Ti sembra che ogni giorno sia uguale al precedente. La tua routine è diventata una ripetizione continua di e-mail, riunioni che sembrano inutili e scadenze che non finiscono mai. Non riesci a ricordare l’ultima volta in cui ti sei sentito veramente motivato o soddisfatto del tuo lavoro. Hai iniziato a fare questo mestiere con entusiasmo, ma ora… ogni mattina è una lotta per alzarti dal letto.
Non riesci a staccare. Quando arrivi a casa, non riesci a concentrarti su altro che non sia il lavoro, perché pensi sempre alle cose che devi fare il giorno dopo. Eppure, nonostante le ore infinite che ci metti, sembra che il tuo impegno non venga mai riconosciuto. Non ti senti valorizzato da nessuno, nemmeno dai tuoi superiori. Più fai, più sembra che mi venga richiesto, e alla fine la sensazione che hai è di essere sempre indietro, di non riuscire mai a tenere il passo.
Ti sei reso conto che questo stress ti sta anche influenzando fisicamente: hai spesso mal di testa, dormi male e non riesci a goderti il tempo libero, anche se sai che dovresti. L’idea di fare questo per altri dieci o venti anni ti spaventa. Hai iniziato a chiederti se questo sia davvero quello che vuoi fare della tua vita. Ma più ci pensi, più ti sembra che sia troppo tardi per cambiare. È una sensazione frustrante, come se fossi intrappolato in una routine che non ti fa più sentire vivo.
Se anche tu ti senti così, questo è l’articolo giusto, che, con il supporto delle Terapie Brevi, potrà aiutarti.
Che cos’è il Burnout?
La sindrome da burnout è una condizione psicologica sempre più diffusa, che colpisce molte persone nel mondo del lavoro e nelle attività quotidiane. Essa è caratterizzata da esaurimento emotivo, distacco e ridotta realizzazione professionale e può compromettere gravemente il benessere e la produttività di chi ne è colpito.
Infatti ci si sente affaticati in maniera persistente e si avverte una mancanza di energia, accompagnata da sentimenti di impotenza e frustrazione. Ci si sente distaccati dalle proprie attività, dai colleghi e dai propri compiti lavorativi. Non si riesce più a sentire soddisfazione o realizzazione nelle proprie attività professionali ed infine la qualità del lavoro diminuisce, e ci si sente sopraffatti dalla mole di compiti.
In generale, il pensiero di una persona con burnout è dominato dalla sensazione di sopraffazione, impotenza e disconnessione, con una visione pessima della propria situazione e un pessimismo verso il futuro. Alcuni di questi pensieri potrebbero essere: “Non ce la faccio più”, “Non ho più energia”, “Ogni cosa mi sembra troppo pesante da fare”, “Non importa quanto mi sforzi, non cambierà mai nulla”, “Non vedo risultati per tutto il lavoro che faccio”, “Mi sento intrappolato”, “Non mi interessa più nulla”, “Le persone non apprezzano il mio lavoro”, “Tutto sembra inutile, non ne vale la pena”, “Non riesco più a provare emozioni come prima”, “Mi sento come se fossi in un altro mondo”, “Non sono più coinvolto in ciò che faccio”.
Questi pensieri possono anche essere accompagnati da un forte desiderio di fuga o da una continua ricerca di sollievo da qualsiasi tipo di responsabilità. Inoltre la carenza di sostegno da parte dei colleghi o dei superiori può contribuire a un senso di solitudine e di frustrazione.
Strategie per Prevenire il Burnout
Esistono diverse modalità per prevenire il burnout, sia sul piano individuale che organizzativo. Ecco alcune delle più efficaci:
- Stabilire confini chiari
Imparare a stabilire limiti tra vita lavorativa e vita privata è fondamentale per evitare il sovraccarico emotivo. - Prendersi delle pause
Le pause frequenti durante la giornata lavorativa sono essenziali per ricaricare le energie mentali e fisiche. - Cercare supporto
Parlarne con amici, colleghi o un professionista può essere di grande aiuto per affrontare il burnout in modo sano. - Lavorare sull’autoconsapevolezza
Essere consapevoli dei propri limiti e dei segnali di stress è il primo passo per prevenire il burnout. - Promuovere il benessere organizzativo
Le aziende dovrebbero favorire un ambiente lavorativo sano, che supporti la comunicazione aperta, riconosca i successi e permetta un buon equilibrio tra lavoro e vita personale.
Lo psicologo può offrire un ambiente sicuro e non giudicante in cui la persona può esprimere le sue emozioni e preoccupazioni. Il burnout è spesso accompagnato da un forte senso di frustrazione, impotenza e solitudine, e parlare con un professionista può aiutare a ridurre il peso emotivo.
L’intervento psicologico non solo aiuta a superare il burnout, ma può anche rafforzare la resilienza, permettendo alla persona di affrontare meglio le sfide future, di riconoscere i segnali di stress e di intervenire in anticipo.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Di Nuovo, S., Santisi, G. (2011). Che stress al lavoro. In Psicologia Contemporanea, n. 223.
Giovannone, M. (2010). I rischi psicosociali: un focus sullo stress lavoro-correlato.
Smart, A. (2014). In pausa. Come l’ossessione per il fare sta distruggendo le nostre menti. Milano: Indiana.
Strøbæk, P.S. (2013). Let’s Have a Cup of Coffee! Coffee and Coping Communities at Work. In Symbolic Interaction, vol. 36, 3.