Quanti miti si racconta l’uomo dall’alba dei tempi. Come dice l’enciclopedia Treccani la parola mito viene dal greco mỳthos (“parola, racconto”) ed è una narrazione di particolari gesta compiute da dei, semidei, eroi e mostri. Il mito può offrire una spiegazione di fenomeni naturali, legittimare pratiche rituali o istituzioni sociali e, più genericamente, rispondere alle grandi domande che gli uomini si pongono.
Un mito viene accettato di comune accordo da tutta l’umanità, che stringendosi in un tacito consenso approva i grandi ideali della storia. Tra questi, ovviamente, non può mancare la felicità.
Ma come direbbe Jean-Jacques Rousseau: “Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità” e per tale ragione oggi voglio aiutarti ad incamminarti lungo il tuo sentiero della felicità con l’aiuto delle Terapie Brevi.
La felicità: una chiave a portata di mano per tutti
La felicità spesso sembra un’idea inafferrabile quasi scivolosa. Pensiamo di poterla afferrare ma poi ci sfugge. È un po’ come il Santo Graal. La leggenda narra che chi, tra i mortali, riuscirà a trovare la coppa conquisterà la felicità terrena e celeste. Si tratta in questo caso di un oggetto mitico, meraviglioso, ma probabilmente introvabile.
Eppure, come afferma Galimberti: “La propensione alla felicità è accessibile a qualsiasi essere umano, a prescindere dalla sua ricchezza, dalla sua condizione sociale, dalle sue capacità intellettuali, dalle sue condizioni di salute. Perché la felicità non dipende tanto dal piacere, dall’amore, dalla considerazione o dall’ammirazione altrui, quanto dalla piena accettazione di sé”.
Per diventare ciò la felicità deve essere declinata in concretezza, quindi più in uno stato temporaneo piuttosto che da un’acquisizione permanente. La felicità è data da tante cose di cui molte piccole e materiali.
Felicità SMART: come far diventare la felicità un obiettivo
È indispensabile che consideriate la vostra felicità una priorità nella vita di tutti i giorni e il suo raggiungimento come la maggior occupazione.
Ma per fare ciò la felicità deve essere un obiettivo SMART, ovvero deve avere 5 caratteristiche:
- Specifico (chiaro, ben definito, non vago),
- Misurabile (per capire quanta strada abbiamo fatto e quanta ne manca per raggiungerlo),
- Accessibile (realizzabile in base a risorse e capacità disponibili),
- Realistico (più concreto, che ideale e lontano dalla realtà)
- e legato a un Tempo preciso in cui realizzarlo (totalmente o in parte).
Dare queste “linee guida” ai sassolini del sentiero della propria felicità è l’unico modo per raggiungerla. Questo è, infatti, uno dei fattori più importanti: perseguire obiettivi compatibili con i propri valori personali e conferire significato e direzione alla propria vita.
Conclusione
Inoltre voglio guidarti verso un’ultima riflessione. In The If Principle, Richard Wiseman ha spiegato un particolare funzionamento del nostro cervello, per cui non sorridiamo perché siamo felici, ma siamo felici perché sorridiamo.
Vale a dire che non è l’umore a determinare quello che facciamo, ma è quello che facciamo a determinare il nostro stato d’animo. Per essere più felici, di conseguenza, la prima cosa da fare è voler essere più felici e comportarci come se già lo fossimo. Ciò che le Terapie Brevi chiamano la tecnica del “Come se…”.
Quindi “Sorridi, la felicità parte sempre da te…”.
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Achor, S. (2012). Il vantaggio della felicità. I 7 principi della psicologia positiva che alimentano il successo e le performance. Milano: Scuola di Palo Alto.