“Scusa se ti disturbo, posso farti una domanda?”, “Scusami, non voglio darti fastidio”, “Mi dispiace, ma penso che…”, “Scusa se ti ho detto quella cosa prima”, “Scusami se ti ripeto sempre le stesse cose”.
Conosci qualcuno che chiede sempre scusa? O forse sei proprio tu la persona che sente molto spesso l’esigenza di chiedere scusa?
Chiedere scusa non è sempre un problema, anzi, all’inizio potrebbe essere una caratteristica distintiva della buona educazione, ma a volte, se persistente, diventa una dinamica con implicazioni negative per il proprio Io.
Vorresti riuscire a capire perché chiedi sempre scusa? Ma soprattutto, vorresti capire come smettere di sentirti in dovere di chiedere sempre scusa? Allora smetti di “cercare scuse” e leggi questo articolo, ti illustrerò questa tematica con l’aiuto delle Terapie Brevi.
Quando chiedere scusa diventa un problema
Dire “mi dispiace”, in linea di principio, è uno dei collanti sociali che rafforzano le relazioni. Molte persone hanno il problema opposto, ovvero non riescono mai a chiedere scusa. Quando chiediamo scusa, infatti, andiamo a ledere l’idea robusta e “perfetta” che abbiamo di noi stessi e viene a crearsi in noi l’impressione di essere più vulnerabili all’altro, forse proprio per questo non tutti ci riescono.
Ma perché chiedere scusa eccessivamente, a volte, può trasformarsi in un problema?
L’atto di scusarsi deve essere tempestivo e significativo. Farlo costantemente può indebolire la propria autostima. Se diventa un esercizio continuo e quasi maniacale, mostra una certa mancanza di fiducia in se stessi. Pensate alle scuse come ad una pianta che deve essere annaffiata. L’acqua è necessaria, ma non troppo e non troppo spesso.
Cosa penseresti di una persona che scrive e cancella tutto quello che ha appena scritto? Che forse non è convinto, che forse non è sicuro, che forse non riesce nella sua impresa.
Infatti la parola “scusa” ha un grande potere: quello di cancellare quello che è stato detto o fatto, ma se usiamo questo potere impropriamente esso si trasforma in poca convinzione e fiducia verso di sé e verso le proprie capacità o pensieri, si darà l’idea di avere una propensione a credere di essere sempre nel torto, di non essere abbastanza, di essere sbagliati e di essersi sbagliati…
Scusa ma io valgo
Lo scusarsi eccessivamente nasce dalla convinzione di non valere tanto quanto chi si ha davanti. Di essere sempre un passo indietro. Come in una continua rincorsa verso un traguardo che, proprio perché creato sulla base delle proprie errate convinzioni, non si raggiunge mai.
Scusarsi troppo e per qualsiasi cosa attiva un circolo vizioso di pensieri negativi verso se stessi e ciò che si fa. Le persone che chiedono eccessivamente “scusa”, anche quando non sarebbe necessario, provano spesso il bisogno di compiacere sempre l’altro, tralasciando i propri bisogni, hanno paura del conflitto, hanno difficoltà ad essere assertive e propendono per il polo passivo.
Ma da dove proviene questa difficoltà? Chiedere l’aiuto di un esperto potrebbe essere fondamentale per stare meglio nelle relazioni con gli altri.
Ma, in ogni caso, a prescindere da tutto, proprio perché la parola “scusa” ha un potere prezioso, dovremmo imparare a chiedere scusa quando abbiamo effettivamente commesso un errore, ne siamo consapevoli e siamo seriamente dispiaciuti… Inoltre, a volte, seppur le parole siano molto importanti, non basta chiedere scusa ed essere dispiaciuti, ma è necessario anche trovare un modo per rimediare all’errore.
Perdonare e chiedere perdono sono due esercizi altamente terapeutici. Risolvono i conflitti, liberano dagli oneri, alleggeriscono le tensioni. Con semplici parole ci si rende partecipi del danno presumibilmente arrecato, mostrando vicinanza, comprensione e pentimento. Ma solo quando ciò è la dimostrazione di un reale coinvolgimento. Per questo cercate anche di chiedere scusa a voi stessi. Tutti accumuliamo errori o scelte inappropriate che pesano sul nostro presente e che meritano di essere liberati, quindi perdonati.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G. (2013). Psicotrappole. Milano: Adriano Salani.
Rampin, M. (2014). Nel mezzo del casin di nostra vita. Milano: Ponte alle Grazie.
Sellin, R. (2015). Le persone sensibili sanno dire no. Milano: Feltrinelli.