La scorsa settimana ho tenuto un workshop all’interno di una grande azienda italiana. Non si parlava di clinica psicologica, ma di sviluppo e crescita lavorativa.
Però c’è una cosa che mi ha colpito: la difficoltà a definire chi siamo e cosa sappiamo fare.
Durante il workshop, centrato su studi e tecniche per migliorare la propria carriera, assieme ai miei colleghi abbiamo chiesto alle persone* di definirsi. Nulla di astratto: dovevano identificare le proprie abilità, attitudini, competenze, doti particolari, e in più tratti della personalità e conoscenze acquisite, nonché hobby e passioni.
«E perché?»
Perché è un passo vitale per capire come dare una direzione alla propria vita lavorativa. Ed è proprio qui che abbiamo trovato un ostacolo notevole: molti partecipanti non riuscivano a definirsi.
In effetti, se ci pensi, non è così strano. Quanto tempo dedichi a pensare alle tue capacità?
«Intendi quanto tempo dedico a ‘scrutarmi dentro’?»
No, niente di così impegnativo. Mi riferisco più al darti un’occhiata, a dirti “Io so fare questo”, “Mi piacciono queste cose”, “Ho queste capacità”.
Una cosa che mi fa sempre sorridere è il fervore con cui alcune persone affermano di possedere certe caratteristiche che in realtà non gli appartengono. Cose tipo: “Io quando dico ‘No’, è ‘No'”, oppure “Se voglio so essere del tutto intransigente”. A volte sono situazioni in cui abbiamo bisogno di esprimere qualcosa che desidereremmo avere, ma che non ci appartiene del tutto.
Invece io mi riferisco a quelle che sono le vere caratteristiche che ci appartengono: la pazienza, la testardaggine, lo spirito d’iniziativa, il senso del dovere, l’autocompiacimento, la simpatia, l’intraprendenza…
«Beh, ma non è che la testardaggine o l’autocompiacimento siano proprio delle caratteristiche positive.»
Ma io ho parlato di ‘caratteristiche’ in generale, e anche quelle per certi versi ‘negative’ possono avere un grande ruolo nella nostra vita.
«Scusa, in che modo se sono testardo ne traggo un beneficio?»
Ad esempio non molli quando qualcosa va storto.
«E se possiedo un forte spirito d’autocompiacimento?»
Raggiunto un traguardo sei in grado di rifornirti da solo della benzina emotiva necessaria per raggiungere quello dopo.
Devi pensare che ogni aspetto di te può avere un ruolo fondamentale per i tuoi obiettivi. Molti di noi non sanno quali sono le proprie attitudini e le proprie abilità, e questo è un ostacolo.
«Che differenza c’è tra abilità e competenze? E perché è un ostacolo non conoscerle per bene?»
Le attitudini, sebbene possano essere allenate e raffinate, di base sono innate, spontanee, naturali (come la capacità di ragionare per immagini, la perseveranza, l’attenzione per i dettagli ecc.); le abilità invece sono capacità acquisite (come suonare uno strumento, organizzare eventi, svolgere determinati lavori ecc.).
Non conoscere questi aspetti di sé è un ostacolo per i traguardi che vuoi raggiungere: sia perché non sai di possedere delle risorse che potresti sfruttare per giungere prima e con meno fatica al tuo obiettivo; sia perché potresti star percorrendo una rotta che si scontra con quelli che sono i tuoi interessi, capacità, passioni, abilità, attitudini ecc.
Ti racconto un caso, letto qualche tempo fa.
Un signore fortemente obeso entra nella stanza dello psicoterapeuta e gli dice: “Ho un problema”. Il terapeuta annuisce, e l’uomo prosegue: “Sono paranoico”.
Il terapeuta sgrana gli occhi: non immaginava certo che fosse quello il problema che gli avrebbe esposto.
“In che senso ‘paranoico’?” chiede, pensando che c’è un’altra cosa molto strana: difficilmente un paranoico viene in terapia dicendoti ‘Sono paranoico’.
L’uomo risponde: “Mi sembra sempre che, ovunque io vada, gli altri mi guardino e che ridano di me!”.
Il terapeuta esclama: “Mi perdoni se sono così diretto: vista la sua corporatura non credo che questa sia una paranoia!”.
“Quindi dice che ho ragione?!” esclama l’uomo sorpreso e al contempo sollevato. “Psichiatri, medici e altri terapeuti finora avevano detto sempre il contrario!”
In questa storia (un caso clinico reale, descritto nel libro Psicosoluzioni di Giorgio Nardone), la persona si era affidata ai giudizi degli ‘esperti’ che non avevano considerato il fatto che, purtroppo, le persone non sono sempre gentili ed educate come si vorrebbe. Ma al di là di questo aspetto, è un esempio estremo – ma per questo chiarificatore – di come spesso non ci conosciamo, non ci vediamo veramente, non ci osserviamo e non pensiamo a ciò che siamo e che sappiamo fare.
Spesso vedo persone convinte di “Non essere abbastanza…” (brave, belle, capaci, intelligenti, simpatiche, attraenti, degne d’amore ecc.) e che in poche sedute, grazie a dei compiti particolari, cambiano totalmente l’idea disfunzionale che hanno di sé, passando da una negativa e limitata, a una positiva e ricca di risorse.
In un altro valido libro, dedicato allo sviluppo professionale, lessi una storia che può un esempio molto azzeccato: un ragazzo davvero capace con il computer lavorò come programmatore per molte aziende, cambiandone una ogni due anni. Tutte erano disposte ad assumerlo per le sue doti da informatico, ma lui dopo un po’ si sentiva frustrato e insoddisfatto. Alla fine andò da un consulente che gli fece scoprire una cosa: a lui piaceva il contatto con le persone. Il lavoro da programmatore gli stava stretto perché aveva voglia di interagire con gli altri. E così nella nuova azienda in cui era entrato chiese di poter fare corsi di formazione sulla programmazione, dove era particolarmente dotato.
Il libro è Business Model You di Tim Clark, e lo consiglio vivamente a chi vuole dare una svolta alla propria professione/carriera, a chi vuole avviare una nuova professione o a chi vuole proprio capire che professione può fare per lui. Oltre ad averlo utilizzato io stesso (che di solito sono scettico verso libri di questo genere) ne insegno le pratiche durante determinati corsi, e devo dire che in entrambi i casi – sia su di, me che con gli altri – si è rivelato pratico e realmente efficace.
Ci sono molti vantaggi che trae chi si sofferma a capire quali sono le proprie attitudini e capacità, gusti e interessi, hobby e passioni, e ci sono diversi modi per scoprirlo. Un primo sguardo iniziale, dato di tanto in tanto per aggiustare imprecisioni e notare gli inevitabili cambiamenti, è sicuramente utile. Se poi vi interesseranno, su queste pagine potrò descrivere qualche linea guida più precisa per imparare a farlo.
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia
Per approfondimenti
Clark, T. (2012). Business Model You. Milano: Hoepli, 2014.
Nardone, G. (1998). Psicosoluzioni. Risolvere rapidamente complicati problemi umani. Milano: Ponte alle Grazie.
*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.