Hai mai perso qualcosa nella tua vita? Immagino proprio di si.
Una persona che sta attraversando la sofferenza per una perdita in genere esprime una varietà di emozioni, a volte in modo contraddittorio, a seconda della fase del lutto in cui si trova.
Nella fase inziale di negazione e di incredulità potrebbe pensare: “Non può essere vero. Mi sembra tutto un brutto sogno. Non riesco a credere che sia successo. Era tutto così normale prima. Questo non è possibile, deve esserci stato un errore.”
Nella fase di rabbia e frustrazione potrebbe pensare: “Perché proprio a me? Perché doveva succedere proprio ora? Mi sembra ingiusto, non meritavo tutto questo. Se avessi fatto qualcosa di diverso, forse sarebbe andata diversamente!”
E nella fase di colpa e rimpianto potrebbe pensare: “Avrei potuto fare di più. Se solo avessi agito prima… Mi sento in colpa, forse c’era qualcosa che avrei potuto dire o fare. Perché non ho passato più tempo con [la persona, la situazione]? Ora è troppo tardi”.
Col passare del tempo, però, la persona può iniziare a trovare un modo per integrare la perdita nella sua vita. La tristezza e il dolore non scompaiono completamente, ma si evolvono in una forma di accettazione più pacifica. In questa fase, può esserci una maggiore consapevolezza della necessità di andare avanti, pur mantenendo la memoria e l’eredità di ciò che è stato perso. Perciò in questo articolo, con l’aiuto delle Terapie Brevi, voglio spiegarti come puoi raggiungere questo stato.
Affrontare dolore della perdita
Tutto sembra così grigio e sembra che non ci sia niente che ti faccia sentire meglio. Sembra che sia scomparsa una parte di te. Come puoi affrontare tutto questo? Anche se fa male, devi trovare un modo di andare avanti.
C’è una vastità di emozioni che una persona può vivere in risposta a una perdita. Le parole, così come i silenzi, possono essere un riflesso del dolore e del bisogno di elaborare e accettare la realtà. A volte, la persona potrebbe non avere nemmeno le parole per esprimere completamente ciò che prova, e questo silenzio può essere altrettanto potente.
La sensazione di “mancanza” può essere accompagnata da una profonda solitudine, anche quando si è circondati da altre persone. La perdita, soprattutto se riguarda una persona amata o una parte significativa della propria vita, fa sentire che una parte di sé è andata persa.
Il dolore spesso si manifesta come rabbia, che può essere indirizzata verso se stessi, gli altri o la situazione in generale. La persona può sentirsi frustrata, impotente, come se il destino o gli altri l’avessero trattata ingiustamente. In alcuni casi, può esserci anche rabbia verso la persona o la causa della perdita, se presente.
Inoltre molti provano un forte senso di colpa, pensando che avrebbero potuto fare qualcosa per evitare la perdita, o rimpiangendo opportunità non sfruttate. Questo sentimento di “avrei dovuto” è doloroso e può rendere ancora più difficile accettare la realtà della perdita.
Ci si può sentire sopraffatti dal dolore, con una sensazione di tristezza persistente che non sembra diminuire facilmente. La tristezza può anche essere fisicamente debilitante, con fatica, insonnia, e perdita di interesse per le attività quotidiane. Le persone possono anche sentirsi preoccupate per come affronteranno la vita senza ciò che hanno perso, temendo di non riuscire a far fronte alle nuove difficoltà o di non avere la forza per andare avanti.
La perdita e le Terapie Brevi
Le perdite influenzano anche il modo in cui vediamo noi stessi. Se perdiamo qualcosa che riteniamo centrale per la nostra identità (come un lavoro, un ruolo sociale, o una relazione), possiamo sentirci come se stessimo perdendo una parte di chi siamo. Questo può minacciare il nostro senso di valore e di autostima, rendendo più difficile accettare la perdita.
Non accettiamo le perdite facilmente perché esse colpiscono aspetti profondi della nostra psiche: il nostro attaccamento, la nostra identità, e il nostro bisogno di sicurezza e stabilità. La negazione o la resistenza a lasciare andare qualcosa che è importante per noi è una risposta naturale, che però spesso richiede tempo e supporto per essere superata.
Superare una perdita è un processo complesso e personale, ma le Terapie Brevi diversi strumenti che possono aiutare a gestire il dolore e a facilitare il percorso verso l’accettazione.
Le Terapie Brevi si concentrano sul raggiungimento di obiettivi concreti in un breve periodo di tempo. Queste terapie sono particolarmente adatte per affrontare eventi difficili come una perdita, poiché mirano a fornire soluzioni rapide ed efficaci per gestire il dolore e migliorare il benessere psicologico del paziente.
Esse si concentrano sulla soluzione del problema, e si basano a sull’assunzione che le persone, anche in situazioni di sofferenza, abbiano già dentro di sé le risorse per risolvere le difficoltà. Quando si affronta una perdita, la terapia mira a interrompere i circoli viziosi che alimentano il dolore persistente e impediscono il recupero.
Inoltre il terapeuta può assegnare “compiti” che incoraggiano la persona a vivere la perdita in modo più attivo, come scrivere una lettera alla persona che ha perso, esprimere pensieri e sentimenti senza censura, o esplorare nuovi significati legati alla perdita. In alcuni casi, la terapia breve può anche cercare di riformulare la perdita in un contesto più ampio, ad esempio, cercando di comprendere come l’esperienza possa offrire opportunità di crescita o di cambiamento.
Superare una perdita richiede pazienza e auto-compassione. Non esistono “tempi giusti” per guarire, e ogni persona avrà il suo percorso. L’approccio psicologico giusto aiuta a riconoscere e accettare il dolore, a cambiare il modo in cui si percepiscono i pensieri dolorosi, a cercare il supporto necessario e a prendersi cura di sé stessi mentre si affronta una delle esperienze più difficili della vita.
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Nardone, G., De Santis, C. (2011). Cogito ergo soffro. Quando pensare troppo fa male. Milano: Ponte alle Grazie.