Ti sembrerà strano, ma può capitare: strapparsi un pelo dopo l’altro come abitudine consolidata.
Si chiama tricotillomania e può interessare peli, capelli e persino ciglia. Se non ne hai mai sofferto sappi che il problema principale non è il dolore – che, anzi, può persino sparire o addirittura trasformarsi in piacere.
Le conseguenze principali sono altre: dai danni fisici a, addirittura, la compromissione dei rapporti sociali.
A questo, ovviamente, si aggiunge il fatto che è un comportamento poco desiderabile anche da chi lo pratica, soprattutto perché vissuto come irrefrenabile, quasi impossibile da bloccare, e anche perché può portare a danni fisici.
Vediamo come affrontarlo e interrompere con una tecnica di Terapia Breve.
Un disturbo ossessivo-compulsivo
Prima di tutto, giusto per dargli una collocazione, chiariamo che la tricotillomania viene associata ai Disturbi Ossessivi-Compulsivi. Si tratta solitamente di problemi fortemente sintomatici, dove cioè c’è un comportamento (un’azione, ma anche un pensiero) che viene vissuto come intrusivo (arriva da sé, quasi senza comando) e difficile o impossibile da bloccare.
Perché viene messo in atto?
Spesso comincia come una reazione a una qualche forma di stress. Hai presente quando ti attorcigli i capelli con le dita, quando ti mangi le unghie o quando giochi con chiavi e penne per abbassare la tensione? Ecco, è qualcosa di molto simile.
Considera che già negli anni ’70 lo psicologo Edward Tronick aveva dimostrato che persino i neonati, in condizioni di frustrazione, mettono in atto dei comportamenti di autoconsolazione (giocare con la copertina, succhiarsi il pollice ecc.). Questo per dire che tutti noi, in condizioni di disagio, siamo abituati ad avere comportamenti simili (magari da adulto non ti succhi più il pollice, ma il concetto rimane lo stesso: trovi un modo per scaricare la tensione).
E così hai anche scoperto il perché le palline anti-stress hanno successo.
Il problema è quando il comportamento va al di là dell’attorcigliarsi i capelli, finendo per diventare un disturbo: la tricotillomania, appunto.
Danni fisici e danni sociali
Il fatto è che strapparsi i peli può comportare 2 ordini di danni:
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Chi soffre per la tricotillomania può sentirsi in imbarazzo nel farsi vedere in pubblico. Danni fisici: strapparsi continuamente i peli può portare a delle dermatiti fastidiose nelle zone interessante.E se parliamo di capelli, si può arrivare persino all’alopecia, cioè alla diminuzione della quantità dei capelli, così come della loro qualità (colore e spessore) in uno o più punti della testa.
- Danni sociali: i secondi danni a cui puoi condurre la tricotillomania sono in realtà anche peggiori, per chi la subisce. Si tratta infatti della vergogna di farsi vedere con gli evidenti segni che questo comportamento lascia: arrossamenti, zone senza capelli o senza ciglia…
Più raramente, sebbene possa accadere, il problema è vissuto come talmente irrefrenabile da far ritenere alla persona di non poterlo controllare nemmeno in pubblico, limitando così le proprie uscite e la propria vita.
Perché non si riesce a bloccarlo?
Il problema è che strapparsi i peli può diventare un piacere. Non è una cosa così strana, se ci pensi.
Probabilmente conoscerai qualcuno che si mangia le unghie o che si strappa le pellicine dalle dita. E, spingendoci un po’ più in là, pensa alla prima volta che hai mangiato del peperoncino: quasi sicuramente non ti è piaciuto. Prendendo a prestito l’esempio di un altro disturbo, è ciò che accade anche in molti comportamenti di automutilazioni (tagliuzzarsi o ferirsi volontariamente): farli può portare un piacevole sollievo da sensazioni dolorose.
Il fatto è che un comportamento ripetuto può diventare piacevole. Lo sostenne anche Henri Laborit, medico biologo candidato al premio Nobel, che nel suo libro Elogio della fuga spiega come comportamenti spiacevoli e dolorosi, se ripetuti per un lasso di tempo sufficiente, possono diventare piacevoli.
A questo aggiungiamo il fatto che il comportamento distrae dalla situazione stressante. Ed è molto difficile bloccare un comportamento che, per piacere o per distrazione, ci fa sentire bene o, comunque, non ci fa sentire il male.
Psicoterapia breve per la tricotillomania
Una tecnica di psicoterapia breve molto efficace per la tricotillomania è la tecnica paradossale, di cui ho già parlato in altri articoli. Consiste nel trasformare il comportamento in un rituale controllato: la persona deve prendere un “appuntamento con il disturbo”, recandosi tutti i giorni, in un orario stabilito, davanti a uno specchio, di fronte al quale si strapperà i peli o i capelli per una quindicina di minuti.
Come per la maggior parte dei comportamenti sintomatici (cioè vissuti come al di fuori del proprio controllo), le tecniche paradossali si rivelano incredibilmente efficaci: generalmente in un paio di settimane il comportamento si riduce drasticamente, fino a scomparire del tutto entro le prime sedute.
Per alcune persone, grazie alle capacità della Terapia a Seduta Singola di massimizzare ogni incontro, può essere sufficiente persino una sola seduta. Se vuoi, puoi usufruire anche della Terapia Online, che è efficace come la terapia in studio.

Accanto a questo, a volte, diviene necessario apprendere a gestire lo stress in modo diverso, così da aumentare il tuo senso di auto-efficacia e scoprire le tue competenze. Non è detto che sia così per tutti: a volte, magari, abbiamo imparato ad aumentare la nostra auto-efficacia, ma il comportamento sintomatico è diventato ormai un’abitudine difficile da abbandonare.
In più, se vuoi anche altri suggerimenti per smettere di strapparti i capelli o i peli, una cosa che puoi fare è leggere questo libro: Come smettere di strapparti i capelli. Lo ha scritto Amy Foxwell, che soffriva di tricotillomania e che ha imparato a liberarsene. Nel libro descrive la sua storia e degli esercizi fatti guidati fatti apposta per liberarsi del problema. Penso che possa essere molto interessante e in più non esistono molti testi così mirati sull’argomento.
Conclusioni
Puoi provare tu stesso il rituale paradossale descritto, se soffri di questo problema. Naturalmente questo non si sostituisce alla valutazione e al lavoro di uno psicoterapeuta, a cui puoi rivolgerti per comprendere meglio come affrontare e superare la tricotillomania una volta per tutte.
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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