La bulimia è etimologicamente tradotta come fame da bue, tuttavia, chi la subisce non ingurgita cibo per fame. Lo fa perché vive un desiderio inarrestabile. Un po’ come fu per Adamo ed Eva, che nel giardino nell’Eden non volevano la mela per amore della mela, ma perché era proibita.
Magari non ti rendi nemmeno più conto di cosa stai mangiando e di ciò che ti piace, ma ingerisci tutto ciò che trovi per il semplice piacere di ingozzarti. Spesso il cibo diviene un sedativo dalle sofferenze e il tuo corpo che cresce diventa una sorta di protezione dal mondo esterno.
Dietro alla bulimia ci sono spesso persone con una grande fragilità emotiva, che si proteggono come il carciofo protegge il suo cuore tenero e buono attraverso le foglie dure e spinose. Forse dopo aver letto ciò ti starai chiedendo se è possibile guarire dalla bulimia? Sì, e anche velocemente, grazie alle Terapie Brevi.
Lo yo-yo boteriano e la bulimia
Le ricerche del Centro di terapia breve strategica hanno permesso di individuare due principali categorie di bulimiche e che sono state definite:
– Boteriane: soggetti, definiti “eccessivamente obesi” e che dichiarano, apertamente, di essere incapaci di mettersi a dieta. Essi non riescono a dominare i propri impulsi, perciò finiscono con l’usare il cibo come rifugio, all’interno del quale possono nascondersi per sentirsi protetti.
– Yo-yo: rientrano in questa categoria, quelle persone che, come un vero e proprio “yo-yo”, oscillano costantemente tra il peso forma e i chili in eccesso. Chi rientra in questa categoria, solitamente, riesce a stare a dieta per un breve periodo di tempo, riuscendo anche a perdere peso, per poi, lasciarsi andare, in maniera incontrollata, ai piacere del cibo e riacquisire nuovamente tutti i chili persi. Le bulimiche “yo-yo”, pertanto, alternano costantemente la dinamica controllo-perdita di controllo. Come le boteriane, la maggior parte delle volte, utilizzano il cibo come luogo per sentirsi protette.
Spesso i soggetti bulimici mettono in atto comportamenti di compensazione per espellere l’eccesso di alimenti, come ad esempio l’uso di lassativi o la pratica del vomito autoindotto. Altri comportamenti di compensazione sono rappresentati dall’uso di diuretici o addirittura di enteroclismi. In molti casi il soggetto bulimico ricorre anche al digiuno temporaneo o ad un intenso esercizio fisico.
Nella mente del bulimico
Chi ha la bulimia nervosa solitamente si vergogna delle sue abitudini alimentari e pertanto tenta spesso di nasconderle. Per questo le abbuffate bulimiche avvengono in solitudine ed in segreto.
Le abbuffate possono essere più o meno pianificate, di solito caratterizzate dalla rapidità dell’ingestione del cibo e continuano finché non ci si sente “così pieni da star male”. In genere le abbuffate precedono o sono conseguenti rispetto a degli stati di umore negativo, condizioni interpersonali di stress, intensa fame a seguito di una restrizione dietetica o a sentimenti di insoddisfazione relativi al peso, la forma del corpo o il cibo.
La Psicoterapia Breve Strategica per questo tipo di disordine alimentare prevede strategie differenti a seconda della tipologia di bulimia. Tuttavia lo scopo, in ogni caso, sarà lo sblocco del circolo vizioso e un sano riequilibrio alimentare stabile e duraturo nel tempo, ma di questo te ne parlerò nel mio articolo “Vincere la bulimia con la dieta del piacere”, per evitarti di fare un’abbuffata d’informazioni.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G. (2005). Al di là dell’amore e dell’odio per il cibo. Milano: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., Verbitz, T. & Milanese, R. (2001). Le prigioni del cibo. Milano: Ponte alle Grazie.