La Terapia a Seduta Singola funziona davvero?

All’inizio del 2016 sono andato in California a studiare la Single Session Therapy. la terapia a seduta singola. La conoscevo da tempo: l’avevo già studiata, avevo letto un libro di 30 anni fa e pensavo onestamente che fosse morta lì, perché da allora in Italia non era stato più pubblicato nulla. E invece era ancora viva e vegeta.

Negli ultimi 30 anni sono stati pubblicati decine e decine di ricerche, diversi libri, organizzati tre congressi internazionali, e peraltro tra qualche mese ci sarà il quarto, proprio qui in Italia e tra gli organizzatori, con immenso orgoglio, ci sono anch’io, quindi la terapia a seduta singola era viva e vegeta, e lo è tuttora.

Così, dopo aver studiato per un po’ di mesi, sono entrato in contatto con Michael Hoyt, uno dei suoi inventori, sono andato in California, a San Francisco, a studiare con lui, poi sono andato in Australia, a Melbourne, in un centro che pratica da 30 anni la terapia a seduta singola, e poi sono tornato qui e ho fondato il Centro con cui abbiamo iniziato a divulgarla e a parlarne anche tra gli psicologi italiani. Ti ho fatto questo excursus per spiegarti non solo cos’è la terapia a seduta singola, ma anche da dove ha origine e come io, che ormai la pratico da tempo, ne sono venuto a conoscenza e del perché mi ha convinto.

Ma che cos’è la terapia a seduta singola?

Prima di tutto è un metodo. Non è un approccio psicoterapeutico, è come una stampella su cui tu puoi mettere il tuo modo di fare psicoterapia o consulenza psicologica. La Terapia a Seduta Singola può essere considerata come una cornice, un modo di fare terapia e consulenza, finalizzato a trarre il massimo ogni singolo incontro.

Ciò che mi ha fatto convincere più di tutte della sua solidità e della sua utilità è che parte dai fatti:

  1. Una seduta può bastare: quando inizio una seduta spiego che potrebbe essere anche l’unica di cui abbiamo bisogno, che potrebbe essere sufficiente. Questo è importante, perché la persona può così cominciare a pensare fin da subito che la terapia non dev’essere necessariamente un processo di più sedute, e che una potrebbe bastargli.

  2. Punta sulle tue risorse: la TSS si concentra molto sulle risorse della persona. Ecco come fa a essere efficace: il terapeuta aiuta la persona a individuare e utilizzare le risorse che già ha, e a elaborare tramite esse delle strategie da applicare fuori dalla seduta per risolvere il problema.

Ma a cosa può essere utile la terapia a seduta singola?

  1. A far sì che fin dalla prima seduta si tragga il massimo, in modo che la persona già da quel primissimo incontro possa trarre qualcosa di vantaggioso per sé, per risolvere il suo problema.
  • A massimizzare ogni singolo incontro, infatti Terapia a Seduta Singola non significa non poter fare  altri incontri. Come già detto è un metodo, attraverso il quale si massimizza ogni singolo incontro. Seguendo la terapia secondo le logiche della TSS, 1 persona su 2, alla fine della prima seduta, riterrà di aver trovato ciò di cui aveva bisogno, e non chiederà altri incontri, ma potrà farlo, ovviamente, se ne avrà necessità.

  • Offre alle persone un servizio che va sempre più incontro a quelli che sono i loro bisogni attuali e contemporanei. Pensa che la maggior parte delle ricerche dice che all’incirca 2 – 3 persone su 5 tendono a interrompere la terapia prematuramente. Questo è dato da molti motivi, tra cui il fatto che ciò che forniamo non è ciò che vogliono. Gli psicologi spesso offrono un percorso lungo, fatto di più sedute, e questo non è il loro desiderio, non è quello di cui hanno bisogno.

Personalmente, penso che adottare una logica a seduta singola sia veramente un cambio di paradigma e un modo di presentare lo psicologo diverso rispetto a quello che culturalmente, solitamente hanno in mente le persone. L’idea è proprio quella di creare un servizio che sposi le logiche, i bisogni e le differenze dell’età moderna in cui ci troviamo. Questo, inoltre, riesce a andare incontro ai bisogni di costi e tempi delle persone attuali, con naturalmente un grado di efficacia dimostrato elevato.

Considera che in Italia, in tutti i paesi del mondo, una grande quantità di persone che potrebbe aver bisogno di servizi psicologici non si rivolge allo psicologo o a uno specialista del settore, e questo probabilmente può derivare anche in buona parte dal fatto che il servizio che viene proposto per risolvere il problema non è ciò che desiderano. A questo punto, se un servizio erogato non sta raggiungendo le persone che ne potrebbero beneficiare, il problema non è delle persone: il problema è del servizio. Quel servizio va cambiato, e quindi chi deve cambiare, siamo noi psicologi.

Dr Flavio Cannistrà

Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy

co-Direttore dell’Istituto ICNOS

Terapia Breve

Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

Bibliografia

Bohart, A. C. & Tallman, K. (1999). How Clients Make Therapy Work: The Process of Active Self-Healing. Washington, DC: American Psychological Association.

Hoyt, M.F. & Talmon, M. (eds.) (2014). Capturing the Moment. Single Session Therapy and Walk-In Services. Bancyfelin, UK: Crown House.

Hoyt, M.F., Rosenbaum, R. L. & Talmon, M. (1992). Planned Single-Session Psychotherapy. In Budman, S.H., Hoyt, M.F. & Friedman, S. (a cura di), The First Session in brief Therapy (pp. 59-86). New York: Guilford Press.

Talmon, M. & Hoyt, M.F. (2014b). Moments are Forever: SST and Walk-In Services Now and In The Future. In M.F. Hoyt & M. Talmon (eds.) (2014a), op. cit., pp. 463-485.

Talmon, M., (1990). Single Session Therapy. San Francisco, Jossey Bass Publishers, (Tr. It. Psicoterapia a Seduta Singola. Trento: Centro Studi Erickson, 1996).