Come fare quello che devi fare

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Consigli per fare quello che devi fare.

Nel mio lavoro è piuttosto comune che una persona venga da me, anche per un solo incontro, chiedendomi di aiutarla a smettere di procrastinare, ad organizzare meglio la propria giornata, a trovare la motivazione giusta ecc.

Nella Terapia Breve ci sono molte tecniche e strategie per affrontare le difficoltà e imparare come portare a termine un compito.

Senza pretesa di essere esaustivo, proviamo a vederne alcune per avere, in generale, un punto di partenza.

1) Pensa come puoi peggiorare

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Pensando a come peggiorare qualcosa rimarranno solo le soluzioni.

Se hai visto il mio video sulle tecniche paradossali, saprai che pensare a come peggiorare è una pratica molto usata in Terapia Breve. 
In questo caso, puoi usare il paradosso cominciando a chiederti quali sono le cose che, facendole intenzionalmente, non migliorerebbero la tua situazione.

Ad esempio, puoi pensare: “Se io volessi fare peggio, se volessi ad esempio perdere ancora più tempo, o rendere ancora meno motivante questo compito, o se volessi procrastinare ancora di più, o fare in modo di mancare la scadenza… cosa dovrei fare?”

Le risposte che devi darti devono essere semplici e nette, come una lista della spesa.
Ad esempio: “Dovrei pensare ancora alla parte organizzativa e non iniziare mai la parte procedurale – insomma continuare a pensare e a non agire. O dovrei continuare a rimuginare sugli aspetti che non mi piacciono di questo compito. O dovrei dirmi anche oggi ‘Questo lo faccio domani’, senza iniziare mai. O dovrei continuare a non fissarmi degli obiettivi” ecc.

Trovo questa tecnica incredibilmente potente. Ci devi pensare cinque minuti al giorno, la mattina preferibilmente, perché così le risposte paradossali ti accompagneranno lungo tutta la giornata e, come ti accorgerai, eviterai di metterle in pratica.

2) Datti un obiettivo

Se non ti dai un obiettivo stai navigando in mare aperto, sperando prima o poi di scoprire l’America.

Ogni tanto qualcuno mi propone delle idee su cui lavorare assieme. Molte volte lo incoraggio e mi congratulo con lui/lei per la bella idea, e gli chiedo però di trasformare l’idea in un progetto. E una delle prime cosa da fare, quando definisci un progetto, è darti un obiettivo.

Senza un obiettivo, sarai come un marinaio senza mappa, solo spinto dal vento e dalle correnti.

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Quali sono i tuoi obiettivi?

Ora naturalmente la domanda è: “Ma come scelgo i miei obiettivi?”

Potrei scrivere un articolo a parte, sull’argomento. Ma dalla Terapia Breve possiamo prendere in prestito una tecnica molto efficace, che ha preso tanti nomi ma con lo stesso obiettivo: proiettarti nel futuro.

Immagina dove vorrai essere tra cinque anni. Immagina come starai, con chi starai e cosa starai facendo. Esplora diverse possibilità e vedi come ti calzano, come ti fanno sentire, quali preferisci. Cinque anni sono tanti, quindi l’immagine che puoi rappresentare potrebbe essere vaga, come una stella che ti dà la direzione. Dopodiché, inizia a immaginarti tra quattro anni, un anno prima di essere arrivato a quella meta. E lì scendi un pochino di più nei dettagli.

Via via, ridiscendi la tua linea del tempo fino a tre anni, due anni, un anno… Dove vorrai essere tra un anno? Qui l’immagine sarà più concreta, più precisa, più chiara, forse addirittura ci saranno elementi che potrai misurare (con chi vorrai essere tra un anno, con quanti soldi, in che stato mentale ecc.). E poi, ancora, ridiscendi a sei mesi, e poi a un mese.

Da qui, potrai cominciare a creare i tuoi obiettivi, avendo una visione a lungo termine, e delle prime cose da fare a breve termine per raggiungerla.

3) Stabilisci delle priorità

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Cosa metti al primo posto?

Potresti avere tanti obiettivi, o tanti interessi. O potresti essere coinvolto in tanti progetti, o trovarti di fronte “l’occasione del momento”. Tutto vero, ma devi darti delle priorità. A quel punto parti dalla prima della lista e passa alla seconda solo una volta raggiunta la prima.

Come scegliere la priorità? Decidi tu!
Puoi farlo in base all’urgenza, all’importanza, all’impegno richiesto, al momento presente ecc.

A volte è molto semplice e lineare darsi una priorità per volta. A volte è più difficile, perché per qualche ragione si devono portare avanti più obiettivi. Se anche fosse, dai comunque delle priorità: al primo obiettivo dedicherai più tempo e risorse, al secondo un po’ di meno, al terzo ancora meno e così via.

Attenzione però! Ricorda che tu sei come una pila con una carica che va da 0 a 100: se indirizzi il 100% della tua energia, del tuo tempo, delle tue risorse su un progetto, otterrai degli ottimi risultati; ma se a dieci progetti diversi dedichi solo il 10% di energia… beh, non ti potrai aspettare grandi risultati.

4) Fai!

Spesso siamo troppo nel pensiero e poco nell’azione. Come avrai visto, da ieri questo sito ha rinnovato la sua veste grafica. Naturalmente non è completo: ad esempio, ad oggi, non ho ancora messo una nuova foto – cosa che

mancanza di motivazione cause
Inizia. Lascia le rifiniture per dopo.

voglio fare. Oppure ci sono una serie di pagine che devo rivedere e organizzare.

Ma dato cheFatto è meglio che perfetto, ho preferito lanciare il nuovo sito anche se è completo al 70%, piuttosto che aspettare di averlo finito al 100%. Anche perché solo lanciandolo mi accorgerò se è come voglio. E se dovrò cambiare qualcosa, sarà molto meglio farlo quando i lavori sono ancora in corso, piuttosto che aspettare di averlo completato per poi accorgermi che dovrò modificare qualcosa di sostanziale.

Inoltre, fare ti dà la carica per fare di più. Più fai, più risultati vedi; più risultati vedi, più hai voglia di fare.

5) Impara dall’errore

perdonare se stessi
Perdona i tuoi errori e usali come apprendimento.

Ogni errore è un’opportunità. Non buttarti giù se sbagli: prendila piuttosto come occasione per imparare cosa correggere. 

Durante le battaglie navali i cannoni non facevano subito centro: bisognava aggiustare la mira. Se per puro caso si riusciva al primo colpo, era pura fortuna! E, anche in quel caso, occorreva costantemente aggiustare la mira successivamente, perché la nave nemica si spostava.

Winston Churchill diceva: “Non ho perso una battaglia: ho solo imparato come non vincerla.”

Conclusioni

Potremmo elencare tante altre cose da mettere in atto per fare le cose che devi fare, e in realtà mi farebbe molto piacere se volessi elencare qui sotto, o nella mia Pagina Facebook, quelle che utilizzi più spesso nella tua vita. Ognuno ha le proprie strategie e sono una preziosa fonte di apprendimento – e probabilmente la prima risorsa a cui dovresti attingere.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

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