Stalking: le 5 diverse tipologie di molestatore

Chi è lo stalker?

Telefonate, sms, e-mail, “visite a sorpresa” e perfino l’invio di fiori o regali, possono essere considerati segni di affetto e di amore. Tuttavia, in alcuni casi, possono trasformarsi in veri e propri modi di perseguitare una persona, limitando la sua libertà e violando la sua privacy.

Uno stalker può essere una persona conosciuta con cui si era intrapreso un qualche tipo di relazione oppure uno sconosciuto, incontrato per caso, magari per lavoro o per amicizie in comune.

Il “molestatore” mette in atto una serie di comportamenti come aspettare, inseguire, raccogliere informazioni sulla vittima, sulle sue abitudini e sui suoi spostamenti. Questi comportamenti, generalmente sono “tipici” di tutti gli stalkers, al di là delle differenze rilevate di situazione in situazione.

Nell’ambito della Terapia Breve (Barsotti, Desideri, 2011) vengono indagati gli strumenti diagnostici e terapeutici che possono essere utili a comprendere il fenomeno per agire sul disagio dello stalker e, certamente, sulle ripercussioni e sulle tentate soluzioni della vittima.

Uno studio di Mullen et al. (1999) sullo stalking ha realizzato un’interessante classificazione mettendo in luce 5 diverse tipologie di molestatore, in base a ciò che ha spinto la persona a mettere in atto azioni persecutorie e, soprattutto, in base alla relazione instaurata con la vittima.

Quali sono?

1. Il rifiutato

Vivo per amarti, morirò se dovrò dimenticarti” – Jim Morrison

È colui che, dopo aver ricevuto un rifiuto, diventa un persecutore. È quindi un ex partner “abbandonato” che ha avuto oppure ha cercato di avere una relazione con la vittima, che però lo ha respinto. L’obiettivo delle continue ricerche e persecuzioni è quello di riallacciare la relazione oppure di vendicarsi per essere stato rifiutato. Questa persona percepisce la perdita, la sconfitta e la rinuncia come inaccettabili e l’unico modo che gli permette di mantenere un legame con la vittima è perseguitarla.

Questo tipo di stalker può essere molto insistente e intrusivo: manda continui sms, invia fiori a casa, lascia bigliettini attaccati alla macchina…Ovviamente questi comportamenti non sono vietati o illegali, fino al momento in cui l’incapacità di rassegnarsi diventa una vera e propria ossessione.

Infatti, l’escalation che porta da una chiamata al giorno ad intasare il tuo telefono o la segreteria, è molto breve. Questo tipo di stalker agisce per la volontà di controllare te e la tua vita e lo fa anche sfruttando un duplice ruolo: da una parte appare come distrutto dalla fine della relazione, dall’altra è aggressivo e ti attacca verbalmente (e, purtroppo, spesso anche fisicamente) in modo sempre più violento.

Se questa situazione ti genera ansia ed hai paura di questa persona, allora è il caso di intervenire e mettere al corrente familiari e forze dell’ordine di quanto sta accadendo.

2. L’offeso

Non essere amati più che una sventura, è un affronto” – C.L. de Montesquieu

Il desiderio di vendetta è ciò che spinge questo stalker a mettere in atto le sue condotte: per ridurre la rabbia, fa progetti vendicativi e spesso molto pericolosi per la vittima. Infatti, è colui che può ledere prima l’immagine della persona e poi la persona stessa.

L’offeso sente di non riuscire a vendicarsi come vorrebbe e questo alimenta ancor di più la sua voglia di vendetta.

L’aggressività viene espressa verbalmente con comunicazioni molto intrusive che hanno come focus il torto subito, l’offesa ricevuta. Immediatamente dopo ogni atto persecutorio, lo stalker pensa di aver appagato il suo desiderio di rivalsa. Ma il “sollievo” dura solo qualche istante e la rabbia riprende il sopravvento: non sarà mai abbastanza!

Questa tipologia di stalker è suscettibile in modo estremo ai rifiuti, che non vengono percepiti come realmente sono e vede ogni dettaglio come un qualcosa che va a confermare l’essere stato respinto e quindi “vittima” di un ingiusto trattamento.

3. Il corteggiatore incompetente

Se non puoi vivere senza una persona, allora non sei in grado di vivere con lei” – Anonimo

È timido, impacciato e con scarse capacità relazionali. Ricorda un po’ Fantozzi e la signorina Silvani. I suoi sforzi sono tesi ad avere una relazione con la vittima, ma proprio per le sua abilità sociali carenti o inadeguate, finisce per mettere in atto comportamenti asfissianti, maleducati e opprimenti e, quando non riesce a raggiungere i risultati sperati, anche aggressivi.

