10 differenze tra la Terapia Breve e la Psicoanalisi (1)

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Terapia Breve o Psicoanalisi?

Meglio la Terapia Breve o Psicoanalisi?

Parlarne qui sopra è facile: è come chiedere all’oste se il vino è buono!

Studiandole e praticandole da anni, è ovvio che per me le Terapie Brevi sono la prima scelta da fare per risolvere un problema. Tuttavia devi sapere che ho studiato molto la psicoanalisi: durante l’Università e come percorso personale, dato che inizialmente volevo diventare uno psicoanalista junghiano.

Comunque confesso che, secondo me, alla fine chi ha ragione sei tu: se anziché fare Terapia Breve tu dovessi preferire la psicoanalisi, o una cura unicamente farmacologica, perché dovrei convincerti del contrario?

In realtà questo atteggiamento non è molto diffuso. Molti preferiscono difendere il proprio modo di vedere le cose come fosse la propria squadra del cuore. Io, personalmente, non faccio così. 

È ovvio che, se lo chiedi a me, ti consiglierò le Terapie Brevi. E nelle mie pagine troverai sempre argomenti al riguardo. Ma nel momento in cui c’è da fare una scelta penso che il protagonista sia tu: io, al massimo, posso informarti sul perché secondo me le Terapie Brevi sono la scelta migliore, cosicché tu possa fare la tua scelta.

E da qui parte l’articolo di oggi…

Le differenze tra la Terapia Breve e la Psicoanalisi

Proprio con l’idea di voler fare una scelta, molte persone si pongono un’altra domanda: non si chiedono tanto quale sia meglio ma… che differenza c’è tra la Psicoterapia Breve e la Psicoanalisi!

Rispondere a questa domanda viene sicuramente prima di qualunque discussione su “cosa sia meglio”. Perciò, oggi cerco di dare delle linee guida molto semplici per capire alcune differenze tra Terapia Breve e Psicoanalisi, cosicché tu possa poi fare una scelta personale e consapevole.

Sono sicuro che mi sarà più facile strizzare l’occhio alle Terapie Brevi, essendo il mio campo di azione. Cercherò comunque di essere il più obiettivo possibile.

Cosa sono la Terapia Breve e la Psicoanalisi?

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Come esistono tanti tipi di bevande, esistono tanti tipi di terapia.

Prima di tutto chiariamo questo punto iniziale. Dire “Terapia Breve” o “Psicoanalisi” è come dire “Bibite gassate”: sono due categorie molto ampie, che al loro interno racchiudono diversi tipi di terapia. Un po’ come, allo stesso modo, dentro la categoria “bibite gassate” troviamo diversi tipi di bibite: Pepsi, Coca-Cola, Sprite, Fanta, Gatorade…

All’interno delle Terapie Brevi ci sono tanti tipi di terapia: la Terapia Breve Strategica, la Terapia Breve Centrata sulla Soluzione, alcune applicazioni dell’Ipnosi Ericksoniana, e persino dei modelli derivati più o meno “alla lontana” dalla Psicoanalisi, ma oggi molto diversi da essa.

Alcuni di questi tipi, o modelli, di terapia sono molto simili tra loro (come potrebbero esserlo bibite come la Pepsi e la Coca). Altri hanno sicuramente dei punti in comune, ma anche molte differenze (come la Fanta e la Gatorade, che pur essendo entrambe gassate e zuccherate hanno altre differenze notevoli – addirittura a livello “funzionale”, poiché la Gatorade la bevono gli sportivi per avere più sali minerali, mentre la Fanta no, o non comunemente).

Allo stesso modo, all’interno della Psicoanalisi trovi diversi modelli, alcuni più vicini, altri più lontani tra loro. Ci sarebbe poi da fare una grande differenza tra la Psicoanalisi e i modelli Psicodinamici, da essa derivati, ma vorrei evitare di incasinarti troppo le idee!

Tutte, comunque, sono (anche) forme di terapia (più avanti ti sarà chiaro perché ho aggiunto “anche”). Vediamo allora 10 differenze principali tra Psicoanalisi e Terapie Brevi: inizieremo con le prime 5 oggi, e la prossima settimana concluderemo.

1a) Tempi brevi vs Tempi lunghi (1): l’ora più buia

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La Psicoanalisi è generalmente più lunga della Terapia Breve.

Sicuramente una delle primissime differenze tra la Psicoterapia Breve e la Psicoanalisi è la durata della psicoterapia.

Devi sapere che fino agli anni ’40 la Psicoanalisi era la forma di psicoterapia dominante. E, a dire il vero, lo fu per molti decenni a seguire. Ma in quel periodo accadde una cosa: la Seconda Guerra Mondiale. Soldati da tutto il mondo venivano ricoverai per via dei “traumi psichici” della guerra: bombardamenti, morte, distruzione, sangue, sofferenza… non era proprio una roba facile da sopportare.

Il punto, però, è che in quel momento storico la Psicoanalisi era un metodo troppo lungo per aiutarli. Allora come oggi, potevano passare anche anni prima di rimettere in sesto una persona. Ma gli Stati avevano bisogno che i loro soldati si riprendessero velocemente dai traumi della guerra, per tornare sul fronte a combattere.

