Recensione: il pensiero laterale di Edward De Bono

Psicologo a Monterotondo e a Roma
Il pensiero laterale - Edward De Bono
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Titolo: Il pensiero laterale. Come diventare creativi
Autore: Edward De Bono

Editore: BUR
Anno: 1969
Voto: stellastellastellastella
Difficoltà: bollinogiallo

Ti trovi in una stanza con tre interruttori (A, B e C): solo uno di essi accende una lampadina, attualmente spenta, presente in un’altra stanza, non direttamente visibile da dove sei tu. Puoi fare tutti i tentativi che vuoi con gli interruttori, ma potrai andare a verificare se hai premuto l’interruttore che accende la lampadina soltanto una volta.

Come fai a capire qual è?

Questo è un classico quesito da “pensiero laterale”. Quando Edward De Bono, psicologo, coniò il termine e pubblicò questo libro, non poteva immaginare l’impatto che avrebbe avuto sul pensiero mondiale.

Il pensiero laterale è un libro che insegna un modo di ragionare che supera la logica tradizionale, lineare, per trovare nuove modalità di soluzione ai problemi; inoltre «non si propone solo la soluzione di problemi singoli, ma si preoccupa anche di trovare nuove interpretazioni della realtà e si interessa di idee nuove di ogni genere» (p. 13).

Perché parlarne qui?

Perché la rigidità è uno dei motivi per cui si creano problemi e difficoltà nella vita quotidiana. Paradossalmente, benché non sia vero tutti ci definiamo “di mentalità aperta”: dopotutto, nessuno ammetterebbe di avere una “mentalità limitata” – al massimo qualcuno affermerà di essere un po’ più ortodosso o tradizionalista su certe questioni. La verità è che si possono avere larghe vedute in certi campi, ma possedere una visione ristretta in molti altri: come guardare certe parti del mondo da uno spioncino. Il rischio, in tal caso, è quello di incastrare i pezzi in un unico modo, sempre con lo stesso procedimento, affidandosi a una logica che, in quella situazione, non può funzionare. È così che nascono e si mantengono molte problematiche psicologiche.

Allenare il pensiero laterale – soprattutto ora che abbiamo scoperto che nessuno di noi affermerebbe di essere uno “scarso pensatore laterale” – vuol dire aumentare le possibilità, arricchire il bagaglio di azioni, allargare la propria prospettiva sul mondo e sulle relazioni tra le cose.

Un po’ come una mappa che si arricchisce di dettagli e dei modi possibili per passare da un punto a un altro. Potremo così scoprire che, per risolvere l’indovinello con cui abbiamo iniziato, basta mettere i due interruttori (A e B) su ON per qualche minuto e poi spegnerne uno (ad esempio B). Andando a controllare nella stanza della lampadina scopriremo che: se la lampadina è accesa, A è l’interruttore giusto; se è spenta, ma calda, B è l’interruttore giusto; se è spenta e fredda, l’interruttore giusto è quello che non abbiamo toccato, C.

La prima edizione de Il pensiero laterale risale al 1969. Breve, semplice, ricco di esempi, in realtà potrebbe esaurirsi in poche pagine: spiegare cos’è il pensiero laterale è abbastanza facile. Le sue implicazioni però sono molteplici, i suoi campi di applicazione spaziano, l’apprendimento al suo utilizzo è continuativo, e alla fine del libro si sentirà la necessità di capirne di più. Detto fatto: basta applicare il pensiero laterale nella vita di tutti i giorni (per chi poi sente la necessità di leggere di più al riguardo De Bono scrisse un altro agile libro: Creatività e pensiero laterale).

Il concetto e il libro sono dei sempreverdi, e le loro radici sono ormai talmente diffuse nella nostra cultura da costituire un must del pensiero creativo e produttivo. Eppure, questo non ci salva dal commettere degli “eccessi di rigidità”.

Allenarsi a evitare questo errore, magari cominciando con la lettura di questo libro, è un sicuro vantaggio nel campo personale e professionale.

Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia

Edward De Bono – Il pensiero laterale (BUR)

 

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