Come affrontare la paura del futuro con le Terapie Brevi

Poiché deve ancora avvenire, non ci è dato sapere con certezza cosa accadrà. Predirlo è impossibile, tuttavia possiamo adottare alcuni atteggiamenti che ci permetteranno di affrontare il futuro al meglio. Il futuro può fare paura, perché, di solito, quello che è ignoto genera paura, ansia e incertezza ed il futuro, in effetti è un grande sconosciuto, che, in virtù della sua natura, può tendere a produrci sensazioni simili.

Chi ha paura del futuro è spaventato solo dall’idea delle situazioni che potrebbe dover affrontare. Pensa alla tua esperienza: quante volte hai avuto paura di sostenere un esame, un test medico o un concorso? Oppure quante volte hai avuto paura di un confronto con qualcuno, di dover chiarire una situazione, in cui sarebbe potuto scoppiare un conflitto? Tutte paure, vissute con ansia ed angoscia, per qualcosa che deve ancora accadere, per delle novità, per un ipotetico cambiamento.

Nell’articolo “Perché ho paura del futuro? Le Terapie Brevi rispondono” ho cercato di spiegare come mai le persone hanno spesso paura del futuro, oggi, invece, voglio provare, sempre con l’aiuto delle Terapie Brevi, a riflettere su come può essere gestita la paura del futuro.

Come avere paura del futuro

No, non hai letto male, ho proprio scritto “come avere paura del futuro” e l’ho fatto perché prima di capire come uscire dal problema è bene capire cosa mantiene in vita questa paura. Infatti, di solito, chi ha questa paura cerca di controllare tutto e magari ha anche paura di perdere il controllo, perché si sa che, spesso, “il controllo fa perdere il controllo”.
Inoltre chi teme il proprio futuro spesso ha paura di decidere, paura di sbagliare, paura di vivere addirittura. Questi comportamenti si declinano in due tipi di situazioni: nelle cose su cui noi non possiamo avere alcun controllo e nelle cose su cui noi, in realtà, possiamo fare qualcosa, ma temiamo di farle male.

Davanti alla paura del futuro, spesso, si possono assumere differenti atteggiamenti: quello passivo, quello reattivo, quello preventivo e quello proattivo.
Essere passivi davanti alla paura del futuro preclude l’opportunità di vedere il mondo per come è davvero, finché i cambiamenti non ce lo impongono, a volte con tutta la loro durezza. Questo atteggiamento è considerato disfunzionale rispetto all’avere paura del futuro, in quanto ci priva dall’essere preparati a quello che ci accade.
Nell’atteggiamento reattivo
, invece, si reagisce quando le paure future sono già realizzate, proprio come i pompieri che, in genere, agiscono quando l’incendio è iniziato e non può essere più prevenuto. Quest’atteggiamento verso il futuro consiste nell’aspettare che si propaghi il fuoco per spegnerlo. Ma, a volte, aspettare che i problemi succedano per trovarvi una soluzione è un atteggiamento molto rischioso che, in alcuni casi, può rivelarsi tardivo. Infatti le persone reattive tendono ad agire agli stimoli senza pensare, attivando un processo di azione-reazione

L’atteggiamento preventivo, come ci suggerisce la parola stessa, tende a prevenire certe situazioni, per prepararsi, per non perdere tutto. Quindi si anticipa quello che può accadere. Tuttavia, però, sebbene essere preparati sia positivo, presenta anche degli aspetti negativi. Ad esempio, la paura può spingerci ad assicurare tutto ad alto prezzo anche quando le probabilità che si verifichi un evento negativo sono molto poche.
Infine l’atteggiamento proattivo ci porta a stare sempre sull’attenti, in un perenne stato di allerta. Quindi ogni segnale porta a sospettare e ad elaborare complicate trame che, se confrontate con la realtà dei fatti, appaiono esagerate. Inoltre con questo atteggiamento si cerca di intervenire, affinché la realtà si adatti ai nostri pensieri.

Come gestire la paura del futuro

A prescindere da quale, o quali, atteggiamenti metti in atto, una cosa è certa nella vita: ogni problema ha sempre almeno una soluzione. Forse, spesso, anche più di una, ma una c’è sempre. Infatti, a prescindere dall’atteggiamento, c’è un minimo comune denominatore: la paura si nutre della tua convinzione di non farcela. Ma spesso questa paura è imprecisa. Quindi ti chiedo: “Ma cosa temi esattamente?”. Non puoi risolvere un problema senza averlo prima chiaro nella tua mente. Il futuro è un concetto vago e dentro c’è di tutto.

Per questo, se pensi che “hai paura di tutto”, fai un bell’elenco delle cose che temi di dover affrontare nel tuo futuro. Non importa quanto sia lungo, scrivilo. E poi inizia ad affrontare un problema per volta. L’inazione aumenta l’ansia. Agire è quindi un buon modo per evitare che la paura per il futuro diventi paralizzante. Non si tratta di fare grandi cose, ma di iniziare semplicemente da piccoli passi: realizzare piccoli obiettivi molto concreti. La logica dei piccoli passi può essere utile, perché mette nelle condizioni di creare un circolo virtuoso.

Agire a piccoli passi permette di compiere delle esperienze di riuscita, grazie alle quali la fiducia in se stessi si alimenta. Il futuro si affronta più facilmente attraverso tappe progressive. È bene quindi fissarsi piccoli obiettivi, ampliando poco a poco l’orizzonte, per avanzare senza troppa paura verso ciò che ci appariva insormontabile.

Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Erickson, M.H. (1982). La mia voce ti accompagnerà. Roma: Astrolabio, 1983.

Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.

Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.