Primo passo: darsi un obiettivo

Porsi un obiettivo
Il primo passo per uscire da un’impasse è disegnare il proprio obiettivo

Cosa puoi fare quando sei in mezzo alla tempesta?

Quando mi telefona qualcuno* per chiedere un appuntamento capita spesso che mi rivolga una domanda:
«Quanto dura?».

Studio le terapie brevi da abbastanza tempo per poter rispondere:
«Dipende dal problema, ma di norma tra le 10 e le 20 sedute». Poi aggiungo: «Quello che faremo, di sicuro, sarà darci un obiettivo chiaro in prima seduta, così potremo costantemente verificare a che punto siamo e se stiamo andando nella direzione giusta».

A questo proposito, Seneca diceva:

Per chi non sa verso quale porto è diretto, nessun vento è quello giusto.
A chi sa dove andare, tutti i venti sono favorevoli”.

Suona scontato, ma… lo è?

Quante volte ti è capitato di sentirti al largo, senza terraferma attorno, in balia del vento, delle onde, delle calamità naturali, del “destino”?
Quand’è l’ultima volta che hai fatto qualcosa senza sapere perché, senza sapere dove dovevi andare, qual era lo scopo, quale sarebbe stata la meta, quale fosse il motivo o quantomeno un qualunque indizio capace di dirti se la strada è giusta e se la stai percorrendo bene?

La psicologia ha studiato a lungo il problem solving, cioè i processi con cui partendo da un problema arriviamo alla sua soluzione. Così sono stati elaborati una serie di passi da fare per raggiungere il risultato in modo più efficace ed efficiente.
Il primo è proprio questo: poniti un obiettivo. E assicurati che sia misurabile. Altrimenti sarà come mettersi in viaggio senza sapere quand’è che si arriva.

Questo procedimento vale praticamente in qualunque condizione.
Se stai male, qual è la condizione che ti farà dire: “Ora sto bene”?
Se il rapporto con il tuo compagno (o la tua compagna) non funziona, cosa ti farà dire: “Adesso sta funzionando”?
Se al lavoro sei insoddisfatto, cosa ti farà dire: “Adesso mi piace quello che sto facendo”?

«E questo risolverà il mio problema?».
No, questo ti darà il parametro per valutare se gli sforzi che stai facendo sono quelli corretti per arrivare al porto di cui parlava Seneca. Ti darà cioè la consapevolezza di quali venti seguire per raggiungere la tua destinazione… o per cambiarla.

Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia


Per approfondimenti:

Nardone, G. (2009). Problem solving strategico da tasca. Milano: Ponte alle Grazie.

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*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.