“I genitori saranno sempre lì per noi, saranno il nostro più grande rifugio e ci daranno ali per volare e radici per ricordare dov’è casa nostra”. Questa immagine è molto stimolante. Ed è stata usata per descrivere il rapporto idilliaco tra genitori e figli.
Ma la famiglia del Mulino Bianco è fallita ormai da diversi anni, che molti ci credano o no… E molto spesso sento pronunciare una frase: “I miei genitori non mi hanno mai capito e continuano a non capirmi”.
Questa è una percezione che molte persone si portano dietro quasi come una frattura interna difficile da descrivere a parole. Ti senti solo e triste, senti un gran vuoto, senti dolore. Si percepisce la sensazione che nessuno sia disponibile per te ma, soprattutto, che nessuno possa mai comprenderti fino in fondo. E, allora, ti dici che tanto è inutile e smetti proprio di provarci.
Ti tieni la tua tristezza, la tua solitudine interiore e il tuo vuoto, con la certezza che nulla mai cambierà. O per lo meno fino ad oggi è questo ciò che hai fatto, ma oggi, con questo articolo, voglio provare ad illustrare come superare la rabbia di essere dei figli non compresi con le Terapie Brevi.
Loro non mi capiscono, ma nemmeno io capisco loro
L’incomprensione nasce spesso da una dinamica distruttiva abituale, che è la critica dei genitori nei confronti delle decisioni e del modo di essere dei figli. Spesso può dare loro fastidio che non siano a immagine e somiglianza del genitore.
I genitori possono essere infastiditi dal fatto che i figli non condividano i valori della famiglia. O ancora che non sono conformi alle prospettive che entrambi avevano pianificato per il loro futuro.
Questo può succedere per due motivazioni: una dipendente da noi, che a volte pensiamo che gli altri riescano a capirci senza prenderci la briga di mostrare i nostri bisogni e i nostri vissuti, oppure un’altra dipendente dai genitori, che non ci hanno mai capito o che non hanno mai accettato le nostre decisioni o il nostro modo di essere, perché si sono aggrappati a un tipo di convinzione, in cui noi non ci inseriremo mai.
Diventare genitori di se stessi
Quando ci aspettiamo che gli altri riescano a capirci senza che prenderci la briga di mostrare i nostri bisogni e i nostri vissuti, potrebbe essere utile porsi una serie di domande:
Quanto ti lasci avvicinare dagli altri? Quanto, cioè, ti metti in condizione di poter ricevere qualcosa dagli altri? Quanto ti concedi la stima, l’affetto, il supporto delle persone a te vicine? Quanto ti senti davvero meritevole di tutto ciò? Come puoi trasformare la “protesta” e la rabbia in apertura e capacità di chiedere?
Chiedere significa anche spiegare concretamente di cosa hai bisogno, cosa senti e come gli altri possono aiutarti. E’ irrealistico pensare che gli altri debbano saperlo a prescindere.
Oppure, se invece ti trovi nella situazione di avere delle relazioni realmente fredde e distaccate, devi imparare a prendere consapevolezza del fatto che, dovresti “fare una scrematura” rispetto alle relazioni malsane della tua vita.
Se i nostri genitori non ci hanno mai capito o accettato le nostre decisioni o il nostro modo di essere, probabilmente è perché si sono aggrappati a un tipo di convinzione in cui non ci inseriremo mai. In questi casi, sarà inutile che ci sforziamo di essere accettati o di cercare la loro accettazione rinunciando alle nostre essenze. Sebbene sia complicato, dobbiamo presumere che loro abbiano la loro particolare visione della vita e noi abbiamo la nostra. Ricordiamoci che amare è capire.
In ambedue i casi può essere utile scrivere lettere avvelenate di rabbia destinate a chi o a cosa ti provoca tale rabbia. Affinché questo esercizio abbia effetto devi lasciarti andare e scrivere tutto ciò che vorresti dire alla persona con cui sei arrabbiato, nella maniera più viscerale e cattiva di cui sei capace. Senza esclusione di insulti, parolacce e offese. Tali lettere andranno poi chiuse, evitando di rileggerle, e buttate o se vuoi, con un rituale più simbolico, bruciate.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Bartoletti M., 2015, Cambiare per Crescerli. L’intervento strategico per bambini in età prescolare, Ilmiolibro Self Publishing.
L. Proietti, Lettere di rabbia, in Bernardo Paoli & Enrico Parpaglione, Manuale delle tecniche psicologiche, Giunti, Firenze 2022.
Nardone, Equipe CTS. (2012). Aiutare i genitori ad aiutare i figli. Ponte alle Grazie.
Scarlaccini, F., Cannistrà, F. & Da Ros, T. (2017). Aiutami a diventare grande. Guida strategica per i problemi di comportamento di bambini e ragazzi. Roma: EPC Editore.