Ci sono momenti in cui la tua mente sembra non voler tacere.
Parla, insiste, ripete. Ti svegli la notte con quel pensiero che si ripresenta come un ospite sgradito, eppure familiare. Non lo vuoi. Non lo scegli. Ma è lì. E ti chiede attenzione.
Se ti riconosci in questa immagine, allora quello che stai vivendo ha un nome: pensieri intrusivi. E no, non sei strano. Non sei rotto.
La tua mente non è il tuo nemico.
È solo che, a volte, ha bisogno di imparare un nuovo modo di funzionare. E tu puoi guidarla.
Le Terapie Brevi non si chiedono “perché hai questo pensiero”, ma “come funziona questo pensiero” e soprattutto “cosa lo mantiene attivo”.
È un tipo di terapia che agisce come un intervento chirurgico dell’anima, preciso, veloce, creativo. Usa prescrizioni comportamentali, compiti, dialoghi strategici per rompere i circoli viziosi mentali.
E ora entriamo nel vivo: cosa puoi fare tu, oggi stesso.
Cosa sono i pensieri intrusivi?
Non sono pensieri qualsiasi. Non sono semplici preoccupazioni. Sono come gocce d’inchiostro che cadono in una pozza d’acqua limpida: una volta lì, si espandono, si ripetono, macchiano il presente con timori futuri o ricordi passati.
È come se la tua mente avesse una voce propria. Una voce che non ha bisogno di permesso per parlare. Arriva. Sottile come un sussurro. O potente come un pugno nello stomaco.
Sei lì, seduto a tavola, e qualcuno ride con te. Ma dentro di te, c’è una frase che continua a ripetersi: “E se succedesse qualcosa di brutto proprio adesso?”
Oppure sei in mezzo a una riunione. Tutto sembra normale, ma in un angolo della tua mente, una scena assurda e spaventosa si proietta come un film: “E se perdessi il controllo? Se urlassi? Se facessi qualcosa di irreparabile?”
Tu non vuoi pensarlo. Ma il pensiero è lì. Appiccicoso. Invasivo. Cerchi di scacciarlo, come si scaccia una zanzara di notte — ma più lo cacci, più torna.
Ti senti spaventato, e a volte colpevole, anche se non hai fatto nulla. Ti chiedi se sei normale, se qualcun altro vive lo stesso. Provi vergogna per quello che pensi, anche se sai, razionalmente, che non significa niente. Ma l’ansia non è razionale, e la paura ti scava dentro lo stesso.
A volte vorresti mettere in pausa la tua mente. Solo un momento di silenzio. Solo un respiro in cui tu possa essere solo tu, senza quel rumore di fondo.
Ti senti come in trappola in una stanza con gli altoparlanti sempre accesi. E ogni pensiero è una domanda senza risposta. Ogni tentativo di razionalizzare è un tentativo di controllare l’incontrollabile.
Eppure, in mezzo a tutto questo, continui ad andare avanti. Con una forza che forse nemmeno riconosci come tale. Una forza che merita rispetto, non giudizio.
Perché vivere con pensieri intrusivi è come camminare con una radio accesa dentro la testa, e riuscire comunque a sorridere, lavorare, amare. E questo, da solo, fa già di te una persona incredibilmente forte.
Li conosci, vero? Magari li combatti ogni giorno. O forse, ogni notte, quando il silenzio esterno amplifica il rumore interno.
Strategie Pratiche: Come le Terapie Brevi ti aiutano a gestire i Pensieri Intrusivi
“Non pensare a un elefante rosa.” A cosa hai pensato?
La mente funziona così: più cerchi di non pensare a qualcosa, più quella cosa si fissa nella tua testa.
La Terapia Breve Strategica ti propone allora un esercizio contro-intuitivo: pensare volontariamente al pensiero intrusivo.
Ogni giorno, alla stessa ora, prenditi 10 minuti per pensare intenzionalmente al tuo pensiero intrusivo.
Seduto, in silenzio, fallo entrare, lascia che si esprima.
Fuori da quei 10 minuti? Vietato pensarci. Rimanda tutto all’appuntamento.
Esempio: “Alle 19:00 penserò alla paura di perdere il controllo. Prima e dopo, gli dirò: ti ascolto più tardi.” Questa prescrizione rompe la compulsione e spezza il ciclo paradossale.
Oppure, anche se sembra crudele, è in realtà liberatorio: se il pensiero ti minaccia, portalo al suo estremo.
“E se perdo il controllo?”
“Bene, immaginiamolo in dettaglio. Dove sei? Cosa succede? Chi c’è? Cosa ti dice quella scena?”
Dedica un tempo protetto a immaginare il peggio. Senza censura. Porta la fantasia all’assurdo. La mente si difende dall’assurdo con ironia e ridimensionamento.
Esempio: “Immagino di gridare in ufficio, tutti mi guardano. Mi arrestano. Finisco su tutti i giornali. Divento famoso come ‘il pazzo urlatore’…”
La mente ha l’abitudine di parlare, ma tu puoi imparare ad ascoltarla senza obbedirle. Puoi cambiare il tuo rapporto con i pensieri intrusivi. E farlo non significa dimenticarli. Significa trasformarli in eco, in rumore di fondo, mentre vivi la tua vita al centro della scena.
Se vuoi intraprendere questo viaggio, le Terapie Brevi possono essere la tua bussola. Non per tornare indietro, ma per andare avanti, finalmente libero.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.
Pennebaker, J.W. (2004). Scrivi cosa ti dice il cuore. Milano: Erickson.