E’ iniziato da pochi giorni un nuovo anno. Gennaio è il mese degli inizi, delle nuove partenze, delle speranze, che lanciamo nel futuro, sperando che approderanno in un porto sicuro. Eppure il futuro può fare paura, soprattutto quando non si sente di “avere una direzione” e le Terapie Brevi possono intervenire proprio su questa sensazione. Infatti se Gennaio è un tempo che unisce le sponde del vecchio e del nuovo anno, attraversarlo richiede attenzione e passi misurati e forse anche un momento da dedicare alla meraviglia, al rispetto del proprio tempo personale e alla trasformazione che opera sotto i nostri occhi.
Siamo spesso abituati a rappresentare il tempo come una freccia diretta verso il futuro e questo è di certo utile a posizionare gli eventi su una linea temporale che, seppure astratta, ci permette di comprendere il susseguirsi di alcuni eventi, ma il tempo ha dimensioni e forme a volte curiose. Non sempre il tempo può essere considerato lineare, perché è tracciato dalle nostre scelte, dai sentieri, che, ogni attimo, decidiamo di intraprendere, di percorrere o di cambiare.
A volte il problema non è tanto il futuro di per sé, ma la fiducia che riponiamo proprio in quelle scelte, che ci guideranno verso il futuro. Perché in fondo il futuro è qualcosa che dipende da noi. Lo stesso Stephen Hawking disse: “Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e che non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno prima di attraversare la strada”.
Gli spettri del futuro: l’auto-sabotaggio
Spesso capita di avere l’impressione di auto-sabotarci quando pensiamo al futuro. Ad esempio in questi giorni starai provando a mettere in atto i buoni propositi dell’anno nuovo, magari all’inizio avrai provato un forte slancio, ma poi hai iniziato a sentire l’energia calare e a volte frenarsi, a tal punto da portarti inesorabilmente a mollare, a pensare di non essere capace di essere costante nell’andare in palestra, nel praticare una sana alimentazione, nell’impegnarti nello studio, nel riuscire a fare nuove conoscenze, ecc… Ed è così che inizi a vedere, con amarezza, che tutti quei buoni propositi che iniziavano con la frase: “da oggi” si sono trasformati in “magari domani”.
Quando questo accade tutti intorno a noi iniziano a dirci che “non ci impegniamo abbastanza” e che quindi “non lo vogliamo abbastanza”, ma alle volte, se non otteniamo ciò che desideriamo, non è perché “in realtà” non lo vogliamo veramente. Al contrario, lo desideriamo così intensamente, che non ci rendiamo nemmeno conto di utilizzare strategie disfunzionali, pensiamo di averle provate tutte, ma invano. L’auto-sabotaggio possiede infatti la funzione di proteggerci da situazioni potenzialmente rischiose o spiacevoli. La persona preferisce restare nella propria zona di comfort, caratterizzata da elementi conosciuti e dunque prevedibili, evitando di tollerare il disagio legato all’incertezza.
A volte ciò che ci mette i bastoni tra le ruote è il non ascoltare la voce che dentro di noi ha solo la necessità di rallentare un po’ il passo, senza rispondere all’imperativo di produttività che la società impone. Abbiamo bisogno di fermarci per capire come agire al meglio, tenendo uno sguardo su quanto appreso nel passato e scrutando cosa si vorrebbe coltivare nel futuro nel rispetto dei propri ritmi. Ascoltare il nostro ritmo è la chiave di svolta, perché in fondo è il bene che stiamo cercando, non l’insuccesso. Quindi dobbiamo solo cambiare strada e dirigerci verso la ristrutturazione delle proprie aspettative personali, smontando l’ideale della perfezione e la rappresentazione mentale basata sullo scarso valore personale.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Mettersi al timone nel viaggio della nostra vita non significa soltanto avere la libertà di scegliere e di agire, ma significa prendersi responsabilità. Usiamo spesso il destino come capro espiatorio, quando non vogliamo prenderci la responsabilità delle nostre azioni. Il libero arbitrio si trova invece al lato opposto di questa dinamica, in quanto rappresenta la manifestazione del nostro potere personale di far prendere alla nostra vita una direzione, invece di un’altra. D’altronde “La vita è come un gioco a carte: la mano che ti viene servita rappresenta il determinismo; il modo in cui giochi è il libero arbitrio” diceva Jawaharlal Nehru.
Per questo con il supporto delle Terapie Brevi puoi riprendere in mano la tua vita attraverso semplici, ma efficaci, step:
– Si parla del problema che si vuole risolvere o dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
– Si cercano le tentate soluzioni adottate sinora, che però risultano essere disfunzionali al raggiungimento dei traguardi.
– Si cercano le eccezioni, ovvero la verifica se qualche volta alcune delle soluzioni adottate in passato possano aver funzionato per risolvere quel determinato problema. E, se ci sono, si verifica se possono essere ancora valide oggi. Invece, se non ci sono, si definisce l’obiettivo utile ad aggirare il disagio e si crea un piano d’azione specifico, che tenga presente lo schema sabotativo, bloccandone la sua ridondanza.
– Si fanno verifiche costanti dell’andamento della strategia scelta ed eventualmente si corregge il tiro.
Comincia ad allenarti, sapendo bene che si “impara facendo” e che puoi sempre diventare la migliore versione di te stesso… Buon lavoro.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Erickson, M.H. (1982). La mia voce ti accompagnerà. Roma: Astrolabio, 1983.
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.
Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.