Titolo: Oltre i limiti della paura
Autore: Giorgio Nardone
Editore: BUR
Voto:
C’è poco da fare: tra quelli di divulgazione psicologica i libri sull’ansia e la paura sono probabilmente nella Top 10 tra i più venduti.
Il trend sarebbe d’altronde in linea con quello degli ansiolitici, gli psicofarmaci più venduti in farmacia.
Poteva mancare la recensione di un libro sull’argomento? Ma deve essere un libro agevole, interessante e utile.
Probabilmente Oltre i limiti della paura, di Giorgio Nardone, è uno tra i miei libri preferiti, quando parliamo di divulgazione psicologica sul tema dell’ansia.
Perché?
Perché in poche pagine (il libro si legge davvero in un pomeriggio) vengono delineati i tratti essenziali della paura nelle sue diverse forme, in particolare dalla prospettiva della Terapia Breve Strategica.
C’è una cosa carina…
Il primo paragrafo del primo capitolo si intitola: “Dalla paura patologica si può guarire rapidamente”. Infatti fin da subito, seguendo la tradizione della Terapia Breve Strategica, l’autore vuole sottolineare 2 due cose:
- Spazzare via fin dal titolo l’idea che la paura patologica (come ansia, ossessioni, fobie ecc.) sia una condanna che ti devi tenere per tutta la vita. Personalmente trovo assurdo, al limite dello scorretto (o dell’ingiustificata ignoranza), che ancora oggi dei professionisti acclamati e intervistati sui nostri schermi, sostengano che l’unico modo per tenere a bada (nemmeno “curare”) certe problematiche di natura ansiosa sia quello di dipendere, per tutta la vita, dal farmaco. I dati che mostrano che certi interventi, come ad esempio la terapia breve, riescono a liberare la maggior parte delle persone dalle tenaglie dell’ansia sono ormai numerosi e accreditati dalla comunità scientifica.
- Il titolo va anche subito a precisare che per liberarsi dell’ansia non occorrono tempi lunghi, anzi.
Fatta questa premessa, tutto il primo capitolo aiuta il lettore a fare una distinzione tra la paura sana e normale, e le sue forme patologiche. Fin dall’inizio infatti viene spiegato il concetto di “tentata soluzione disfunzionale”. Si tratta di una scoperta piuttosto vecchia (metà anni ’70) e quindi consolidata, e riguarda il fatto che spesso le nostre reazioni a un problema (quindi i nostri tentativi di affrontarlo) non fanno altro che mantenerlo in vita.
Uno dei meriti della Terapia Breve Strategica è stato proprio quello di andare a identificare quali sono le tentate soluzioni disfunzionali più ricorrenti a seconda del problema presentato. In altre parole, vennero fatti degli studi su un gran numero di persone con lo stesso problema (ad esempio, gli attacchi di panico) e si andò ad analizzare quali fossero le tentate soluzioni più ricorrenti. Questo permise di scoprire che per ogni problema ce ne sono 2-3 (a volte di più) che si presentano quasi sempre.
Questo porta almeno a 2 vantaggi.
Il primo è che posso prevedere, con un certo margine di sicurezza, che nel momento in cui farai quelle 2-3 cose, svilupperai quel problema. E infatti il libro passa in rassegna le tentate soluzioni tipiche delle forme patologiche della paura.
Questo porta a una piccola rivoluzione: le patologie vengono classificate in base a ciò che la persona fa per farvi fronte.
Così chi soffre di agorafobia evita di andare in determinati posti (notoriamente posti dai quali sarebbe difficile o imbarazzante chiedere aiuto o allontanarsi), e proprio questo evitamento farà crescere la paura.
Allo stesso modo, chi soffre di una fobia specifica (ad esempio per un insetto o un animale) evita qualunque contatto con esso, confermando e amplificando la sua paura.
Oppure, certi attacchi di panico vengono proprio aumentati dal tentativo di controllare le proprie reazioni fisiche (il cuore accelerato, i tremori, la mancanza d’aria…), finendo per farle impazzire del tutto.
Il secondo vantaggio è che, identificando quei 2-3 meccanismi ricorrenti, è facile mettere a punto delle strategie specifiche. Infatti il secondo merito della Terapia Breve Strategica fu proprio quello di mettere a punto dei protocolli di intervento che andassero a bloccare quelle tentate soluzioni disfunzionali, riportando brevemente la persona a vivere una vita priva della paura patologica.
A questo aspetto l’autore dedica tutta la parte finale di Oltre i limiti della paura. Dopo aver introdotto brevemente, con un linguaggio semplice, la logica con cui vengono risolti i problemi, vengono presentati 14 racconti, storie reali di casi risolti velocemente grazie alla Terapia Breve Strategica.
Andiamo dalla paura di parlare in pubblico alla paura di stare da soli, dalle compulsioni mentali alla fobia del dubbio, dalla paura di volare alla fissazione di essere brutto, e così via.
I racconti sono brevi e molto narrativi, così da risultare piacevoli e in certi casi persino avvincenti.
Il lettore finisce il libro con una maggiore consapevolezza di quelle che sono le cose che rischia di fare peggiorando così i propri problemi, e in più in poche pagine diviene finalmente in grado di contrastare le ridicole assurdità che spesso i “professionisti da palcoscenico” divulgano in TV o sulle riviste con eccessiva leggerezza, creando inutile e dannosa disinformazione.
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve Strategica
e Ipnosi
Giorgio Nardone – Oltre i limiti della paura (Bur)