Questo fu di grande stimolo per iniziare a porsi una domanda: “Come possiamo abbreviare i tempi della terapia?”

In realtà, prima che le Terapie Brevi si sviluppassero a sufficienza passarono almeno altri 2-3 decenni: verso gli anni ’70 che iniziamo a vedere le applicazioni più conosciute oggi (benché precedentemente si svilupparono altre forme di terapie più rapide della Psicoanalisi, come la Terapia Cognitiva, o la Terapia Comportamentale, che però generalmente non sono considerate Terapie Brevi).

Ok, fine della lezione di storia! Perdonami la digressione, è che a me affascina tanto questo capitolo della storia della psicoterapia.

Il punto è questo: le Terapie Brevi sono nate proprio come risposta a metodi considerati troppo lunghi, i quali a volte sono necessari ma, nella maggior parte dei casi, no.

1b) Tempi brevi vs Tempi lunghi (2): durata media di una psicoterapia

Quindi, prima differenza fondamentale: rispetto alla Psicoanalisi le Terapie Brevi sono molto più… brevi!

«Quanto più brevi?»
Può variare, anche molto, da persona a persona, da problema a problema, e da terapia a terapia.

Ma considera che un recente studio ha mostrato che la Psicoanalisi dura in media 150-200 sedute (Gaskin, 2014). Le Terapie Brevi, invece, durano spesso meno di 10 sedute e raramente oltre le 20. Quelle più “lunghe” (che peraltro sono quelle derivate originariamente dalla psicoanalisi) possono arrivare a 40-50 sedute. Insomma, una bella differenza.

Se te lo chiedi, il metodo di terapia breve che seguo io (che unisce soprattutto i miei studi in Terapia Breve Strategica, Terapia a Seduta Singola, Ipnosi Ericksoniana e Terapia Breve Centrata sulla Soluzione) dura mediamente 4-6 sedute.

Non è un “miracolo”, come cercherò di spiegarti tra poco.

frequenza sedute psicoanalisi
In Terapia Breve si va non più di 1 volta a settimana. In Psicoanalisi anche 3-4.

2) Quante volte a settimana si va dallo psicologo?

Prima, però, rimandiamo sul fattore “tempo”, e chiariamo quante volte si va dal terapeuta breve e quante volte dallo psicoanalista. Ne avevo parlato anche nel mio articolo Ogni Quanto Si Va Dallo Psicologo?, che puoi leggere per approfondire meglio la questione.

Dato che, come vedremo più avanti, la Psicoanalisi è interessata a scendere negli angoli bui della mente, e dato che ritiene che questo è un lavoro lungo, dallo psicoanalista si va 2, 3 anche 4 volte a settimana. Come detto, ci sono diversi metodi di psicoanalisi, e alcuni richiedono una frequenza minore, altri maggiore. Generalmente, comunque, mai meno di 1 volta a settimana.

La Terapia Breve, essendo più pratica, ritiene che molto lavoro si fa in seduta, ma molto si fa tra un incontro e l’altro, nella vita di tutti i giorni. Perciò non accade praticamente mai che ci si veda più di 1 volta a settimana (non ci sarebbe “materiale” su cui lavorare) e spesso ci si vede ogni 15 giorni. Inoltre, quando il problema si sblocca, si tende anche ad aumentare il tempo tra una seduta e l’altra: ogni tre settimane, ogni mese ecc., per aiutarti a essere autonomo nel più breve tempo possibile.

Senza contare che spesso può bastare una sola seduta (è il caso della Terapia a Seduta Singola).

E ora, vediamo come mai anche una terapia di poche sedute è efficace.

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Tutte le psicoterapie principali sono efficaci.

3) Qual è la psicoterapia migliore?

Per migliore, ovviamente, in questo caso intendiamo “qual è la più efficace?”. Ecco, questo è il dibattito più acceso nella storia della psicoterapia. Lo è dagli anni ’50 ad oggi.

Tranquillo! Non ti faccio un’altra lezione di storia. Anche perché si può riassumere in una frase: tutti i principali approcci di psicoterapia sono efficaci.

È un paradosso (nel nostro campo lo chiamiamo “il paradosso di Dodo” – magari un giorno ti spiego perché ha questo nome buffissimo), ma sembra essere proprio così. Quindi entrambi gli approcci, Psicoanalisi e Terapie Brevi, sono efficaci. In realtà, ci sarebbe da discutere molto su questo punto, ma evito di complicarti la vita.

Questo però ti deve far riflettere su un punto fondamentale: fare 150 sedute non è più efficace che farne 4. Siamo portati a credere che sia così ma… è una credenza. È come se lavassi la macchina 150 volte di seguito o “solo” 4 volte. Non penso che dopo 150 volte la macchina sia “più pulita” che dopo 4.

Poi possiamo anche pensare alle eccezioni, a quelle situazioni davvero eccezionali (ma esistenti, certo) in cui c’è una macchia talmente ostica che richiede 150 lavaggi. Ma, nel mio modo di vedere le cose, sono appunto delle eccezioni. E, comunque sia, la ricerca scientifica ha dimostrato che le terapie che durano di più non sono più efficaci – anzi.

