenti? La Terapia Breve proverà a rispondere a questa tua domanda.
Come non avere più gli incubi: due metodi efficaci
Non c’è tempo per dormire sugli allori, quindi passo subito al dunque, esponendoti due metodi pratici per risolvere questo problema.
Una ricerca di Kellner e colleghi ha individuato due metodi che si possono usare. Due metodi semplici, veloci e facili da applicare.
- La desensibilizzazione tramite rilassamento muscolare.
E’ basato sul metodo di Wolpe dell’inibizione reciproca, per il quale non puoi sperimentare ansia o angoscia, perlomeno non ad alti livelli, se sei in uno stato di rilassamento. Non ci credi? Allora dovresti provare a fare questo: la mattina appena ti svegli devi trascrivere i tuoi incubi, se ne hai avuti. Poi pratica una tecnica di rilassamento muscolare, una qualunque tecnica di rilassamento va bene. Durante il giorno fai, tutte le volte in cui si presenta l’incubo, una routine di rilassamento. Dopo aver fatto questa pratica per una settimana, per le successive due devi praticare il rilassamento prima di addormentarti, ma se gli incubi continuano puoi continuare a praticare il rilassamento anche nelle settimane successive, da 4 a 8, che solitamente sono sufficienti.
Facile no? Scrivi l’incubo, impari a rilassarti, ti rilassi quando si presenta l’incubo, i giorni in cui si presenta l’incubo, e poi ti rilassi anche prima di andare a dormire.
E il secondo metodo?
- La ripetizione dell’incubo modificato.
In questo caso devi scegliere un incubo recente e scriverlo, modificando l’incubo, in modo da farlo andare come vorresti che andasse. Per esempio: sconfiggi il mostro, riesci a scappare da chi ti insegue o rispondere a chi ti prende in giro. Scrivi la versione modificata dell’incubo su un foglio di carta. Rilassati su una poltrona, o sul letto, facendo scorrere davanti ai tuoi occhi l’incubo nella versione modificata.
Ripeti questa sequenza tutte le volte in cui si presenta l’incubo, almeno per i tre giorni successivi. Anche in questo caso, se l’incubo non va via dopo tre giorni, continua semplicemente a farlo.
Le tecniche delle Terapie brevi funzionano davvero per gli incubi?
Le tecniche, come hai visto, sono semplicissime, potresti già applicarle ed ottenere risultati concreti, ma se invece pensi sia utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta, posso confermarti che spesso basta una singola seduta, affinché i risultati siano efficaci. Infatti pensa che i follow up, condotti fino a sette mesi dopo, mostrano che le persone hanno un significativo miglioramento o proprio una completa remissione degli incubi.
Peraltro, una ricerca simile fu condotta tre anni dopo da Krakow che ottenne dei risultati simili. Questo è il modo di fare psicoterapia che io preferisco: semplice e veloce.
Kellner nei suoi articoli racconti alcuni dei suoi casi, uno tra questi è quello di una trentaquattrenne che da 30 anni, quindi all’età di 4 anni, soffriva di incubi quattro o più volte al giorno e dopo aver praticato una
sola volta per tre giorni la seconda tecnica della “ripetizione modificata dell’incubo” non li ebbe più, tanto che disse che la sua vita cambiò completamente. Questo in barba a chi ancora pensa che sia un problema dura da tanto tempo ci vuole tanto tempo per fare psicoterapia e risolverlo.
A mio parere è un dovere etico impegnarsi per far sì che l’idea di dover convivere ancora per tanti anni con un problema…sia soltanto un brutto sogno.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Boggs, W. (2018). Incubi ricorrenti. Ecco le nuove linee guida per curarli. Quotidiano sanità, online.
Cannistrà, F. & Pietrabissa, G. (2018). Dati ed efficacia della Terapia a Seduta Singola. In F. Cannistrà & F. Piccirilli, Firenze: Giunti.
Hoyt, M.F. & Talmon, T. (a cura di). (2014). Roma: CISU.