Come un riccio che si chiude con tutte le spine dentro.
Se vi capita di incontrare una piccola palla fatta di aculei ben appuntiti evitate di tormentarla ed abbiate un po’ di comprensione, in fondo lei è persuasa di essere al sicuro nel suo involucro spinoso e merita rispetto.
Ma perché un riccio che si ripiega su se stesso può essere associato al vaginismo?
Forse perché è una contrazione involontaria della muscolatura perivaginale e vaginale, che rende impossibile la penetrazione ed ogni tentativo di penetrazione. Così viene definito il vaginismo. Alcuni la definiscono chiusura, altri protezione. Ad ogni modo è qualcosa che rende impossibile e dolorosa la penetrazione.
Le Terapie Brevi si occupano anche di problematiche di natura sessuale, che detta così fa pensare che non si occupino, invece, di altre cose, quando non è così: le terapie brevi lavorano con tutti i tipi di problemi.
E tra questi, ovviamente, c’è il vaginismo.
La spirale del vaginismo
Anatomicamente i genitali della donna vaginismica non presentano problematiche, che invece insorgono quando si tenta la penetrazione, ragion per cui l’accesso vaginale si serra.
Vanno sottolineate comunque delle eccezioni.
Infatti molte donne che soffrono di vaginismo raggiungono senza ostacoli l’orgasmo con la stimolazione del clitoride, ricavano piacere dai giochi erotici e cercano il contatto sessuale finché tutto ciò non porti alla penetrazione del membro.
La paura anticipatoria e/o la memoria anche di un’unica esperienza negativa possono attivare una risposta psicofisiologica di allarme alla sola idea della penetrazione.
Quando questo meccanismo mentale viene perpetuato, può raggiungere livelli molto alti e la paura della penetrazione si può estendere addirittura al tampone vaginale o all’esame del paptest, alla visita ginecologica, oltre che al membro maschile, nonostante la donna esprima verbalmente il desiderio di volere la penetrazione.
Questa situazione può innescare una situazione frustrante non solo per la donna, ma anche per il partner.
I suoi sforzi di penetrazione, oltre a creare un forte dolore fisico per la donna, la possono far sentire spaventata, umiliata e frustrata da questi tentativi. Inoltre, i ricorrenti insuccessi danno origine a un senso di inadeguatezza.
Infatti per evitare il confronto con queste esperienze dolorose, la coppia finisce spesso evitando qualunque incontro sessuale.
Contrarre per rilassare: una tecnica per liberarsi del vaginismo
Ci credi se ti dicessi che puoi liberarti del vaginismo senza il bisogno di smettere di contrarre? Paradossale vero? Con lo stesso andamento di un respiro si può contrarre per rilassare, sentire quella pungente contrazione per poi rilassare con morbidezza.
Quello che ti chiedo è di ritagliarti uno spazio giornaliero, in cui, ciò che dovrai fare sarà proprio irrigidire volontariamente i muscoli dell’area pelvica.
Questa tecnica è illustrata nel bellissimo libro di Giorgio Nardone e Matteo Rampin “Quando il sesso diventa un problema”.
Ogni giorno, con degli oggetti voluminosi, come un pallone, o anche altri oggetti casalinghi, dovrai stringerli tra le ginocchia e le cosce, allenandoti, per una quindicina di minuti, a contrarre e rilassare, contrarre e rilassare.
Una volta praticato l’esercizio per due, tre o quattro settimane, se hai un partner o una partner potrai anche continuare a praticare l’esercizio con lui o lei. Potrete avere rapporti ma, nel momento della penetrazione, vi fermerete con il partner o la partner tra le vostre ginocchia e le vostre cosce, e potrete coccolarvi, chiacchierare, fare quello che vorrete, mentre tu praticherai l’esercizio di contrarre e rilassare, contrarre e rilassare…
Ovviamente la penetrazione, se pur a questo punto potrebbe esserci, non deve esserci.
D’altronde anche il riccio più selvatico a volte si rilassa, posando i suoi dardi, posti sul dorso, con le punte volte all’ingiù.
Bibliografia
Nardone G., Rampin M. (2015). Quando il sesso diventa un problema. Milano: Ponte alle Grazie
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Vuoi rimanere aggiornato su tecniche, strategie e informazioni di Terapia Breve?
Oppure cerchi uno psicologo a Roma, Monterotondo o online?
Compila il modulo qui sotto:compila la parte “Come posso aiutarti” se vuoi un appuntamento, o lasciala vuota per iscriverti alla mia newsletter.