Sicuramente, una cosa ti dev’essere chiara: la differenza maggiore non sta nel se riescono ad aiutarti, ma in quanto tempo ci riescono.

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La Psicoanalisi si concentra più sul passato. La Terapia Breve più sul presente.

4) Presente vs passato

Avrai sicuramente sentito dire che se vai dallo psicologo devi parlare del tuo passato: del rapporto con tua madre, di com’è stata la tua infanzia, delle tue esperienze da bambino ecc. Ecco, devi capire bene un punto: questa cosa non è altro che “un metodo”.

Parlare del passato, e in generale lavorare su di esso, fa parte dei metodi della Psicoanalisi.
Le Terapie Brevi invece si concentrano sul presente, su com’è la tua vita oggi, su come funziona il problema nel presente e su cosa fare di concreto, nella vita di tutti i giorni, per risolverlo.

Se una persona viene da me, che faccio Terapia Breve, e mi vuole parlare del passato, la ascolto! Ma prima o poi, nel nostro incontro, mi focalizzerò con lei su come il suo passato sia un problema oggi, su quali siano oggi quelle cose che non la fanno stare bene e che vorrebbe cambiare.

Molti dicono che uno dei motivi per cui le Terapie Brevi sono più brevi della Psicoanalisi è proprio questo: il concentrarsi sul presente.

5a) Esplorare l’inconscio oppure no? (1)

Avrai anche sentito parlare del fatto che, per risolvere il tuo problema, devi andare a svelare il tuo inconscio. Lasciare che emergano dalla tua mente contenuti di cui magari non sei a conoscenza. Finché questo non porti a far emergere e a risolvere un conflitto celato, o un’emozione repressa. Ecco, questo non è altro che un ulteriore “metodo”: non è assolutamente una realtà di tutte le psicoterapie, ma solo un metodo e una teoria di alcune di esse.

Infatti, un’altra cosa che fa la Psicoanalisi è andare a indagare l’inconscio, cioè i contenuti della tua mente di cui non sei direttamente consapevole. E, genericamente parlando, la Psicoanalisi ritiene che i problemi siano spesso dovuti a dei conflitti inconsci, che vanno individuati e risolti. Questo punto varia da metodo a metodo, anche se una linea comune ai vari modelli di Psicoanalisi è molto probabilmente quella di “rendere conscio l’inconscio”.

La maggior parte delle Terapie Brevi generalmente non fa questo. Non si mette a indagare i contenuti inconsci. Non è che li trascuri del tutto: sicuramente aiutano la persona a diventare più consapevole di certe cose. La grande differenza sta più che altro nel fatto che non fa un’esplorazione profonda dei contenuti inconsci: non va a indagare cosa pensi “nel profondo” di tua madre, o quali “ricordi rimossi” si celano negli angoli bui della tua mente.

«E perché non lo fa?»
Non lo fa semplicemente perché l’idea che fare queste cose sia terapeutico… è soltanto un’idea. Una teoria. E indovina chi ce l’ha avuta? Esatto: la Psicoanalisi.

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Esplorare l’inconscio è solo uno dei tanti metodi usati in psicoterapia.

5b) Esplorare l’inconscio oppure no? (2)

Per quanto sia permeata nella nostra cultura, questa cosa se l’è inventata Sigmund Freud poco più di cento anni fa. Ok, si è ispirato ad altri che sostenevano cose simili ma, di nuovo, ci tengo che tu capisca una cosa: è solo l’idea di alcune persone; non è una verità assoluta. Non è che devi per forza fare così per risolvere i tuoi problemi. Devi fare così secondo loro.

Attenzione, non voglio criticare la Psicoanalisi. Ribadisco che voglio solo assicurarmi che tu capisca una cosa: è un’idea. Secondo la Psicoanalisi bisogna fare così. Secondo le Terapie Brevi no. E, come ti ho detto poco più sopra, le Terapie Brevi sono efficaci quanto la Psicoanalisi.

Quindi si vede che esplorare il passato ed esplorare l’inconscio sono solo alcuni dei metodi possibili per aiutarti. E, se torniamo a considerare il fattore “tempo”, potrebbero non essere i più rapidi.

Fine prima parte

Giovedì prossimo vedremo quali sono altre differenze: ad esempio chi usa la poltrona e chi il famoso lettino (e perché), se il terapeuta parla o sta in silenzio, chi dà dei compiti e chi no, e così via. Per leggerle subito, 10 Differenze Tra La Terapia Breve E La Psicoanalisi (2).

Intanto, se ti va puoi commentare questi primi punti sulla mia Pagina Facebook, e discutere con me e altre persone sulle differenze appena viste.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia Seduta Singola

Ipnosi

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Bibliografia

Gaskin, C. J. (2014). The effectiveness of psychoanalysis and psychoanalytic psychotherapy: A literature review of recent international and Australian research. Melbourne: PACFA.
Hoyt, M. F.
 (2009). Psicoterapie brevi. Principi e pratiche. Roma: CISU (in uscita).