Stabilire con chiarezza e precisione la durata di un rapporto terapeutico non è sempre facile; d’altronde parliamo di una lavoro su e con la persona, non di un pezzo meccanico da sostituire o di un farmaco da somministrare, ma è almeno dagli anni ’60 che esistono terapie che lavorano per obiettivi precisi e in tempi brevi.
A seconda che tu scelga un percorso con le Terapie Brevi o con le terapie “tradizionali”, con l’articolo di oggi voglio darti alcuni consigli su come trarre in massimo da ogni singolo incontro terapeutico.
1. Presta attenzione al momento presente
Fra tutti i tuoi impegni della settimana potresti essere distratto e colpito dalle cattive notizie, che attivano un susseguirsi di pensieri negativi e catastrofici, ignorando invece quelle più positive.
Ciò che ti invito a fare è quello di cercare di essere il più possibile focalizzato nel momento presente, ricordandoti che…sei vivo!
E sei in continuo cambiamento. Così come i tuoi pensieri: vanno, vengono, ma soprattutto cambiano! Quando cominci a pensare “non sono abbastanza”, ricorda che questo è solo un pensiero e che i pensieri si possono cambiare ad ogni momento.
Il presente è il momento migliore per cambiare.
Perché ti dico questo?
Perché puoi, se vuoi, passare tutto lo spazio della terapia focalizzandoti sulle cose che non vanno. Quando hai finito di raccontare al tuo terapeuta quanto sia difficile la tua vita, però, torna in te stesso e riprendine il controllo.
2. Dai voce al tuo istinto
La terapia è il luogo migliore per esplorare tutte le tue emozioni. Le emozioni sono fonti di sapere e potrebbero rivelarti tantissime cose di te, che forse già sai ma che fatichi a vedere. A volte, infatti, affidarsi esclusivamente alla razionalità, ai pensieri può essere utile…ma limitante. La stanza dello psicologo è il posto giusto per lasciarsi andare alle emozioni, senza giudizio e senza paura.
3. Step by step
Può capitare, durante il tuo percorso di terapia, che le vecchie abitudini rifacciano capolino. È del tutto normale e fisiologico che, dopo un cambiamento, possano esserci dei passi indietro. Ma come diceva qualcuno, a volte occorre fare un passo indietro per poi prendere la ricorsa e farne due avanti.
Eric Berne disse: “un paziente ha un motore in sé per sviluppare la sua salute mentale e fisica. Il suo sviluppo mentale ed emotivo è rimasto bloccato ed il compito del terapista è di rimuovere questo blocco per far sì che il paziente possa crescere in maniera naturale nella sua direzione.” Quindi, il terapeuta non cura, ma si prende cura di migliorare tutte quelle risorse e capacità che hai già in te e ti aiuta a riconoscerle ed esprimerle al meglio.
4. Prenditi cura di te…ma anche degli altri
Il percorso di terapia riguarda te in prima persona. Ma a meno che tu non sia un eremita che vive sul cucuzzolo della montagna completamente da solo, ti accorgerai (o forse già ti sei accorto) di come anche indirettamente le tue relazioni più significative vengano coinvolte nella terapia. Aiutare gli altri ed apprezzare questo gesto è infatti una delle attività più gratificanti da svolgere. La tua capacità di aiutare ed di chiedere aiuto è uno dei punti di equilibrio chiave nella vita.
5. Capisci quando dire stop
Se pensi di aver raggiunto lo scopo che desideravi, interrompi la terapia. La fine di ogni cosa è anche l’inizio di qualcosa di nuovo. E poi…qualora ne avessi di nuovo bisogno, puoi sempre ritornare dal tuo Psicologo. Sono convinto che la sua porta sarà sempre aperta per te.
6. Se funziona, non aggiustarlo
Non cercare di analizzare e “terapizzare” tutto e tutti nella tua vita. Potresti avere una tendenza a farlo dopo aver provato la terapia, ma attenzione perché questo potrebbe portare due problemi. Per primo, potresti finire per parlare della vita stessa senza invece viverla. Per secondo, potresti cominciare ad usare la terapia come un modo per sentirsi più capace e raziocinante dei tuoi amici e coetanei e prima o poi finiranno per stancarsi.
In conclusione, il terapeuta giusto al momento giusto farà in modo di creare un’atmosfera accogliente così che tu possa essere te stesso, aprirti e agire in maniera spontanea, impegnandoti per raggiungere l’obiettivo di farti superare la difficoltà o il problema e tornare a stare bene.
Un terapista saggio comincerà con il dividere gli obiettivi raggiungili e quelli non raggiungibili, i problemi risolvibili e non. Quando vi sarete concentrati su un problema, insieme riuscirete a trovare le soluzioni che meglio riscontrano le tue capacità e la tua prontezza.
Ricordati: non sei solo.
Bibliografia
Talmon M. (1999). Single-Session Solutions: A Guide to Practical, Effective, and Affordable Therapy. Perseus Books.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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