Queste persone non riescono a comprendere come mai la vittima non voglia relazionarsi con loro e, proprio questo, dà il via ai comportamenti di stalking. Generalmente, questi comportamenti non durano a lungo nel tempo, perché il molestatore tende a mollare la presa abbastanza facilmente, ma ripropone i suoi comportamenti asfissianti di relazione in relazione.

Il desiderio di avere qualcuno accanto porta queste persone a cercare spasmodicamente qualcuno con cui condividere la vita, ma lo fanno con i mezzi sbagliati: ritengono che le loro capacità siano adeguate e, proprio per questo, persistono nel metterle in atto. Quanto più vogliono stupire l’altro, tanto più l’altro si allontana.

4. Il bisognoso d’affetto

Siamo lenti a smettere di amare, perché speriamo di essere amati” – Ovidio

Il bisognoso d’affetto vive accontentandosi dell’illusione di poter ricevere l’amore che immagina ed è appagato dalla sofferenza causata dall’impossibilità di riceverlo.

Tutto nasce da un sorriso, uno sguardo, un contatto che viene interpretato dallo stalker come un chiaro segnale dell’inizio di una relazione con l’altra persona. Questo dà vita ad un rapporto “immaginario” con la vittima: infatti, lo stalker può costruire una relazione nella sua mente a partire da stimoli neutri o innocui dell’altro.

Le azioni messe in atto dallo stalker, come ad esempio inseguire la persona con la quale pensa di avere una relazione, gli consentono di avere un sollievo collegato all’illusione di avere un contatto con il partner “immaginario”.

5. Il predatore

L’amore può superare qualunque ostacolo, ma non quello che ne segna la fine” – Giovanni Soriano

Lo scopo principale del predatore è quello di avere un rapporto sessuale con la vittima. Per questo dedica molto tempo e molte energie a pianificare inseguimenti ed appostamenti per raggiungere la sua vittima. Questi comportamenti gli suscitano uno stato di piacere ed euforia: spiare la vittima di nascosto, osservarla appostato senza che lei se ne accorga, anche senza minacciarla o interagire con lei, almeno in un primo momento.

Lo stalker predatore non ha le giuste abilità sociali per corteggiare l’altro oppure ha dei modi inaccettabili di interagire con lui. È spinto dalla volontà di ottenere il controllo ed il possesso della vittima che ha “selezionato”. Quando gli appostamenti e gli inseguimenti non bastano più, lo stalker diventa minaccioso, violento, rude e volgare, fino ad arrivare ad uccidere le vittime, proprio per voler esercitare un controllo estremo su di loro.

La vittima vive costantemente in un clima di terrore e paura, oltre che di vergogna per la situazione che sta subendo. Mi sono occupato di questo anche in un altro articolo, dove suggerisco alcune strategie di Terapia Breve per liberarsi da uno stalker.

Se ti rendi conto di aver bisogno di aiuto…       

Pensavi che le cose sarebbero durate, ma non è andata così: vi siete lasciati, non riesci in alcun modo a liberare la testa da questa storia e fai di tutto per riconquistare il partner…spesso fai anche troppo e con modalità non proprio tanto “sane”.

Se pensi “Non sono un nemico, è per amore che ti inseguo” e se ti rivedi in alcuni comportamenti o in una delle tipologie descritte sopra, sappi che uno Psicologo può aiutarti a riprendere in mano la tua vita, lontano dai pensieri ricorrenti ed ossessivi che puoi avere rispetto alla tua relazione o alla fine della stessa.

In particolare, le Terapie Brevi possono esserti d’aiuto fin da subito, fornendoti strumenti concreti e pratici da utilizzare immediatamente.

Se vuoi, puoi usufruire anche della Terapia Online, che è efficace come la terapia in studio. Contattami per avere maggiori informazioni.

Bibliografia

Barsotti A., Desideri G. (2011), Stalking: quando il rifiuto di essere rifiutati conduce alla violenza, Milano: Ponte alle Grazie.

Mullen P.E., Pathè M., Purcell R., Stuart G. (1999), A study of stalkers, in American Journal of Psychiatry, 156, 1244-1249.

Nardone G. (2007), Cambiare occhi toccare il cuore: aforismi terapeutici, Milano: Ponte alle Grazie.

 

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

 

Vuoi rimanere aggiornato su tecniche, strategie e informazioni di Terapia Breve?
Oppure cerchi uno psicologo a Roma, Monterotondo o online?
Compila il modulo qui sotto:
compila la parte “Come posso aiutarti” se vuoi un appuntamento, o lasciala vuota per iscriverti alla mia newsletter.