Non c’è più. Il cuore sembra congelarsi per l’incapacità di andare oltre la perdita, che domina ogni orizzonte. Non solo non c’è più lui, ma non ci sei più nemmeno tu. Andandosene, sembra che abbia portato con sé ogni possibilità di gioia. E nella casa deserta, come dentro al cuore, resta solo la nostalgia della sua risata, della sua allegria, della sua presenza affettuosa.
La perdita di un figlio è un evento devastante che esercita un profondo impatto sia a livello emotivo che psicologico. Un’esperienza così forte in cui anche una parte di noi si disintegra completamente.
La perdita di un figlio è un evento che scatena un sentimento di smarrimento, d’impotenza e di congelamento emotivo a cui spesso è difficile, forse quasi impossibile, dare un senso ed un significato. Sembra quasi non ci sia un modo per gestire un evento d’immane tragicità.
Per questo oggi voglio aiutarti a trovare delle strategie per superare il dramma della morte di un figlio attraverso il supporto delle Terapie Brevi.
Cosa significa perdere un figlio?
La perdita di figlio è un evento “innaturale” a cui nessun genitore è mai pronto. Sopravvivere ai propri figli costituisce l’esperienza “anti-evolutiva” per eccellenza: sono i figli che di norma devono sopravvivere ai genitori, e non il contrario. Soprattutto i genitori si ritrovano ed essere dei superstiti in uno scenario nel quale non c’è più nulla per cui valga la pena continuare a vivere.
L’impotenza e, spesso, il sentimento di colpa fanno da padroni incontrastati tra la morsa del dolore, che attanaglia il cuore. La perdita di un figlio, inoltre, può generare un profondo senso di vuoto nei genitori e ciò può portare a mettere in dubbio la propria identità e perdere di vista gli scopi della vita.
La disperazione e la rabbia, a lungo termine, diventano debilitanti e possono portare alla depressione o al congelamento emotivo, per via dell’impossibilità di accettare o dare un significato all’accaduto. E questo potrebbe portare a chiudersi in sé stessi, ritirarsi da qualsiasi attività sociale ed evitare persino amici e familiari.
Inoltre le relazioni tra i vari membri della famiglia possono vedersi radicalmente stravolte e possono sorgere delle tensioni. Le dinamiche familiari subiscono dei cambiamenti e, in alcuni casi, la rete familiare può finire per scomporsi del tutto per via del gran dolore che la colpisce.
Questo dolore, infatti, non riguarda solo la perdita di una persona cara, ma anche la perdita delle aspettative, dei sogni e della progettualità che erano stati costruiti e proiettati su un figlio. È una ferita che colpisce al cuore stesso dell’identità genitoriale, mettendo in discussione l’esistenza stessa e spesso la visione del mondo dei genitori.
Come elaborare il lutto di un figlio
Nel caso della morte di un figlio, il lutto richiede un processo di elaborazione del dolore profondamente complesso. Il percorso di accettazione ed elaborazione è complesso proprio per la natura straordinaria e tragica dell’evento.
Le reazioni, com’è normale che sia, variano da persona a persona. Quando muore un figlio, i pensieri ricorrenti inerenti alla perdita di un figlio possono assumere diverse forme. Alcuni genitori si trovano a rivivere continuamente il momento del tragico evento, mentre altri si chiedono incessantemente perché sia successo proprio a loro vivendo sentimenti di colpa che si radicano profondamente.
In alcuni genitori il dolore può spingerli a rifugiarsi in una realtà parallela, mentre altri sperimentano un’angoscia costante caratterizzata da attacchi di panico e ansia. La rabbia nei confronti della vita può diventare sempre più intensa e si cerca disperatamente di comprendere come sia stato possibile perdere ciò che rappresentava la cosa più preziosa.
Proprio per la variabilità delle reazioni, che ognuno può manifestare, il processo di elaborazione del lutto richiede strategie specifiche, che possano aiutare a gestire i sentimenti travolgenti di devastazione emotiva e che permettano ai genitori di trovare gradualmente un modo per andare avanti nella vita, pur riconoscendo e rispettando il peso della perdita di un figlio.
Molti genitori che subiscono la perdita del figlio si chiedono: “E ora cosa resta?”. Rimane un’esperienza difficile nella propria storia personale, che però può portare a una crescita e a degli apprendimenti importanti.
Per tale ragione è consigliabile affrontare un percorso psicologico con un professionista. La terapia può aiutare i genitori a comprendere i propri sentimenti, lavorare attraverso i sensi di colpa e trovare un nuovo significato nella loro esistenza dopo la perdita. Questo non significa che il dolore scomparirà, ma, sicuramente verrà integrato in un nuovo modo di vivere.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Cagnoni, F. & Milanese, R. (2009). Cambiare il passato. Milano: Ponte alle Grazie.
Kübler Ross, E. (1990). La morte e il morire. Padova: Cittadella Editore.
Nardone G. (2017). Psicoterapia breve a lungo termine. Trattare con successo anche le psicopatologie maggiori. Milano: Ponte alle Grazie.