Chi non ha la sensazione di dover compiere delle scelte, chi non si sente a un certo punto forzato a prendere delle decisioni, sta probabilmente vivendo la propria vita in maniera passiva, col rischio che gli eventi procedano senza un vero controllo.
Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo per dare vita e significato ai nostri sogni. Sono il modo per farci diventare ciò che vogliamo. Eppure prendere una scelta è sempre così difficile.
Il primo assioma della comunicazione afferma che “non si può non comunicare”, eppure mi permetterei di aggiungere che è impossibile non scegliere. E dal momento che non è possibile non scegliere, anche se scegli di non scegliere, in realtà stai scegliendo.
Anche in questo preciso istante, davanti a questo articolo, stai scegliendo di continuare a leggere o di guardare solo le figure, di saltare il testo scritto piccolo o di non perderti neppure una parola.
Forse dirai: “Si, ma questa è una scelta banale”.
Ma esistono davvero scelte “banali”? E se ti dicessi che ogni attimo può rivoluzionare totalmente il tuo cammino. Questo mette ancora più paura, vero?
Ma non sono qui per spaventarti, anzi, voglio mostrarti come la Terapia Breve può essere un prezioso strumento per prendere delle scelte.
Cosa accade quando si perde la dritta via?
Anche il sommo poeta Dante smarrì la dritta via, ricordi? La nostra vita può portarci spesso a dei momenti di smarrimento, in cui perdiamo completamente di vista chi siamo e cosa vogliamo.
Quel dolce e terribile limbo, tra l’attesa e la paura, tra l’incubo e il desiderio. Un cammino controverso, difficile, ambivalente, come quello dei gamberi, tra un passo avanti e uno indietro.
Andare via o rimanere? Gridare o tacere? Accettare il contratto o licenziarsi? Vivere un amore o lasciarlo andare? Iscriversi all’università o lavorare?
Ciò che rende la paura di prendere una decisione sbagliata una vera e propria tortura non è la situazione oggettiva, ma la percezione da parte di chi deve decidere.
I sintomi che la persona può manifestare variano. Si va da una costante indecisione, tempi prolungati nell’agire, ansia elevata, angoscia eccessiva in attesa degli effetti delle scelte compiute a veri e propri blocchi decisionali, attacchi di panico ed episodi depressivi.
Prendere decisioni con la Terapia Breve in 2 step
Come diceva Hemingway: “Dobbiamo abituarci all’ idea: ai più importanti bivi della vita, non c’ è segnaletica”. Vediamo però due step utili, derivati dall’esperienza delle Terapie Brevi.
- Per gestire la paura il primo step consiste sempre nell’accettare l’ inevitabilità della stessa, vista come una risorsa e non più come un limite. Lavorando sulle tue risorse puoi diventare padrone e responsabile di quello che sceglierai. Ciò non toglie che potrai avere la sensazione di perdere i punti di riferimento di sempre, ma questo ti dà la possibilità di costruirne nuovi e più aderenti alla nostra essenza.
Pensaci un attimo: magari ti stai sforzando di non scegliere per non fare la scelta sbagliata, ma magari proprio questo sforzo ti sta conducendo ad evitare di fare la scelta giusta.
Evitare dà un iniziale effetto benefico. Successivamente, però, l’esito sarà il devastante non sentirsi in grado di fronteggiare la realtà evitata, fino a rendersi incapaci di fronteggiare altre situazioni pressoché innocue. Per questo motivo si deve pensare che ogni evitamento o fuga condurrà inevitabilmente all’aumento di ciò di cui abbiamo timore, unito alla sfiducia nelle nostre risorse personali. La somma dei due effetti genererà una paura sempre più invasiva e l’incapacità di affrontare le situazioni.
2. Passiamo alla fase due: ti chiedo di scrivere al mattino tutti gli esiti più terribili e temuti, scrivendoli e descrivendoli in dettaglio, per poi lasciare che la giornata passi.
La sera, poi, ti chiedo di andare a verificare se le previsioni catastrofiche si sono realizzate.
L’atto dello scrivere, come dimostrano numerose ricerche, ha la proprietà di calarci totalmente in ciò che descriviamo ma, al tempo stesso, ci permette di distaccarcene. Ripetere questo esercizio quotidianamente dà la capacità di accettare anche l’inaccettabile ma, soprattutto, riduce gli angoscianti controlli mentali di cui siamo grandi artefici.
Conclusioni
Non possiamo scegliere da dove arriviamo, ma possiamo scegliere dove andare da lì in poi. Modificare il futuro è un dono concesso solo a chi si permette di decidere il proprio presente.
Quando impari a scegliere acquisti la sicurezza necessaria per mettere in discussione anche le richieste che ti vengono fatte. Esibisci te stesso per quello che sei e diventa artefice del cambiamento. Hai sempre degli strumenti a disposizione, e il primo tra tutti sei tu.
Bibliografia
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Vuoi rimanere aggiornato su tecniche, strategie e informazioni di Terapia Breve?
Oppure cerchi uno psicologo a Roma, Monterotondo o online?
Compila il modulo qui sotto:compila la parte “Come posso aiutarti” se vuoi un appuntamento, o lasciala vuota per iscriverti alla mia newsletter.