5 aree per cambiare la tua vita

Come cambiare in meglio la propria vita
Descriviamo 5 aree in cui si verificano cambiamenti positivi in chi ha risolto gravi problemi

Trovare un buono psicologo ti aiuta a risolvere i tuoi problemi personali o relazionali, di coppia o familiari, o a contrastare limitanti disturbi psichici, oltre che a gestire meglio la tua vita.

Ma… se tu riuscissi a farcela da solo?

Nello Sbloccare Velocemente Le Proprie Risorse hai visto che tutti abbiamo le risorse per affrontare certi problemi. Certo, queste risorse hanno un limite. Un po’ come andare avere cura dei propri denti: tutti sappiamo lavarli, tutti possiamo apprendere a usare il filo interdentale, ma tutti abbiamo bisogno di un dentista di fronte a una carie. Persino i dentisti stessi!

«Quindi, se ho un disturbo o un problema molto invalidante, mi serve lo psicologo».
Sì, ma il punto che voglio toccare oggi riguarda il fatto che certi cambiamenti possono avvenire grazie alle tue risorse. In particolare voglio riportarti la ricerca di Kenneth R. Pelletier, professore presso l’Università dell’Arizona.

Il Prof. Pelletier studiò alcuni pazienti considerati gravi che, contro ogni previsione, guarirono dai loro disturbi. In essi, trovò 5 caratteristiche funzionali al cambiamento positivo. Di seguito te le elencherò tutte e ho pensato anche di proporre via via delle letture interessanti che le riguardino il cambiamento di ciascuna di esse.

1) Un profondo cambiamento nel modo di percepire e riflettere: questo è sicuramente un obiettivo di ogni psicoterapia e di ogni lavoro di consulenza con lo psicologo. Spesso, infatti, il nostro modo di vedere le cose e di reagire ad esse (il cosiddetto sistema percettivo reattivo) non è funzionale: cambiando la percezione, allora, riuscirai a cambiare anche i comportamenti e a stare meglio. Per dirla con Churchill: “Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni difficoltà”. Ciò che notò Pelletier è che risultati terapeutici si possono ottenere anche con pratiche di meditazione, come zen, yoga, persino la preghiera. Attenzione: questo non vuol dire che meditare equivale ad andare dallo psicologo (altrimenti basterebbe quello). Viene però fatto notare ciò che, nella vita quotidiana, può rivelarsi di aiuto per spronare un cambiamento positivo. In realtà di questo ne sono ben consapevoli gli psicologi stessi, che da qualche anno hanno riscoperto la mindfulness come tecnica terapeutica (ri-scoperto perché in realtà se ne parla da almeno 35 anni). Tuttavia, il cambiamento nelle percezioni non passa necessariamente da meditazione e spiritualità: filosofie come quella costruttivista (descritta nel bellissimo libro La realtà inventata) sono molto interessanti per acquisire nuovi e più ampi punti di vista.

2) Dei profondi cambiamenti nei rapporti con gli altri: anche questo è un comune obiettivo del percorso terapeutico. Il tuo malessere, inevitabilmente, si ripercuote sulle tue relazioni, sul modo in cui ti poni con gli altri e in cui gli altri si pongono con te: questo vale con qualunque persona, e in special modo con quelle più importanti per noi. Non a caso, un noto libretto di Nardone sui conflitti di coppia (Correggimi se sbaglio), è sostanzialmente una guida a una corretta gestione della comunicazione tra partner. Da qui, dunque, Pelletier notò che modificare il modo di porsi con gli altri fa parte di quei cambiamenti positivi che influenzano il processo di guarigione e miglioramento.

3) Un cambiamento nella dieta: suona strano, ma non lo è. Il cibo è un importante presenza nella tua vita: non ne puoi fare a meno e ti dice molto del tuo rapporto con gli altri (ne è una prova il fatto che differenti pasti e piatti sono usati in differenti occasioni sociali – matrimoni, feste, occasioni di lavoro, ecc.) e con te stesso, tanto che potremmo quasi dire: “Dimmi come e cosa mangi, e ti dirò chi sei”. Ma una prova chiara dell’influenza del cibo e delle modalità di assunzione sulla nostra vita è data dall’ampia gamma di problemi che hanno a che fare con l’alimentazione: dai disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, vomiting, binge eating, binge drinking, ecc.), fino alle ripercussioni che certe condizioni (come ad esempio la depressione) hanno sull’alimentazione. Anche qui, Pelletier ha notato che chi aveva risolto i propri problemi spesso apportava dei cambiamenti significativi nella propria dieta. Un libro interessante su questo argomento ha un titolo decisamente significativo: “Mangia, muoviti ama“.

4) Una profonda consapevolezza degli aspetti spirituali della vita, oltre che di quelli materiali: in questo caso non dovremmo leggere “spirituali” come “religiosi”, ma più in generale dovremmo immaginare questo cambiamento come la capacità di dare un’attenzione maggiore agli aspetti emotivi di sé e delle relazioni, ai propri vissuti e sentimenti, alle sensazioni provate, alla capacità di portare avanti passioni e desideri, e in generale alla possibilità di formulare traguardi che prevedano obiettivi di crescita personale e interiore. In materia ci sono tanti libri: basti considerare che esiste un intero filone di Psicologia Esistenziale (o Umanistico-Esistenziale). Uno su tutti può essere La sfida del significato, di Viktor Frankl, esperto in senso, significato e paradossi.

5) L’idea che la guarigione non è stato un regalo, ma una battaglia vinta per se stessi: le battaglie sono faticose, ma vincerle significa essere diventati più forti, avercela fatta con le proprie risorse; e perdere non significa comunque aver perso la guerra. Essere entrati in quest’ottica permette alla persona di lottare senza cedere, magari con momenti di sconforto, ma senza arrendersi. E per questo tema… niente psicologia, ma un antico testo che dovremmo leggere un po’ tutti: L’arte della guerra, di Sun Tzu.

Questi sono i 5 aspetti di cambiamento riscontrati in chi ce l’ha fatta con le proprie forze a superare delle tempeste impetuose. Le persone in cui sono stati riscontrati venivano da storie molto difficili, in cui tutte e 5 queste aree erano compromesse: può darsi che in situazioni più lievi alcune di queste aree siano perfettamente sane.

In generale, però, tutto questo ci dà la percezione di dove puoi andare a lavorare personalmente per migliorare il tuo rapporto con te stesso e con gli altri. Se poi da qui non riuscirai a sbloccarle, allora potrà essere il momento di prendere il telefono e chiamare il tuo psicologo di riferimento.

Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia

 

Per approfondimenti:
Frankl, V. (2005). La sfida del significato. Trento: Erickson.
Nardone, G. (2005). Correggimi se sbaglio. Milano: Ponte alle Grazie.
Pelletier, K.R.
 (1977). Mind as healer, mind as slayer. New York: Delacorte Press.

Pelletier, K.R. (1978). Toward a science of consciousness. New York: Delacorte Press.
Sun Tzu (2013). L’arte della guerra nella vita quotidiana (a cura di Bruno Ballardini). Milano: Piemme.
Talmon, M. (1990). Psicoterapia a seduta singola. Trento: Edizioni Erickson, 1996.
Watlzawick, P. (1981). La realtà inventata. Milano: Feltrinelli, 1988.

 

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