La famiglia disimpegnata: creare connessione in una famiglia wireless

Quando insegni a tuo figlio, insegni al figlio di tuo figlio, diceva Talmud.

Esiste un’intima connessione tra la famiglia e l’individuo, poiché l’individuo diventa tale come risultato della partecipazione alle dinamiche familiari, infatti la posizione che occupa al suo interno ne condiziona la sua esperienza.

Correvano gli anni’50 e ’60 quando gli studiosi di Palo Alto scoprirono molti meccanismi interessanti, molti giochi e copioni, che le famiglie mettono in atto e che possono ugualmente essere risorse od ostacoli all’evoluzione e al benessere. Dai tempi di Palo Alto si sono susseguiti così tanti studi eterogenei che una sintesi appare difficile, se non impossibile.

Ma com’è vero che è impossibile non comunicare, è anche vero che è impossibile non parlare delle famiglie. In particolare voglio soffermarmi su una tipologia: la famiglia disimpegnata. Ovviamente ti guiderò attraverso la mia preziosa musa: la Terapia Breve.

Cos’è una famiglia disimpegnata?

La famiglia è come la membrana di una cellula, pertanto i confini devono essere abbastanza saldi da proteggere il sano sviluppo del sottosistema e, quindi, la crescita individuale.

Ma cosa accade quando ci troviamo in una famiglia disimpegnata?

I confini tra i membri della famiglia disimpegnata sono eccessivamente rigidi, la distanza emotiva è eccessiva. L’impressione generale è che le azioni dei suoi membri non producano ripercussioni reciproche, come se si muovessero in orbite isolate, tra loro scollegate.

Per spiegarti meglio la sensazione puoi provare ad immaginare le tanto odiate cuffiette di una volta, quelle con il filo. Ricordi quante volte hai maledetto i grovigli di quei fili, che magicamente si generavano in tasca? Ecco una famiglia con dei confini troppo invischiati crea lo stesso effetto.
Ma adesso prova a pensare a tutti i dispositivi wireless che ci circondano, sembrano così liberi ed indipendenti, così autonomi, ma in realtà più si allontanano e più perdono la connessione dal sistema, più perdono la connessione e più smettono di essere funzionali.

In fondo non va dimenticato che la famiglia è un sistema, che ha bisogno della stabilità e della riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione.

Come creare legami in una famiglia disimpegnata

Nelle famiglie disimpegnate c’è scarsa attenzione reciproca tra i membri e scarsi tentativi di impegnarsi nel gioco comune. Inoltre manca la comunicazione che permettere la definizione di sé e dell’altro, essa infatti  si limita ad un passaggio di informazioni, non andando oltre i confini limitati degli scambi indispensabili per la difesa e la sopravvivenza.

Ecco la chiave: la comunicazione. Proprio perché manca, può essere creata, in uno spazio protetto e a piccoli dosi, anche in una famiglia disimpegnata.

Pertanto vi chiedo di ritagliare un piccolo spazio la sera, prima di cena, una piccola riunione di famiglia in salotto, in cui vi siederete e metterete una sveglia, che duri cinque minuti, in cui un membro racconterà in quel tempo la sua giornata. Gli altri resteranno in religioso silenzio, senza dire una parola. Quando la sveglia suona, la spegnerete e stop. Toccherà al prossimo membro, e così via, finché non avrete parlato tutti.

Conclusione

Un milione di anni fa (circa), la scoperta del fuoco permise ai nostri antenati di rivoluzionare le loro vite. Le fiamme accese allungarono le giornate, creando un vero e proprio luogo di ritrovo e un’occasione in più per chiacchierare e tessere relazioni sociali. Intorno a quei falò, tra una storia e l’altra, si rafforzarono le tradizioni culturali, si sviluppò l’immaginazione e si imparò a fare gruppo. I raduni intorno ai falò funzionavano come una sorta di “social network”. Quel network che può essere costruito in ogni famiglia, wireless or not.

Bibliografia

Haley, J. (1973). Terapie non comuni. Roma: Astrolabio, 1976.

Scabini, E., Iafrate, R. (2003). Psicologia dei legami famigliari. Bologna: Il Mulino.

Nardone, G., Giannotti, E., Rocchi, R. (2001).Modelli di famiglia. Milano: Ponte alle Grazie.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

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